Lettere laurea honoris causa a Mertens, l’archeologo tedesco innamorato della Magna Grecia

Il 7 marzo, presso lo storico Complesso Monumentale Belvedere di San Leucio, di Caserta, presenti il Rettore Grella e tutti i presidi dell’ateneo, la Facoltà di Lettere ha conferito la laurea honoris causa a Dieter Mertens, direttore dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma. Una figura di spicco nel vasto panorama dell’archeologia. Nato a Berlino nel 1941, l’architetto Mertens ha da tempo focalizzato i suoi interessi di studio sulla cultura architettonica ed urbanistica del mondo greco coloniale dell’Italia meridionale. Abilitato all’insegnamento universitario per Storia dell’Architettura e dell’Urbanistica, ha svolto attività seminariale in diverse Università italiane, ad esempio Firenze, Pisa e Napoli, oltre che in molte università tedesche. Mertens è anche membro di numerose Accademie e istituti di fama internazionale, come la Pontificia Accademia Romana di Archeologia, l’Istituto Nazionale di Studi Romani a Roma, e la Europaische Akademie der Wissenschaften und Kunste a Salisburgo. 
L’apertura della cerimonia è stata affidata, come da protocollo, al Rettore prof. Antonio Grella. “Siamo onorati di omaggiare questo illustre studioso tedesco, per i suoi importantissimi studi, ma anche per il continuo e proficuo rapporto di collaborazione con il nostro ateneo”. Subito dopo, la parola è andata alla Preside della Facoltà di Lettere, prof.ssa Stefania Gigli Quilici. “E’ un grande piacere per me, e per la nostra facoltà, premiare un uomo come Dieter Mertens. Le sue analisi hanno aiutato a comprendere meglio l’architettura e la cultura della Magna Grecia. Le sue indagini, elaborate seguendo un costante rapporto dialettico con le esperienze culturali della Grecia, hanno aperto, nella progettazione razionale di edifici o dei templi, un più ampio orizzonte sull’estetica e sul pensiero filosofico greco. I suoi studi sulle città pianificate, sono visti come organismi regolati da principi di equità e di funzionalità, e lasciano intendere come, queste costruzioni, siano state condizionate dall’evoluzione degli avvenimenti politici e sociali. Credo che, per la nostra generazione, Dieter Mertens sia un esempio da seguire e a cui mirare”. Gli applausi infine, hanno accompagnato l’arrivo sul palchetto del “laureando” Mertens, che ha presentato una lectio magistralis, dal titolo: “I templi di Paestum. Paradigmi per lo studio dell’architettura classica”. Una discussione scandita da due bei momenti. Il primo, quando il prof. Mertens, visibilmente emozionato, ha detto: “sono commosso, giuro che sono veramente commosso di ricevere tanto affetto da tutti voi”. Sciolto l’imbarazzo, è stato più disinvolto. “Il mio lavoro è nato dal presupposto che la scoperta dei templi di Paestum ha costituito un momento chiave nella storia dell’architettura mondiale. Molti, infatti, sono stati gli stili architettonici e sociali, che si sono rifatti alle tecniche e alle tematiche dei templi di Paestum”. Una discussione molto precisa, con tanto di slide in power point pronte a descrivere in maniera perfetta, la nascita e l’evoluzione di questo stile architettonico. Una relazione che ha appassionato tutti i presenti in sala. “Trovo gli studi di Mertens molto interessanti -afferma Tiziana Beato, laureanda in Lettere- Credo che raccontare la storia dell’architettura di una nazione, attraverso gli sviluppi della sua cultura e civiltà, sia un qualcosa di meraviglioso e che ti sorprende sempre”. “Sto preparando la tesi sugli stili della letteratura greca – dice Rosaria -ed ero già a conoscenza degli studi di Mertens, non potevo perdermi questa sua lezione”. Tutti attenti, quindi, alla lectio del professore. “L’architettura greca – ha continuato Mertens- qui viene vista come scienza nuova, come scienza propria ed innovativa, fornendo alle generazioni successive un qualcosa che non avevano mai visto prima. La bellezza di questi templi, però, credo che risieda nel fatto che le costruzioni rispecchiano l’ordine delle città, ma soprattutto, l’anima della civiltà greca”. Il secondo momento dolce della giornata, si è consumato un attimo dopo il conferimento della laurea, quando Mertens ha interrotto gli applausi per dire: “sono orgoglioso. Dedico questa laurea a tutti gli amici italiani e meridionali, segno tangibile di una viva e felice collaborazione internazionale, e a mia moglie, la mia più severa critica e fonte di ispirazione, l’unica vera archeologa della famiglia”.   
Gianluca Tantillo
- Advertisement -




Articoli Correlati