Le idee fresche e innovative degli studenti frequentanti la Apple Developer Academy

Idee fresche e innovative provengono dagli studenti della Apple Developer Academy di Napoli, l’unico centro di sviluppo europeo che si occupa di applicazioni mobili, nato dalla partnership tra Università Federico II e Apple. Tra le novità sfornate: MoleculAR, un’app scientifica che unisce chimica e realtà aumentata. Numerose sono state le difficoltà incontrate dai ragazzi, ma anche le soddisfazioni provate al termine del lavoro. “All’interno dell’Academy – racconta Emilio Vivenzio, al primo anno della Magistrale in Ingegneria Informatica – ogni gruppo deve trovare soluzioni per affrontare un problema, utilizzando un processo di apprendimento chiamato Challenge Based Learning. Il nostro riguardava l’educazione e, in particolare, ci siamo chiesti come rendere l’esperienza di apprendimento più attraente, utilizzando le ultime tecnologie. Da questo processo ne è venuta fuori un’app sulla chimica, una materia ostica ed astratta che abbiamo cercato di rendere più comprensibile agli utenti attraverso l’utilizzo della realtà aumentata”. Il nome dell’app, MoleculAR, deriva da un gioco di parole tra un elemento della materia ‘Molecula’ e la tecnologia utilizzata ‘AR’, ovvero dall’inglese Augmented Reality che vuol dire appunto realtà aumentata. L’app ha una lista di elementi tra i quali è possibile scegliere quale studiare. Ad esempio, selezionando il miele, compare l’alveare in una stanza e poi camminando in prima persona si può entrare nel miele, vedere il glucosio ed infine gli atomi di Carbonio, Idrogeno ed Ossigeno che lo compongono. L’applicazione è in fase di perfezionamento, come spiega Emilio: “Stiamo lavorando per mettere un’intelligenza artificiale che riconosca, attraverso una fotocamera, l’elemento inquadrato e ne spieghi la composizione. L’esperienza alla Apple Developer Academy credo sia più che mai unica. Spesso dico di star vivendo il mio Erasmus a Napoli. Viene offerto un grado di internazionalizzazione unico, ci sono studenti provenienti da tutto il mondo”. Molto soddisfatto del lavoro svolto è anche Alessio Antonisio, al terzo anno di Ingegneria Elettronica, il quale afferma: “Le soddisfazioni sono state molteplici, in particolare ne cito due: lo stupore e gli applausi degli altri colleghi dell’Academy alla prima presentazione dell’app e lo sbarco sull’App Store. Per me, la difficoltà maggiore è stata imparare da zero ad usare un software di modellazione 3D per la realizzazione dei modelli di atomi e molecole: è stata una bella sfida!”. La presentazione di MoleculAR non si fermerà solo al territorio napoletano ma spiccherà il volo a San Josè dove sarà mostrata direttamente agli ingegneri della Apple in occasione del Worldwide Developer Congress. Un evento durante il quale Apple mostra agli sviluppatori nuovi prodotti e nuove tecnologie. L’ingresso a questo congresso non è aperto a tutti, per entrare bisogna partecipare a una lotteria oppure alla scholarship. In caso di vittoria le spese dell’intera settimana di conferenza sono pagate dall’Apple. A prendere parte a questo appuntamento annuale sarà Luigi Previdente, laureato alla Triennale in Ingegneria Informatica presso l’Università Luigi Vanvitelli, il quale afferma: “Durante questa conferenza c’è la possibilità di chiedere consigli agli ingegneri della Apple su qualsiasi cosa. Visto che sono tra i vincitori della borsa di studio, una grande soddisfazione sarà mostrare la nostra app direttamente a loro così da ricevere dei feedback da esperti. Non sono mai stato in America né, tantomeno, a un evento di questa portata. Cercherò di trarre il più possibile da questa esperienza sia a livello personale che lavorativo. Ho sempre guardato questi eventi in live o in streaming on-line, quindi penso che trovarsi lì sia un’emozione unica. In generale, l’esperienza all’Apple fornisce le risorse e gli strumenti per diventare degli sviluppatori a 360 gradi ma ciò che conta veramente è la forza di volontà: il desidero di voler creare qualcosa o semplicemente di apprendere di più su un determinato argomento, perché molto del percorso è basato sul self-learning. Non c’è nessuno che ti obbliga a dover fare determinate cose, bisogna volerle fare”. 
Maria Maio
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