Rapporto diretto tra studente e docente, presenza in aula di esperti del settore di livello nazionale e internazionale, attività pratiche dentro e fuori l’aula: il nuovo Corso professionalizzante in Hospitality Management, lanciato dal Dipartimento di Economia, Management, Istituzioni (Demi), sta incontrando il gradimento di studenti e docenti. Subito qualche novità dalla prof. ssa Valentina Della Corte, Coordinatrice del Corso: “Il prossimo semestre avremo un laboratorio sulle start up con Campania NewSteel tenuto da Massimo Varrone. In più, ci saranno giornate di incontro con aziende che porteranno testimonianze e terranno colloqui. Il programma è ancora in fase di definizione, ma partiremo con Starhotels”. Seguiranno gli interventi di Booking.com, Trip Advisor e Visit Naples. Inoltre, “stiamo sviluppando la parte progettuale legata alla certificazione di qualità ISO che Hospitality Management potrebbe ricevere nel corso del 2020”. Ma ora un passo indietro, per tirare le somme di questo primo semestre. Tra le tante attività ha fatto breccia nel cuore dei cinquanta studenti una call promossa dall’Ambasciata Americana rivolta alle università italiane. Oggetto: un breve video in cui illustrare l’impatto della cultura americana nelle loro vite. “Nell’ambito delle lezioni di Fondamenti di Management, gli studenti hanno realizzato un video che ha vinto il primo posto su circa 150 partecipanti – racconta la docente – Come premio, una piccola delegazione ha passato una giornata in Ambasciata in modo da avere un assaggio delle attività e delle figure che regolano la vita di questa istituzione”. A seguire, la partecipazione alla fiera Gustus presso la Mostra d’Oltremare, dove “gli studenti hanno gestito uno stand, presentato il loro Corso di Laurea e si sono interfacciati con rappresentanti di aziende e hanno realizzato delle interviste”. Apprezzati anche i laboratori e la presenza in aula di professionisti del settore. Intanto ora è tempo di esami: Fondamenti di Management (prof.ssa Della Corte), Metodi quantitativi (prof. Ciro Tarantino), Economia Aziendale (prof.ssa Alessandra Allini), Cultura Gastronomica ed ethical food (prof.ssa Teresa Del Giudice in collaborazione con il prof. Giovanni Cicia), Economia Aziendale nello smart tourism (prof.ssa Claudia Arena). “Gli studenti hanno dimostrato grande impegno, partecipazione e stanno acquisendo una buona preparazione. Il nostro consiglio è quello di sostenere gli esami di volta in volta e non lasciarne indietro nessuno. Già dal secondo anno, infatti, partiranno gli stage per cui sarà richiesto un impegno ancora più grande”. Anche per i docenti, comunque, è prevista un’agenda fitta di impegni: “Parteciperemo ad un approfondimento sull’innovazione per la didattica: si discuterà, tra i vari argomenti, del rapporto tra lezione frontale e didattica rovesciata”.
La parola agli studenti
Bruno Giaquinto racconta proprio in cosa consiste l’innovativo metodo didattico: “riceviamo in anticipo il materiale della lezione e lo studiamo per conto nostro. Solo dopo c’è la lezione con il docente. Conoscere già prima i contenuti aiuta ad interagire con il docente e a chiarire immediatamente dubbi”. Lo studente apprezza anche le prove di fine corso e le altre attività valutate ai fini dell’esame che permettono di rimanere al passo con lo studio e mettere in risalto le proprie doti e la propria originalità. Ad esempio, l’analisi di bilancio che varrà una parte dell’esame di Smart Tourism: “Tutti i gruppi hanno analizzato bilanci di hotel. Il mio – con Cristina De Rosa, Gaia Montecatino, Lorenzo Muzzico, Lorenzo Monti e Ilaria Polise – si è occupato di Autostrade per l’Italia. Lo scopo della nostra analisi era cogliere gli elementi smart e le innovazioni tecnologiche del settore autostradale. Abbiamo fatto questa scelta perché, in un paese come il nostro, non possiamo non tener conto della carenza dei collegamenti e dell’impatto che i servizi connessi con le autostrade hanno sul turismo. Consideriamo Matera ad esempio… è città patrimonio dell’UNESCO e non c’è una linea ferroviaria che arrivi lì, solo l’autostrada”. Bruno ha partecipato alla fiera Gustus – “abbiamo incontrato manager del food and beverage, chef, esperti di cultura gastronomica, per chi desidera entrare in questi settori era un’occasione imperdibile” – ed è stato colpito “dalle nuove tecnologie applicate al food and beverage come casse automatiche, nuovi software e nuovi sistemi applicati al revenue management. Questo settore è iper-competitivo”. Tra le testimonianza imprenditoriali, si è appassionato “alla storia che ha portato in aula una manager di Palazzo Caracciolo. Preparata, professionale, ha centrato il punto sul funzionamento delle strutture ricettive. Ci ha illustrato i problemi, anche di tipo economico, che si possono incontrare su questa strada”. La giornata all’Ambasciata Americana a Roma, un bel ricordo per Alessandro Grillo, uno dei sei partecipanti alla visita grazie al video vincitore della call nel quale “abbiamo deciso di raccontare, romanzandola un po’, la storia di un nostro collega: un giovane ragazzo che gioca a basket, ma è costretto a smettere a causa di un infortunio. Il suo legame con l’America, però, non si spezza perché scopre un’altra disciplina di questo paese, ovvero il tip tap”. Per l’occasione, la Blue Room, una delle aule interamente destinate al Corso, si è trasformata in un set: “Vogliamo ringraziare il team di F2 Radio Lab che ci ha aiutati in tutto”. La giornata è stata impegnativa: un susseguirsi di incontri in cui “abbiamo compreso come funziona l’Ambasciata, quali figure la compongono, come si incrementano e si curano i rapporti tra il nostro paese e gli Stati Uniti. Abbiamo incontrato anche l’incaricato per i rapporti con il Vaticano”. Il tratto distintivo del Corso, secondo Jahrem Valdes, italo-cubano d’origine, studi a Modena, Milano, Londra, laurea in Giurisprudenza e l’arrivo a Napoli dove, con la sua futura moglie, sta curando l’apertura di una società che si occuperà di gestire case vacanze, i piccoli numeri: “L’essere pochi in aula ha permesso di creare una classe compatta e collaborativa. Certo, i gruppi si cristallizzano, ma non ci sono rivalità. Non c’è la tendenza nemmeno a mantenere sempre gli stessi posti a sedere”. Jahrem, che ha bisogno di competenze economiche nel settore turismo, tra gli incontri ha molto gradito quelli con “Visit Naples, un imprenditore digitale che promuove l’immagine di Napoli, e una casa produttrice di vini. La rappresentante che ci ha presentato l’impresa ha raccontato una bellissima storia: partita da zero perché la sua famiglia non poteva sostenerla, da un piccolo paesino, ha portato il suo vino ad essere tra i primi cento migliori al mondo. È una di quelle storie che ti fa dire ‘Se ce l’ha fatta lei, posso farcela anche io’”.
Carol Simeoli