Informazione, confronto, esperienza diretta: ecco gli ingredienti di quel mix vincente che è l’Open Day organizzato, per il 6 febbraio nella consueta sede del campus di Monte Sant’Angelo, dal DISES (Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche) e dal DEMI (Dipartimento di Economia, Management e Istituzioni) per gli studenti delle scuole campane, aspiranti matricole universitarie. Anche quest’anno, sono attesi circa 50 istituti e più di 1000 studenti. “Siamo ormai alla settima edizione – commenta il prof. Marco Gherghi – Abbiamo consolidato una formula che dà i suoi frutti. Per i ragazzi è sempre l’occasione di cominciare ad avvicinarsi all’università e a tutte le figure che la compongono”. Quale sarà il programma della mattinata? L’Aula Rossa, l’Aula Azzurra e l’aulario A ospiteranno gli studenti a cui verranno illustrati l’offerta didattica Triennale, le modalità di accesso ai Corsi con relativi test di autovalutazione, i servizi dell’Ateneo e gli sbocchi professionali. “Poi con i docenti delle scuole ci si riunisce per discutere di tutti quei problemi che gli studenti hanno nel passaggio dalla scuola all’università. Per i ragazzi, invece, ci saranno dei laboratori didattici interattivi in cui i nostri professori proporranno simulazioni di casi reali a tema economia, finanza, scienze del turismo e li risolveranno coinvolgendo gli studenti. L’obiettivo è, naturalmente, far capire loro che quanto studieranno non è solo teoria, ma ha sempre un’applicazione pratica”. Il viaggio non finisce qui: i corridoi dei Centri Comuni ospiteranno stand informativi e associazioni studentesche e non che si presenteranno alle future matricole. L’Open Day è solo il primo step di un percorso di avvicinamento all’università: “Considerati gli alti numeri di studenti che partecipano all’evento non è possibile entrare nel dettaglio, quindi la nostra presentazione è volta a dare un’informazione generale. Durante l’anno, però, ci rechiamo nelle scuole e le singole classi vengono da noi in modo da approfondire i contatti e dare ai ragazzi indicazioni più specifiche”. Scegliere consapevolmente è una chiave per il successo universitario. Purtroppo, nonostante l’impegno sul versante dell’orientamento degli Atenei, i dati non sono confortanti. “L’università è un mondo che bisogna imparare a conoscere. Spesso mi scrivono studenti che si riferiscono ancora alle Facoltà, quando le Facoltà non esistono più dal 2013. In Europa siamo tra le nazioni con la più bassa percentuale di laureati, solo il 22% nella fascia tra i 24 e i 35 anni contro una media europea del 36%. Nel passaggio dal primo al secondo anno abbandonano tra il 30 e il 40% degli iscritti. Per quale motivo? Perché si accorgono di aver fatto la scelta sbagliata”. Ma cosa deve contenere la cassetta degli attrezzi del buono studente universitario? “Passione, perché è difficile pensare di portare avanti qualcosa che non ci piace. Disciplina, cervello, impegno, voglia di capire, di approfondire e di far bene”. Laurearsi del resto conviene: “Dalle statistiche emerge che il tasso di disoccupazione dei laureati è più basso di quello dei diplomati”.