Lingue: “si tratta di problemi fondati che il nostro Corso da molto tempo porta all’attenzione generale”

In riferimento all’articolo ‘Lingue, j’accuse degli studenti’ pubblicato sullo scorso numero di Ateneapoli del 5 febbraio, prende la parola Milena Franzese, iscritta al Corso Magistrale di Lingue e Letterature Moderne e Europee afferente al Dipartimento di Studi Umanistici e rappresentante da oltre 5 anni degli studenti. Chiamata in causa personalmente nel suo impegno in qualità di rappresentante nella lettera che un gruppo di studenti federiciani ha indirizzato al giornale, chiede diritto di replica per fare chiarezza sulle molteplici criticità emerse anche in rapporto al prosieguo online, da un anno circa, di tutte le attività didattiche. “Mi è dispiaciuto molto – dice Milena – dover apprendere dalle segnalazioni il malessere generale che sta accompagnando ormai da diversi mesi le carriere di noi studenti. Da cinque anni ricopro questa funzione e interpreto il mio ruolo di rappresentante in tal senso: essere voce e occhi degli studenti. Ci sono rimasta un po’ male ad apprendere dal giornale le loro lamentele, quando ogni giorno cerco di fare il possibile per prendermi carico delle tante richieste, attraverso i miei canali social (Facebook e Instagram) e i miei contatti con i docenti”. In linea generale, quanto ribadito nella lettera dagli studenti “non viene fuori dal nulla, ma si tratta di problemi fondati che il nostro Corso da molto tempo porta all’attenzione generale, come ad esempio la sovrapposizione degli orari delle lezioni, ma allo stesso tempo sono stati messi in luce dei punti che invece toccano il Dipartimento nel complesso e non solo il nostro Corso”. Da aprile, “dal momento che la pandemia ha reso impossibile un ritorno delle attività in presenza, nonché l’elezione dei nuovi rappresentanti, mi sono fatta carico anche delle richieste provenienti dagli studenti della Triennale perché con la laurea di Emanuele Elefante – l’ex rappresentante – non rimanessero scoperti a causa del mancato rinnovo delle cariche”. Un’amarezza, quindi, “dovuta al fatto che ho assunto maggiori impegni, non di mia competenza, nella speranza di offrire un sostegno ulteriore e rendersi conto di non poter risolvere tutto da sola”, spiega Milena. Molto più difficile, certo, sta diventando l’impegno dei rappresentanti che, non potendo più accedere alle sedi universitarie, sono obbligati a esercitare il loro ruolo di mediatori tramite le piattaforme online. “Gli studenti sanno di trovare in me una persona sempre disposta ad ascoltare le loro esigenze. Sanno che rispondo ai loro messaggi anche alle cinque del mattino e che do una mano lì dove posso. Ho scoperto, tra l’altro, che molti dei messaggi da loro inviati su Facebook erano finiti in una cartella spam e chiedo scusa a chi di loro non ha ricevuto da parte mia una risposta. Ma, ripeto, è molto difficile tenere traccia di centinaia di richieste e non vorrei che avessero frainteso una mancata risposta come un segnale di scarsa attenzione”. Lo stesso dicasi per i docenti. “Quando mi segnalano un problema, ad esempio lo spostamento di una data d’esame, mi attivo subito per chiedere un confronto immediato con il docente titolare di un Corso. Tuttavia, capisco che a un docente sovraccaricato di mail qualcosa possa sempre sfuggire. La perfezione non esiste, ma è bene che tutti facciano la loro parte per creare una sinergia tra rappresentanti e Coordinatori: il dialogo finora non è mai mancato”.
“Gli studenti non soffrono di allucinazioni”
Intanto, il mandato di Milena – rinnovato nello scorso maggio – proseguirà fino a nuove elezioni che dovrebbero tenersi in primavera. “Sarebbe stato complicato l’anno scorso organizzare le tornate elettorali online, per cui il Dipartimento ha preferito non lasciare gli studenti sguarniti delle figure dei loro garanti e intanto mettere in stand-by la questione, viste le difficoltà più urgenti del momento, come didattica ed esami”. Il clima di insofferenza è ormai tangibile. “Al di là dei problemi reali e concreti, come possono essere il malfunzionamento di Segrepass o l’assenteismo di pochi docenti, c’è da dire che gli studenti non soffrono di allucinazioni e non ne trarrebbero nulla a denunciare il falso. La situazione è un’altra: la pandemia ha rimarcato problemi e frustrazioni, interni al Corso di Laurea e in altri casi diffusi a livello dipartimentale, che già da anni creano un forte malcontento”. In cima alla lista, la carente disponibilità delle aule nel Centro storico e l’insufficienza dei servizi igienici per un numero alto di studenti. “Anche sulla didattica da remoto all’inizio si sono presentate non poche difficoltà, perché difatti non ne avevamo mai usufruito ed eravamo del tutto sprovvisti degli strumenti idonei, senonché attraverso il merito dei docenti è stato portato avanti un lavoro eccellente. E ciò che ha rappresentato un intoppo iniziale è diventata una routine che sembra proseguire molto serenamente”.
Quanto al secondo semestre, si aspetta a giorni la nuova comunicazione del Direttore di Dipartimento Andrea Mazzucchi. Ma la linea di comportamento dovrebbe essere questa: la didattica andrà avanti in via telematica, mentre per alcuni esami e seminari sarà possibile ritornare in sede. Va ribadito, per non creare confusione tra le informazioni divulgate da più fonti, che “ciascuno studente che lo richieda ha assolutamente diritto a sostenere l’esame da casa per motivazioni strettamente legate al Covid-19. Diritto che non verrà negato a nessuno anche se la Campania dovesse continuare a trovarsi in zona gialla, anche perché tutti conosciamo la situazione impraticabile in cui versano i trasporti pubblici in Campania, tra affollamento e ritardi intollerabili”. In questo caso, “il problema è sicuramente d’altra natura ma converge con l’impossibilità di raggiungere serenamente le sedi di Ateneo”. E che saranno, inoltre, rispettate tutte le norme anticovid, come il distanziamento fisico e l’adozione di dispositivi di sicurezza individuale con l’assoluto divieto di assembramento. “Questa modalità è, infatti, attualmente prevista per le prove che prevedono meno di 25 esaminandi coinvolti”. È un segnale che, però, “va lanciato per dare dopo un anno agli studenti la sensazione del ritorno, per dimostrare che pian piano con gradualità e sicurezza l’Università può tornare nella nostra vita e con una particolare attenzione per le matricole che finora non hanno mai vissuto l’interazione culturale e stimolante propria dell’ambiente universitario”. Sebbene la dad abbia agevolato la frequenza ai corsi da parte degli studenti lavoratori, “a lungo rischia di crearci un danno in perdita, a fare dell’Università un esamificio anziché un avamposto di studio e cultura”. Ha a che fare direttamente con il Corso di Lingue la questione dei collaboratori linguistici. “È vero: necessitiamo di più ore settimanali per le esercitazioni linguistiche con i lettori. Sembra che il CLA – Centro Linguistico di Ateneo si sia già mosso in una direzione a noi favorevole, ma con il Covid anche le tempistiche burocratiche – già molto lente – si sono ulteriormente allungate. Sarà mia premura portare il discorso all’attenzione del Coordinamento di Corso di questo mese”.
“Le condizioni igieniche sono migliorate” 
Per ciò che attiene al Dipartimento, già a più riprese denunciata la scarsa pulizia degli ambienti universitari – in particolar modo, bagni e aule della sede di Porta di Massa e di Corso Umberto – e l’inoperosità della segreteria. “Gli uffici soffrono di una carenza di organico notevole che anche noi rappresentanti abbiamo riferito più volte agli Organi istituzionali. Da quando gli sportelli hanno riaperto al pubblico, è possibile che per l’organico non sia più facile offrire supporto al telefono con la stessa frequenza”. Per il miglioramento generale dell’igiene negli spazi condivisi, come già espresso invece anche dalla prof.ssa Flavia Gherardi sullo scorso numero, “si è già intervenuti assumendo una nuova impresa di pulizia con inservienti presenti più volte al giorno nei luoghi comuni. Mi è capitato di recarmi all’Università e constatare con enorme piacere che le condizioni siano migliorate tantissimo, anche se la platea studentesca non ha potuto prenderne atto a causa del lockdown. Sono stati, peraltro, nella sede di Corso Umberto installati i bagni mobili chimici per evitare lunghe file nell’attesa. Certo, se dovessimo ritornare presto in presenza, con centinaia di studenti frequentanti, la soluzione migliore sarebbe adottare servizi continui di pulizia, come avviene ad esempio in aeroporto”.
Con la sua organizzazione Link Napoli e il suo omologo Link Studi Umanistici che si occupa del Dipartimento in questione, Milena continuerà ad avanzare incisive proposte di miglioramento, come quelle già diffuse sulla piattaforma #ANoiGliOcchi creata da Link, e a farle presente al nuovo Direttore di Dipartimento in carica. Alcune di queste sono: “riaprire in ogni sede dipartimentale le aule studio e le aule informatiche per studenti che non possono seguire da casa le lezioni; inserire un quarto appello per la sessione invernale di esami; istituire un fondo di Ateneo di contrasto al digital divide”. Alle accuse personali che ha ricevuto, infine, Milena risponde senza crucciarsi e conclude: “continuerò a seguire la mia strada e a studiare per la laurea facendo il possibile per aiutare gli altri”.
Sabrina Sabatino

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