Tre tesi, pratica con un fisico, corso di Alta Formazione ed Erasmus. Non manca niente al percorso universitario di Valeria Perrotta, 29 anni, laureata prima alla Triennale in Disegno Industriale, poi alla Magistrale (divisa tra triennio e biennio) in Architettura. Alla base delle sue ricerche la pavimentazione, osservata attraverso progettazione artigianale e con tecniche industriali avanzate. “Dietro ogni percorso brillante c’è un docente che t’indirizza verso il percorso giusto: Antonio Apicella è la mia guida e il mio relatore. Correlatori: Raffaella Aversa e Saverio Carillo. Ho lavorato tramite tirocinio anche con Carlo Misiano, fisico dell’Università di Roma Tre”. Titolo dell’ultima tesi: ‘Innovazione e patrimonio, tecnologie avanzate per la preservazione di beni culturali. Un caso di studio: le maioliche della Certosa di San Lorenzo’, più nota come Certosa di Padula, che dal ’98 è entrata a far parte del patrimonio Unesco per i suoi rivestimenti e l’importanza storica. “Otto anni di studio intenso e sacrifici, in quanto pendolare da Napoli a Roma, ma fatti con piacere, perché l’esperienza mi è servita, mi è piaciuta e mi ha fatto crescere”. Dopo la Laurea Triennale in Disegno Industriale nel 2006, Valeria ha cercato una Specialistica a Marcianise: “dove abito, ma all’epoca non c’era. Di conseguenza ho optato per la quinquennale in Architettura, dopo un’esperienza di Alta Formazione al Politecnico di Milano in ‘Progettazione di locali lounge’, grazie alla borsa di studio vinta per il lavoro di tesi”. Concluso il triennio in Architettura riceve una menzione speciale per la seconda tesi: “mi sono occupata del restauro di pavimenti nell’azienda napoletana di manifattura in ceramica ‘F.lli Stingo’, dove ho seguito tutto l’iter di progettazione. Lì utilizzano tecniche che stanno scomparendo, con approccio del tutto manuale”. Il lavoro fatto a mano è tutta un’altra cosa: “si può considerare un’opera d’arte, ma per abbattere i costi si preferisce ultimamente l’industriale. Preservare l’arte è fondamentale. Il nostro Paese possiede 49 siti patrimonio Unesco, un numero di gran lunga superiore rispetto agli altri Stati, non dobbiamo trascurarli”. Dopo aver osservato la progettazione artigianale, per nove mesi si dedica allo studio di una nuova tecnica artificiale di restauro pavimentazioni in cotto e maiolicato, nel laboratorio romano ‘Film sottili’: “chiamata ‘Ion plating plasma assisted’. Attraverso questa, si riesce ad ottenere e depositare un film nanometrico. In parole povere: tramite una macchina sottovuoto, un bombardamento di ioni e il sussidio del plasma (gas nobile) si avvia una reazione che permette uno strato nanometrico sulla mattonella, impercettibile ad occhio umano, acromatico e resistente”. La tecnica viene utilizzata al posto della cera: “comunemente usata per restaurare pavimentazioni con mattonelle in cotto e maiolicato, di sicuro reversibile, ma che altera l’aspetto originale della pavimentazione. L’intento dell’artista è infatti quello di separare il cotto dal maiolicato, rendendo quest’ultimo più brillante, cosa che la nuova tecnica permette. Invece, con il rivestimento in cera, tendono a brillare entrambi i componenti”. A dispetto del suo curriculum, Valeria non si definisce una studentessa modello: “mi sono laureata con 107, 104 e 110 e lode l’ultima volta, parallelamente ho sempre lavorato, concedendomi anche l’Erasmus a Malta a 27 anni, età non proprio ideale per intraprendere questa esperienza, poiché prima mi spaventava. Non fate il mio stesso errore, ci si trova benissimo in ogni caso, è una tappa di vita importante”. La ragazza dà un consiglio ai suoi coetanei: “vorrei ridare speranza a chi l’ha persa, a causa del difficile frangente economico: non vi arrendete e fidatevi dei vostri docenti, mettete le vostre capacità nelle loro mani, sapranno indirizzare la vostra energia verso un percorso dignitoso. Io dopo tre tesi ho trovato la mia strada e continuerò la collaborazione con il prof. Misiano per pura passione”.
Allegra Taglialatela
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