Le otto anime di Psicologia

Parte in medias res la presentazione del Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche, con un riferimento all’attualità. “Il mio compito dovrebbe essere quello di dissuadervi dall’iscrivervi a Psicologia – esordisce il Coordinatore del Corso, prof. Marco Fabbri – Voglio invece cambiare strategia e commentare quanto detto dal Presidente Draghi in una recente conferenza stampa”. Il docente fa riferimento all’affermazione ‘Basta vaccinare psicologi di 30 anni’: “il che vuol dire negare l’esistenza di un approccio al paziente diverso da quello dei medici. I medici sono stati e sono tuttora in prima linea, ma per curare una malattia mentale non esiste solo lo psichiatra”. Altrettanto sbagliato è pensare a questa disciplina facendo riferimento solo a Freud: “Si compone di otto anime: neuropsicologia, psicometria, psicologia generale, dello sviluppo, sociale, clinica, del lavoro e delle organizzazioni, dinamica. Scegliere questo percorso significa acquisire conoscenze relative a tutte queste branche”. Il docente ricorda, infine, che l’accesso è programmato, 250 posti, e che anche quest’anno la selezione verterà sul voto di maturità e sull’ordine cronologico di presentazione delle domande d’iscrizione. Prosegue la prof.ssa Paola Spagnoli, referente all’orientamento: “Sbaglia chi immagina lo psicologo come colui che sta seduto su un divanetto ad ascoltare i problemi degli altri. Questa disciplina offre tanti sbocchi lavorativi molto diversi dallo psicologo tout court”. Ospite d’eccezione è il prof. Roberto Marcone, delegato d’Ateneo all’orientamento, e docente di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione: “Vedo che in chat state chiedendo come si diventa psicologi, psicoanalisti o insegnanti. Forse dovreste pensare prima ad iscrivervi alla Triennale e successivamente ad individuare il percorso Magistrale. E, ancora dopo, il post-lauream che vi interessa”. La fretta è cattiva consigliera: “Per diventare psicoanalista, ad esempio, dovreste laurearvi, poi c’è un anno di tirocinio post lauream, poi altri quattro anni di specializzazione. Siete piccolini. Cominciate a lavorare bene sul percorso Triennale. L’unica cosa positiva del 3 più 2 è che vi lascia la possibilità di scegliere con consapevolezza”. La platea ha, poi, l’opportunità di confrontarsi con due giovani studenti Magistrali Daniele Rossetti e Lucia Spina, del servizio di tutorato trasversale: “Mettiamo a disposizione le nostre conoscenze ed esperienze per orientare i nostri colleghi più giovani durante il loro percorso accademico. Organizziamo anche altre attività come seminari, incontri online e varie giornate di orientamento. Al momento siamo impegnati con alcuni studenti delle superiori che stanno seguendo qualche lezione del nostro Corso Triennale”. Chiude l’incontro la prof.ssa Spagnoli con una riflessione sull’attualità: “In questo periodo in cui si spinge sull’isolamento, il rischio è che ci si separi ancora di più. Questo è un male se si vuole avere successo all’università. Gli studi ci dicono che bisogna essere, invece, integrati e proattivi”.

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