Cominciano con Spagnolo e Inglese gli scritti alla Facoltà di Lingue. Sono questi i giorni in cui gli studenti tirano le somme e vengono fuori tutti i problemi: “Il corso non era abbastanza esaustivo”, “Dovevo studiare di più”, “Il docente non ci ha dato una prova fattibile”. Sono preoccupati i ragazzi che devono sostenere l’esame di Lingua Spagnola II con la prof.ssa Marcella Solinas. I risultati dell’appello di settembre parlano chiaro 25 su 53 l’hanno superato e il voto più alto è stato 24. La prova si divide in due parti: un test di grammatica a risposta multipla; un lavoro di comprensione ed elaborazione di un testo più la trasformazione di alcune frasi. Non è possibile utilizzare il dizionario, nemmeno il monolingue. “Avevo studiato tutta l’estate l’ultima volta e l’ho superato. Questa volta non mi sono impegnata così tanto”, racconta Alessandra, studentessa ventisettenne iscritta al Corso di Laurea in Linguaggi multimediali e informatica umanistica. La ragazza confessa di non aver seguito il corso con questa docente e che avrebbe dovuto sostenere la prova con la prof.ssa Francesca De Cesare. “Prima la divisione avveniva in base alla Classe di laurea, adesso è in ordine alfabetico A-L e M-Z”. C’è anche un problema di “valutazione” a quanto pare. “Per superare l’esame occorre la sufficienza in entrambe le prove – dice Anna, studentessa di 22 anni iscritta allo stesso Corso di Laurea – Poi i voti sono sempre troppo bassi. Ho anche provato a seguire il corso ma dopo un mese sono andata via disperata”. Anche Giusy e Anna, due studentesse di 22 e 23 anni, che provano Spagnolo II per la terza volta, non sono d’accordo sul metro di giudizio della docente: “si può prendere anche 30 in grammatica ma con 17 al testo l’esame non si passa”. È andata male a molti l’ultima parte del compito della prof.ssa Paola Laura Gorla, docente di Lingua spagnola III. “Doveva basarsi su un tema di attualità – spiega Francesca, studentessa al terzo anno di Mediazione Linguistica e culturale – Invece, la traccia partiva da un’affermazione di Andy Warhol (‘tutti vogliono avere i propri 15 minuti di gloria’) da riportare alla società attuale. Non era molto semplice né molto chiara. Ma per il resto il compito non è stato difficile”. “Non capisco perché non possiamo usare gli strumenti linguistici come i dizionari – lamenta Anna Maistro, studentessa iscritta al secondo anno fuori corso di Linguaggi multimediali – In questo modo, chi non è bravo a scrivere viene penalizzato. Si dovrebbe dare a tutti la possibilità di stare sullo stesso livello, indipendentemente dalle capacità di composizione. Inoltre, io credo che una lingua non sia solo scritta”. Anche Roberto Minichini non è contento della traccia del tema: “Non è un tema di attualità. Non è la nostra ma un’altra società”.
Alcuni studenti li ritroviamo il giorno successivo alle prese con la prova di Inglese. E c’è chi afferma: “Non è facile sostenere due scritti a distanza di un giorno l’uno dall’altro, non ci si riesce mai a concentrare come si dovrebbe sul secondo”. Sono 67 in tutto i prenotati per l’esame di Lingua inglese II della prof.ssa Julia Bamford. “Sicuramente sull’esito della prova influirà la stanchezza che mi porto dietro dall’esame di ieri – dice Giusy, studentessa del Corso di Laurea in Lingue e culture dell’Europa e delle Americhe – Ho dato Spagnolo I con il prof. Gerardo Grossi”. La pensa diversamente Cristina Grygoryeva: “studiamo tutto l’anno per prepararci allo scritto quindi il tempo che intercorre tra un esame e l’altro non può essere motivo di bocciatura”. Ad ogni modo, nessuno lamenta un’eccessiva difficoltà per quest’esame. Nemmeno Alessandra che l’ha provato cinque volte: “Ci sono tre sezioni: grammatica, elaborazione di un testo con riassunto e domande a risposta multipla. La prova è nella media”. Francesca confessa: “sono venuta solo per provare”. Lo stesso vale per Alfredo Muriello, studente-lavoratore: “sono venuto a tempo perso. Non è facile studiare lingua e linguistica, anche se poi il livello di difficoltà della prova è giusto”. Escono arrabbiati e urlanti, invece, i circa 40 studenti che hanno appena sostenuto l’esame di Lingua inglese I con la prof.ssa Liliana Landolfi. “Non era fattibile. C’erano domande di morfologia, fonologia e grammatica. In più, una composizione”, racconta una studentessa di Mediazione linguistica che ha ripetuto l’esame per tre volte. Inoltre, pare che la docente non permetta agli studenti di andare in bagno per tutta la durata della prova e così scoppia il caso. Una studentessa venticinquenne di Arte, teatro e cinema vuole denunciare l’accaduto in presidenza. “Sono due ore che aspetto per poter uscire, mi stavo sentendo male. Un’altra ragazza ha dovuto rinunciare al compito perché la docente gliel’ha annullato. Non è possibile, come posso fare una buona prova se non sto bene perché ho bisogno di andare in bagno?”. Divisa l’opinione dei presenti. “E’ giusto – afferma Martina, studentessa di Mediazione linguistica e culturale – come fa la docente a sapere che la richiesta di uscire dall’aula non è una scusa per poter copiare?”. Flavia, dal canto suo, fa notare: “è vero che la docente invita i ragazzi ad uscire prima dell’inizio della prova, ma comunque sono due ore”.
Marilena Passaretti
Alcuni studenti li ritroviamo il giorno successivo alle prese con la prova di Inglese. E c’è chi afferma: “Non è facile sostenere due scritti a distanza di un giorno l’uno dall’altro, non ci si riesce mai a concentrare come si dovrebbe sul secondo”. Sono 67 in tutto i prenotati per l’esame di Lingua inglese II della prof.ssa Julia Bamford. “Sicuramente sull’esito della prova influirà la stanchezza che mi porto dietro dall’esame di ieri – dice Giusy, studentessa del Corso di Laurea in Lingue e culture dell’Europa e delle Americhe – Ho dato Spagnolo I con il prof. Gerardo Grossi”. La pensa diversamente Cristina Grygoryeva: “studiamo tutto l’anno per prepararci allo scritto quindi il tempo che intercorre tra un esame e l’altro non può essere motivo di bocciatura”. Ad ogni modo, nessuno lamenta un’eccessiva difficoltà per quest’esame. Nemmeno Alessandra che l’ha provato cinque volte: “Ci sono tre sezioni: grammatica, elaborazione di un testo con riassunto e domande a risposta multipla. La prova è nella media”. Francesca confessa: “sono venuta solo per provare”. Lo stesso vale per Alfredo Muriello, studente-lavoratore: “sono venuto a tempo perso. Non è facile studiare lingua e linguistica, anche se poi il livello di difficoltà della prova è giusto”. Escono arrabbiati e urlanti, invece, i circa 40 studenti che hanno appena sostenuto l’esame di Lingua inglese I con la prof.ssa Liliana Landolfi. “Non era fattibile. C’erano domande di morfologia, fonologia e grammatica. In più, una composizione”, racconta una studentessa di Mediazione linguistica che ha ripetuto l’esame per tre volte. Inoltre, pare che la docente non permetta agli studenti di andare in bagno per tutta la durata della prova e così scoppia il caso. Una studentessa venticinquenne di Arte, teatro e cinema vuole denunciare l’accaduto in presidenza. “Sono due ore che aspetto per poter uscire, mi stavo sentendo male. Un’altra ragazza ha dovuto rinunciare al compito perché la docente gliel’ha annullato. Non è possibile, come posso fare una buona prova se non sto bene perché ho bisogno di andare in bagno?”. Divisa l’opinione dei presenti. “E’ giusto – afferma Martina, studentessa di Mediazione linguistica e culturale – come fa la docente a sapere che la richiesta di uscire dall’aula non è una scusa per poter copiare?”. Flavia, dal canto suo, fa notare: “è vero che la docente invita i ragazzi ad uscire prima dell’inizio della prova, ma comunque sono due ore”.
Marilena Passaretti