Lo studente di Agraria vince il ricorso al TAR

Giustizia è fatta. Matteo Giaccone, studente al secondo anno della Specialistica in Scienze della produzione vegetale e difesa alla Facoltà di Agraria, avrà i suoi 2230 euro di borsa di studio, malgrado l’esclusione operata dall’Adisu Federico II perché non risultava regolarmente iscritto all’università. A stabilirlo, una sentenza del Tar Campania datata marzo 2006, che ha condannato l’Azienda a reintegrare lo studente nelle graduatorie per le borse di studio relative all’anno accademico 2005/06. Cauta soddisfazione da parte del ragazzo: “L’Adisu dovrà pubblicare la nuova graduatoria entro l’8 maggio. Paradossalmente, potrei risultare idoneo ma non beneficiario. Pertanto, preferisco aspettare prima di esultare”.
Ma facciamo un salto indietro. Come ogni anno da quando è universitario, ad ottobre Matteo presenta la documentazione per il conseguimento della borsa di studio. Matteo è un fuorisede della provincia di Cosenza ma, non godendo di un regolare contratto di locazione, può concorrere solo per una borsa da pendolare, valore 2230 euro. Primo sia nella graduatoria provvisoria che in quella predefinitiva, il 22 dicembre – data di pubblicazione degli elenchi definitivi – Matteo scopre  di essere stato escluso per non aver pagato le tasse, sebbene la ricevuta dei versamenti attesti invece che lo studente ha saldato entro i termini di legge. A nulla valgono le proteste del ragazzo presso l’Adisu. L’Azienda si difende asserendo che alla data in cui ha prelevato i dati negli archivi dell’Università per i controlli di rito, la sua iscrizione non era pervenuta all’interno della banca dati dell’Ateneo. 
Morale della favola, per legge si può perdere una borsa di studio per ritardi che non dipendono dagli studenti. È successo a Matteo Giaccone, ma anche ad altri universitari, come Maria Bruna Pepe che dalle pagine di Ateneapoli di febbraio denunciò un’analoga vicenda. Solamente Matteo, però, è stato tenace, ricorrendo al Tribunale amministrativo della Campania. “Per me era una palese ingiustizia, perché l’Adisu aveva l’obbligo di contattarmi e chiedere le prove dei pagamenti prima di escludermi”. E l’arringa dell’avvocato di Matteo deve essere stata molto convincente, tant’è che il Tar ha condannato l’Adisu Federico II a reinserire Matteo Giaccone nella graduatoria definitiva. “La linea del mio legale è stata quella del travisamento dei fatti ad opera dell’Adisu”, racconta lo studente. Quanto ai soldi, “credo che l’Adisu attingerà l’importo da un fondo cassa. Certo è che non potrà sottrarli agli studenti cui le borse sono state già assegnate”.
L’8 maggio, dunque, l’Adisu dovrà pubblicare i nuovi elenchi. Matteo però non se la sente di cantare vittoria. “Mi aspetto di tutto. Potrei risultare anche idoneo ma non beneficiario”. Il che è alquanto difficile, dal momento che il ragazzo era primo nella graduatoria predefinitiva. Insomma, la vicenda si risolverà a suo vantaggio, anche se con un enorme dispendio di tempo e danaro. “Ho perso più ore per questa faccenda che quelle impiegate sui libri di studio per laurearmi”, ammette Matteo che, conti alla mano, dovrà sborsare sui 1500 euro di spese legali. “L’avvocato è un amico, probabilmente non chiederà il suo compenso. In ogni caso mi tocca pagare 450 euro per l’affiliazione al legale napoletano. Resta, comunque, la soddisfazione di vedere riconosciuto un mio più che legittimo diritto”. Ricordiamo che, innanzi al Tar, attore e convenuto devono provvedere in proprio alle spese legali.
Intanto, resta aperta un’altra questione legata alle borse di studio, quella di Andrea Aloia e di chi come lui si è laureato troppo presto per godere dei fondi stanziati dall’Adisu. Come riportato da Ateneapoli nel numero di marzo, Andrea, neo laureato in Scienze Biotecnologiche in procinto di iscriversi alla Specialistica, concorrerà alla borsa del prossimo anno come neo iscritto e, quindi, solo per reddito, “a differenza di altri colleghi che invece hanno impiegato sei mesi in più per conseguire il titolo di primo livello e che concorreranno anche per merito”. Insomma, secondo lo studente il meccanismo attuale non premia gli studenti più bravi. A dargli ragione ci pensa il presidente dell’Adisu Federico II, Giuseppe Gentile, che però nulla può: “Esiste una normativa nazionale secondo cui lo studente che si iscrive al primo anno di Specialistica può concorrere solo per reddito perché si sta immatricolando ex novo. A mio giudizio, comunque, la norma andrebbe rivisitata”. 
(P.M.)
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