Efficace, divertente e diverso: queste le caratteristiche che, secondo Valeria Piscopo, istruttrice di zumba fitness al CUS Napoli, hanno favorito il successo di un nuovo tipo di “fitness-danza” diventato ormai l’allenamento più in voga del momento. Dalla Colombia, luogo natio del “fitness–party” ideato casualmente da Alberto “Beto” Perez negli anni ’90, il coinvolgente ritmo latino americano dello zumba ha fatto il giro del mondo. E ha toccato anche il Centro Sportivo Universitario di via Campegna che quest’anno, dopo il successo riscosso con i Masterclass organizzati saltuariamente presso la palestra, amplia il ventaglio dei corsi di fitness giornalieri offrendo ai propri iscritti l’opportunità di allenarsi, divertendosi, alle lezioni di zumba, fissando un appuntamento bisettimanale. Chi preferisce iniziare la giornata in ottima forma, potrà allenarsi il lunedì e il venerdì mattina, dalle 11.00 alle 12.00; per stemperare al meglio la tensione accumulata sui libri, c’è la possibilità anche di partecipare ai corsi serali del lunedì e mercoledì, dalle 20.30 alle 21.30.
Zumba “è un tipo di allenamento molto divertente – spiega Valeria, istruttrice ZIN (zumba instructors network) – simile ad una festa perché chi induce al movimento non è l’istruttore ma il ritmo della musica che entra nella testa”. Si rivela un’ottima soluzione per stemperare la tensione per lo studio o per ritrovare la giusta carica emotiva dopo una giornata trascorsa in Facoltà o a casa, sui libri. Perché lo zumba non è solo un programma di allenamento che tonifica e rassoda tutti i muscoli del corpo coinvolti in una serie di movimenti senza interruzione, ma è anche un esercizio per il benessere della mente. “Se svolto correttamente e senza mai fermarsi – sottolinea Valeria – in un’ora si possono perdere anche 900 kilocalorie” mentre l’incessante movimento di tutto il corpo trainato da vivaci ritmi d’ispirazione latino americana “facilita lo sciogliersi dei grassi e favorisce l’attività cardiovascolare. A differenza di una tradizionale lezione di fitness, lo zumba presenta un allenamento intermittente”. Diversamente da quello “a campana”, che prevede un progressivo avanzamento nel tempo del “livello” di difficoltà degli esercizi svolti, “nello zumba si alternano continuamente movimenti veloci e lenti ai quali, poi, si adegua anche il ritmo del battito cardiaco”.
Non sono semplici coreografie programmate dall’istruttore in pedana, ma è una danza libera e frenetica dove tutto il corpo viene travolto dal brio di una musica creata ad hoc dai produttori vincitori del Grammy Award. Un ritmo così scatenato, che è difficile rimanere fermi! Ma ogni movimento, ed ogni passo, è sempre accompagnato dal sorriso di chi, allenandosi in maniera efficace, si diverte come in discoteca. Non è un caso se la prima lezione dimostrativa aperta a tutti, soci e non, svoltasi i primi di ottobre presso l’ampia sala della palestra cusina, abbia attirato un’attenzione notevole. Soprattutto del pubblico femminile. Ad incuriosire Silvia Trampetti, iscritta al primo anno di Ingegneria edile, a partecipare è stata sicuramente la novità di una lezione di fitness che, soprattutto di recente, sembra sia diventata una vera moda, di tendenza anche sul web – dai gruppi su Facebook ai video postati su Youtube. “Non avevo una conoscenza diretta dello zumba – commenta – se non leggendo qualche informazione e commento in rete”. La chiave vincente del “fitness–party”? “Sicuramente quella di far divertire chi la pratica, come se si andasse a ballare con gli amici. In più, conoscendo già la struttura del CUS, so già che mi troverò bene”. Anche Roberta Sarcone, studentessa al secondo anno della Specialistica di Biologia, ha deciso di provare la lezione su suggerimento di amici e su invito del CUS in qualità di socia da ben 5 anni. Quest’anno Roberta, per rompere la routine degli esercizi in piscina, passerà dall’acquagym al fitness proprio per dedicarsi allo zumba. “Mi è sempre piaciuto ballare e poi credo nell’efficacia e nei risultati dopo un’intera lezione passata sempre in movimento. Magari ad un’ora di lezione assocerò l’allenamento con gli attrezzi”. A rimanere fedele al suo sport preferito è Viviana Puoti, laureanda in Lingue e già iscritta al CUS dove ha sempre praticato fitness. Ma a differenza di quelli precedenti, quest’anno per lei è iniziato con una marcia in più e con un ritmo diverso. Quali le differenze tra una lezione di zumba ed una tradizionale di total body? “Credo che lo zumba sia più faticoso – spiega – In compenso, ed è proprio questo l’aspetto positivo, la stanchezza non si avverte affatto perché si balla e ci si diverte. La musica è più coinvolgente, ci sono sempre molte persone, i passi sono semplici per cui non è necessario avere una certa predisposizione per la danza moderna, latino americana o hip hop”. Favorevoli anche gli orari in cui si svolgono le lezioni, “perfettamente compatibili con i miei ritmi di studio perché posso alternare i corsi di mattina con quelli serali, a seconda degli impegni universitari”. Il suo entusiasmo ha coinvolto anche la sua amica Debora Petrona, iscritta al terzo anno di Biologia. “Prima della lezione di zumba, – racconta – non ero mai venuta al CUS; è una struttura bellissima, molto attrezzata e con un ottimo rapporto qualità–prezzo, soprattutto grazie alle agevolazioni riservate agli studenti”. Punti di forza del corso di fitness più amato dell’anno? “E’ semplice e molto divertente non solo perché si balla a ritmo di musica ma anche perché attira un gran numero di persone. Non c’è monotonia, non è noiosa perché i movimenti, a differenza di una normale lezione, sono sempre diversi da lezione a lezione”.
Fiorella Di Napoli
Zumba “è un tipo di allenamento molto divertente – spiega Valeria, istruttrice ZIN (zumba instructors network) – simile ad una festa perché chi induce al movimento non è l’istruttore ma il ritmo della musica che entra nella testa”. Si rivela un’ottima soluzione per stemperare la tensione per lo studio o per ritrovare la giusta carica emotiva dopo una giornata trascorsa in Facoltà o a casa, sui libri. Perché lo zumba non è solo un programma di allenamento che tonifica e rassoda tutti i muscoli del corpo coinvolti in una serie di movimenti senza interruzione, ma è anche un esercizio per il benessere della mente. “Se svolto correttamente e senza mai fermarsi – sottolinea Valeria – in un’ora si possono perdere anche 900 kilocalorie” mentre l’incessante movimento di tutto il corpo trainato da vivaci ritmi d’ispirazione latino americana “facilita lo sciogliersi dei grassi e favorisce l’attività cardiovascolare. A differenza di una tradizionale lezione di fitness, lo zumba presenta un allenamento intermittente”. Diversamente da quello “a campana”, che prevede un progressivo avanzamento nel tempo del “livello” di difficoltà degli esercizi svolti, “nello zumba si alternano continuamente movimenti veloci e lenti ai quali, poi, si adegua anche il ritmo del battito cardiaco”.
Non sono semplici coreografie programmate dall’istruttore in pedana, ma è una danza libera e frenetica dove tutto il corpo viene travolto dal brio di una musica creata ad hoc dai produttori vincitori del Grammy Award. Un ritmo così scatenato, che è difficile rimanere fermi! Ma ogni movimento, ed ogni passo, è sempre accompagnato dal sorriso di chi, allenandosi in maniera efficace, si diverte come in discoteca. Non è un caso se la prima lezione dimostrativa aperta a tutti, soci e non, svoltasi i primi di ottobre presso l’ampia sala della palestra cusina, abbia attirato un’attenzione notevole. Soprattutto del pubblico femminile. Ad incuriosire Silvia Trampetti, iscritta al primo anno di Ingegneria edile, a partecipare è stata sicuramente la novità di una lezione di fitness che, soprattutto di recente, sembra sia diventata una vera moda, di tendenza anche sul web – dai gruppi su Facebook ai video postati su Youtube. “Non avevo una conoscenza diretta dello zumba – commenta – se non leggendo qualche informazione e commento in rete”. La chiave vincente del “fitness–party”? “Sicuramente quella di far divertire chi la pratica, come se si andasse a ballare con gli amici. In più, conoscendo già la struttura del CUS, so già che mi troverò bene”. Anche Roberta Sarcone, studentessa al secondo anno della Specialistica di Biologia, ha deciso di provare la lezione su suggerimento di amici e su invito del CUS in qualità di socia da ben 5 anni. Quest’anno Roberta, per rompere la routine degli esercizi in piscina, passerà dall’acquagym al fitness proprio per dedicarsi allo zumba. “Mi è sempre piaciuto ballare e poi credo nell’efficacia e nei risultati dopo un’intera lezione passata sempre in movimento. Magari ad un’ora di lezione assocerò l’allenamento con gli attrezzi”. A rimanere fedele al suo sport preferito è Viviana Puoti, laureanda in Lingue e già iscritta al CUS dove ha sempre praticato fitness. Ma a differenza di quelli precedenti, quest’anno per lei è iniziato con una marcia in più e con un ritmo diverso. Quali le differenze tra una lezione di zumba ed una tradizionale di total body? “Credo che lo zumba sia più faticoso – spiega – In compenso, ed è proprio questo l’aspetto positivo, la stanchezza non si avverte affatto perché si balla e ci si diverte. La musica è più coinvolgente, ci sono sempre molte persone, i passi sono semplici per cui non è necessario avere una certa predisposizione per la danza moderna, latino americana o hip hop”. Favorevoli anche gli orari in cui si svolgono le lezioni, “perfettamente compatibili con i miei ritmi di studio perché posso alternare i corsi di mattina con quelli serali, a seconda degli impegni universitari”. Il suo entusiasmo ha coinvolto anche la sua amica Debora Petrona, iscritta al terzo anno di Biologia. “Prima della lezione di zumba, – racconta – non ero mai venuta al CUS; è una struttura bellissima, molto attrezzata e con un ottimo rapporto qualità–prezzo, soprattutto grazie alle agevolazioni riservate agli studenti”. Punti di forza del corso di fitness più amato dell’anno? “E’ semplice e molto divertente non solo perché si balla a ritmo di musica ma anche perché attira un gran numero di persone. Non c’è monotonia, non è noiosa perché i movimenti, a differenza di una normale lezione, sono sempre diversi da lezione a lezione”.
Fiorella Di Napoli