Le donne: “un nuovo valore aggiunto”

Un questionario per valutare la qualità dell’offerta didattica e raccogliere, in maniera sistematica e puntuale, i commenti, le indicazioni e le lamentele degli studenti. Questo è il metodo che da alcuni anni ha adottato il Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale. L’ultima indagine risale a due anni fa. “È una esigenza nata con il Nuovo Ordinamento. Eravamo consapevoli che l’organizzazione e la qualità dell’offerta didattica sarebbero stati cruciali” spiega il dott. Giuseppe Bruno. Per rispondere alle esigenze generate dal cambio di regime, il Corso si è impegnato in una serie di attività come il coordinamento della didattica tra docenti, in modo da consentire ai ragazzi di organizzarsi per tempo. Il calendario d’esami adesso è noto già all’inizio dell’anno. “Poiché il Corso di Laurea è organizzato in più classi parallele, volevamo raggiungere una certa omogeneità dei programmi in termini di contenuti e di valutazioni, in modo da operare una sorta di standardizzazione del processo”, prosegue il ricercatore.
 Il questionario viene somministrato agli studenti in un giorno qualsiasi ed è diverso a seconda degli anni di iscrizione. Al primo anno, l’indagine è puramente conoscitiva. Serve ad acquisire informazioni statistiche circa la distribuzione tra i sessi e la provenienza culturale e geografica degli studenti. In seguito, il questionario diventa un parametro per valutare la qualità e l’efficacia della didattica. Gli studenti, del 2005-2006, coinvolti sono stati complessivamente 590 (271 dei quali iscritti al primo anno). I risultati macroscopici di quest’analisi rivelano che la presenza femminile è sensibilmente aumentata rispetto al passato (42% delle immatricolazioni rispetto al 36% del 2003). È aumentato, inoltre, il peso degli studenti della provincia di Napoli, mentre si è dimezzata la presenza dei fuori sede, che scelgono di essere pendolari. La distribuzione della provenienza scolastica è rimasta sostanzialmente invariata, con una predominanza schiacciante, dal punto di vista numerico, di studenti che provengono dai licei, soprattutto dallo scientifico. Al secondo anno la percentuale femminile incrementa ulteriormente ma si riduce il numero complessivo dei crediti superati dagli studenti. Gli studenti danno, all’incirca, un esame in meno e la media raggiunta è inferiore di quasi un voto. In pratica, vanno avanti meno persone e con maggiori difficoltà nonostante la migliore organizzazione. “Un paio d’anni fa, c’erano degli oggettivi problemi organizzativi. Abbiamo capito le difficoltà dei ragazzi e siamo stati più tolleranti nelle valutazioni” dice Bruno per spiegare questo dato. Non basta, influisce anche l’aspetto generazionale, “gli studenti di due o tre anni fa erano meglio preparati”. A dispetto di un’offerta sensibilmente migliorata, la percentuale degli studenti che ammette di non saper organizzare efficacemente il proprio studio è raddoppiata mentre, a testimonianza di una più attenta didattica, i ragazzi che soffrono a causa della complessità  dei contenuti  sono dimezzati.  Il numero delle persone che trova le prove d’esame abbastanza difficili è incrementato del 16%, mentre si riducono del 9%  quelli che ritengono le prove intercorso molto utili. La grande maggioranza dei ragazzi considera la didattica abbastanza efficace e si è straordinariamente allargata la percentuale delle persone che trova utile il materiale didattico messo a disposizione (dal 5% del 2003 all’attuale 42%). Nella quasi totalità dei casi, si registra una forte disparità tra gli insegnamenti e, più che in passato, gli studenti sentono l’inadeguatezza delle loro conoscenze.  “È una difficoltà strutturale, legata alla preparazione di base, che registriamo da alcuni anni. Talvolta sottovalutano molto le difficoltà che un Corso di Laurea in Ingegneria presenta” sostiene il ricercatore. Al termine del secondo anno, è in regola il 29% degli studenti in meno. È aumenta la richiesta di esercitazioni. “In passato avevamo delle ore di tirocinio in più dedicate alle materie di base, in particolare Matematica e Fisica. Le abbiamo soppresse a causa dei tagli economici che abbiamo subito” dice Bruno. 
Al terzo anno, la tendenza generale è ancora più accentuata. Il numero delle donne supera numericamente quello degli uomini (la cui mortalità universitaria è maggiore). Il numero degli esami superati, rispetto al passato, è ridotto di due unità. Il giudizio sulla didattica è peggiore ma, soprattutto, il dato che colpisce maggiormente è la totale assenza di studenti in regola. Le materie che creano maggiori difficoltà sono quelle che presentano un più alto contenuto matematico. 
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