Liceali nei luoghi della ricerca

Scoprire i luoghi della ricerca scientifica. Con questo obiettivo più di cento studenti delle scuole superiori si sono recati al Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche per prendere parte alla nuova edizione di Stupor Scientiae: la meraviglia della conoscenza scientifica, tenutasi lo scorso 9 maggio. Hanno aderito all’iniziativa quattro licei campani: Vico, Siani, Nitti e Jommelli. In apertura, le future matricole hanno conosciuto i Corsi di Laurea di area medica presentati dai professori Nicola Zambrano e Lucio Nitsch, docenti, rispettivamente, di Biologia molecolare e di Biologia applicata. In piccoli gruppi, poi, hanno varcato le soglie dei laboratori, confrontandosi con strumenti di settore e segreti della professione di ricercatore. Al sesto piano della Torre biologica hanno ascoltato Gennaro Sanità, 30 anni, laureato in Biologia, dottorando in Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche: “ho spiegato il mio progetto di ricerca in drug delivery con nanoparticelle. Abbiamo poi parlato del tumore e delle difficoltà della cura e ho mostrato ai presenti il microscopio, varie linee cellulari, il frigo dove conserviamo le cellule e altri strumenti”. Domande più gettonate: “qual è il percorso verso la professione di ricercatore e la differenza tra Biologia e Biotecnologie”. Ha conosciuto un laboratorio di Citogenetica, invece, il gruppo che si è confrontato con Nunzia Mollo, biologa, dottoranda di ricerca: “hanno visto come si costruisce un cariotipo, come si estrae il DNA e come si contano i cromosomi. Inoltre, ho mostrato il mio quaderno, con i protocolli che seguiamo ogni giorno, per aiutarli a capire l’impegno quotidiano di un ricercatore”. Capitolo orientamento: “mi hanno rivolto molte domande sulle prospettive occupazionali del settore”. Ha parlato da studente a studente Francesco Martino, laureando in Biotecnologie Mediche: “in laboratorio ci siamo occupati di diagnosi preimpianto. Poi ho raccontato la mia esperienza di studio a Biotecnologie. È stato interessante trovare dall’altra parte ragazzi più giovani alle prese con dubbi che tempo fa avevo io”. Ha presentato il percorso di studi a Medicina, invece, Dario Pinto, studente del sesto anno, di ritorno da un’esperienza biennale in Germania. L’Erasmus lo ha portato prima a Homburg e poi a Ulma: “ho presentato ai ragazzi l’opportunità di studio all’estero. È un’esperienza importante, non solo per l’apprendimento di una nuova lingua, ma per la possibilità di frequentare reparti e team internazionali. Non dico che lavorerò in Germania, ma sicuramente ho un’apertura diversa verso un trasferimento fuori Italia”. In chiusura il giovane pubblico ha cercato di comprendere le differenti competenze delle professioni presentate: “i ragazzi hanno mostrato interesse al ruolo del medico e a quello del biotecnologo di fronte a determinate patologie, comprendendo le differenze di approccio”.
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