Lauree virtuali, il racconto di Mirella e Carolina

Come le lezioni e gli esami, al Suor Orsola anche le sedute di laurea si svolgono online. Mirella Viggiano e Carolina Settesoldi sono tra la lista degli studenti che si laureeranno a giugno. Vivranno così un’esperienza unica e particolare. Mirella, iscritta al Corso di Laurea in Lingue e Culture moderne, nonostante le difficoltà incontrate negli anni di studio, tra pochi giorni taglierà il traguardo. “Il mio percorso è stato altalenante a causa di varie problematiche. Tuttavia, sin dal primo anno, dato che la classe non era numerosa, ho avuto la possibilità di seguire lezioni attive, stimolanti, con docenti molto disponibili e attenti”. Un percorso soddisfacente sia a livello personale che accademico per Carolina, studentessa del Corso di Laurea di Scienze e tecniche di Psicologia cognitiva: “Al principio ero indecisa sullo scegliere o meno questo Corso perché abito a Pompei, quindi abbastanza lontana dalla sede del Suor Orsola. Poi, frequentando le lezioni, ho assorbito il ritmo della vita universitaria e mi ci sono abituata. La psicologia, sin dal liceo, mi aveva sempre incuriosito e all’università ho incontrato docenti che mi hanno fatto appassionare alla materia, quindi nonostante gli alti e bassi, in cui tutti gli studenti si imbattono, il mio percorso è stato una conferma crescente”. Mirella e Carolina non hanno dovuto seguire lezioni online o sostenere esami. Mirella, infatti, ha concluso a gennaio il suo ultimo esame e Carolina proprio agli inizi di marzo, dopodiché entrambe si sono dedicate alla stesura della tesi. Mirella ha incentrato il suo lavoro sulla letteratura tedesca su ‘Il viaggio dei tre Goethe: storia di una formazione attraverso l’Italia’, nel quale ha svolto “un’analisi delle differenze dei tre viaggi, incentrato sulle tempistiche e le varie tappe esplorate. Ho incontrato solo due volte la mia relatrice per organizzare la stesura della tesi, perché, a causa dell’emergenza COVID-19, siamo state costrette a comunicare tramite mail”. Il lavoro di tesi di Carolina, invece, attiene alla criminologia: ‘Le vittime e la vittimologia’. Racchiude “Ho cominciato a scrivere la tesi a fine marzo e terminato a maggio. Tutto si è svolto online, tramite mail, perché purtroppo fare diversamente e incontrarsi era impossibile, dato che da un giorno all’altro è iniziata la quarantena”. La data della discussione è sempre più vicina e le studentesse si preparano ad affrontare un’esperienza diversa da come l’avevano sempre immaginata. “Nonostante per noi di Lingue non sia prevista la discussione del lavoro ma solo la proclamazione – racconta Mirella – è triste non poter condividere l’emozione legata a questo momento con amici e parenti. Cercherò comunque di festeggiare a casa nel modo più sicuro possibile”. Anche Carolina pensa che “sarà triste la seduta di laurea virtuale”. I progetti per il futuro. Mirella rivela che tempo fa ha scelto di studiare il tedesco un po’ per caso: “Ho frequentato il liceo classico, mi piaceva l’inglese, ma non avevo mai studiato altre lingue. All’università, allora, come seconda lingua, scelsi il tedesco, come molti altri colleghi, perché si diceva che era una lingua complicata ma promettente. Dal caso è scaturito poi l’interesse e la passione per questa lingua, che mi ha portato anche a spostarmi all’estero per due viaggi in Germania, nelle città di Berlino e Francoforte. Ho avuto modo, in entrambe le occasioni, di parlare dal vivo la lingua e in futuro vorrei ritornarci per continuare a imparare sul campo. Dati i problemi incontrati nel mio percorso, non penso di essere predisposta per una Laurea Magistrale, ma so di avere bisogno comunque di una formazione più incisiva. Ho pensato, allora, di frequentare un Master di primo livello e poi di affacciarmi al mondo del lavoro”. Carolina vorrebbe iscriversi ad una Magistrale in Criminologia ma, al momento, è più proiettata ad un impiego in ambito sociale: “Vorrei lavorare, ad esempio, in una casa famiglia, anche perché ho avuto esperienze nelle mense per i poveri e negli ospedali con un’associazione di volontariato”.
Francesca Corato

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