Lezioni partecipate con la prof.ssa Caterina Verbaro

Un modello partecipativo di lezione, con un “docente che deve stimolare la capacità interpretativa degli studenti dando loro fiducia”. E’ la filosofia alla base della didattica adottata dalla prof.ssa Caterina Verbaro, docente di Letteratura italiana contemporanea, approdata da quest’anno alla Facoltà di Lettere della Sun, dove insegna sia al Corso di Laurea Triennale in Scienze del Turismo per i Beni culturali sia a Lettere. La Verbaro, quarantasei anni, originaria di Catanzaro, si è laureata nell’86 in Letteratura italiana presso l’Università di Firenze, ha insegnato per ben sedici anni a Cosenza, presso l’Università della Calabria, e da qualche mese è passata a S. Maria Capua Vetere. “Sono docente di due corsi: Letteratura italiana a Scienze del turismo e Letteratura italiana contemporanea a Lettere – specifica – l’insegnamento si sviluppa su due autori classici che sono Italo Svevo e Carlo Emilio Gadda, di cui analizzeremo la lettura del ‘Pasticciaccio’. Due importanti classici della modernità…”. Il contemporaneo affascina sempre molto. A suo avviso, qual è la motivazione? “Devo dire che questo è un fenomeno interessante. Gli studenti seguono in quanto la letteratura contemporanea, oltre che essere molto formativa, ha la capacità di suscitare identificazione e far rispecchiare i giovani e le loro problematiche. Personalmente, penso che oggi ci sia un bisogno di ri-connessione ad un insieme e la letteratura fornisce una risposta di senso e un meccanismo di identificazione molto sentito dagli studenti”. Le lezioni in aula, già cominciate, si strutturano in maniera attiva. “Attribuisco molta importanza alla lettura collettiva del testo, al fine di stimolare e coinvolgere al massimo i ragazzi in una frequenza attiva”, perché, al contrario di ciò che si potrebbe pensare, “la Letteratura ha il vantaggio di una didattica meno astratta”. “Gli studenti, poi, – continua la Verbaro – hanno un interesse maggiore ad un modello partecipativo di lezione, dove vengono coinvolti da un docente comunicativo e aperto”. 
La professoressa, che fa la spola tra Firenze, città in cui vive, e S. Maria Capua Vetere, si dice molto contenta di questo passaggio. “Mi piace molto trovarmi in un ambiente nuovo, con un corpo docente giovane, strutture nuove. Da ciò scaturisce una grande possibilità di evoluzione. Anche il fatto che la stessa Facoltà sia collocata in Terra di Lavoro è una scommessa interessante, oltre che una scelta politica e culturale molto importante”.
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