Lezione sull’Authority delle Comunicazioni al corso in Economia e Gestione delle Imprese

Lezione speciale per gli studenti del corso in Economia e Gestione delle imprese del prof. Paolo Stampacchia. Martedì 12 maggio a parlare agli studenti, è salito in cattedra il direttore del Centro ricerche e formazione dell’Autorità Garante nelle Comunicazioni (Agcom), l’ing. Fulvio Ananasso, che ha spiegato i compiti e il ruolo dell’autorità nei settori dello sviluppo tecnologico ed economico dei sistemi di comunicazione, ma anche del controllo dei servizi e delle tariffe e della collaborazione/competizione con le altre strutture europee nate in seguito alla liberalizzazione delle telecomunicazioni avvenuta nel 1997. “Garantiamo la trasparenza delle azioni e la tutela dei diritti degli utenti per tutto quello che riguarda contratti e tariffe. Siamo un’autorità indipendente, che risponde al Parlamento, non al Governo” spiega nella sua introduzione Ananasso che ci tiene a sottolineare l’importanza che il nostro paese riveste in questo settore: “veniamo imitati per le telecomunicazioni integrate”. L’Autorità ha due sedi a Roma e Napoli, presso le quali sono dislocate le diverse divisioni che si occupano di sviluppo e ricerca tecnologica, implementazione economica e tutela legale. Sostiene diversi progetti e corsi universitari avanzati, tra cui il Master CER della Facoltà di Economia, diretto dal prof. Alfredo Del Monte, da cui attinge per rinnovare l’organico che nell’arco dell’ultimo anno è passato da trecento ad oltre quattrocento persone. Tanti i napoletani selezionati, molte le donne. “In Europa, in una rosa di 37 paesi, siamo i quarti dopo Gran Bretagna, Danimarca, Olanda e Francia, per sviluppo tecnologico, potendo contare, al confronto, su un personale numericamente molto esiguo. Questo la dice lunga sul livello medio delle persone che lavorano da noi. Se vogliamo implementare la nostra attività verso lo sviluppo di un sistema competitivo, che viaggia in pari con il PIL, sarà indispensabile sviluppare, nei prossimi anni, la banda larga ed ultralarga, per migliorare la qualità della vita e far progredire le aree che ancora soffrono il divario digitale, tra le quali compaiono anche alcune zone del Nord Est” aggiunge ancora l’ing. Ananasso. Colmare le distanze in termini di telecomunicazioni non significa solo avere collegamenti internet più veloci, implica anche la possibilità di effettuare interventi chirurgici in remoto, o di mettere a lavoro, come nella stessa stanza, persone che si trovano in paesi diversi, integrando attività industriali, o di ricerca. Per incidere in maniera capillare e portare avanti un simile processo di innovazione, la collaborazione con le università è necessaria. Per esempio, l’università di Cassino, dove lavorano tanti docenti e ricercatori napoletani, ha messo a punto una rete a banda larga per l’intera area frosinate e dei quattordici diversi settori in cui è articolato il lavoro dell’autorità, ben cinque vedono un notevole apporto della Federico II. “Abbiamo messo in campo investimenti da 700 mila euro, in Giappone l’investimento è di circa 50milioni di dollari, con una previsione di rientro che è circa trenta volte superiore” conclude l’ospite, preannunciando che entro il prossimo anno si svolgerà a Napoli una grande conferenza su questi temi. “Quella che abbiamo aperto oggi è una finestra sul futuro, su concetti con i quali avrete a che fare. Rappresenta un modo nuovo di guardare la crescita e lo sviluppo, perché la situazione che oggi viviamo non è una crisi finanziaria, ma la crisi di un modello evolutivo” dice al termine, rivolto agli studenti, il prof. Stampacchia.
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