Studenti protagonisti nell’organizzazione di “Vuotociclo”

Terza edizione di “Vuotociclo”, la mostra d’arte contemporanea organizzata dal Suor Orsola Benincasa, con il patrocinio del Comune di Napoli, curatrici le professore Agata Chiusano, docente di Videoarte, e Luisa Bocciero, che insegna Identità ed alterità nell’arte e nella letteratura. E’ stata inaugurata venerdì 5 ottobre e resterà allestita fino al 22 dello stesso mese a Castel dell’Ovo. 52 artisti emergenti hanno dato vita al progetto ‘Le Ceneri della Fenice’, rappresentando, attraverso le loro opere, la rinascita emotiva e sociale. Fotografie, quadri, sculture, documentari, per farsi conoscere e dimostrare la capacità di reinventarsi e di riciclare il mito e il quotidiano. La particolarità di questa edizione è però da ricercare dietro le quinte. Un gruppo di studenti del Suor Orsola Benincasa, grazie ad uno stage offerto dal Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione, ha partecipato attivamente all’organizzazione dell’evento. Protagonisti a 360 gradi, i ragazzi hanno dovuto cimentarsi con una serie di prove per testare con mano cosa accade nel mondo del lavoro. “Sono addetto alle Relazioni Commerciali – spiega Luca Basilone, 27 anni e pochi esami alla laurea – Il mio indirizzo di studi è rivolto alla Comunicazione di Massa e per questo motivo mi sono occupato delle relazioni esterne”. Un discorso prettamente commerciale che prevede: “La ricerca di sponsor, la comunicazione di marketing, la creazione del banner. Ho pensato anche al catering e ho stipulato una convenzione, valida per chi viene a visitare la mostra, con alcuni locali del lungomare”. Un’esperienza formativa che di certo non capita tutti i giorni: “Da autodidatta mi sono cimentato con altri eventi: sfilate, serate e simili ma non mi era mai capitato di organizzare una mostra. Devo dire che è stato più complicato di ciò che pensassi. Gli artisti hanno un modo tutto loro di lavorare, è stata dura conciliare tante idee diverse”. Questo però fa parte dell’esperienza ed aiuta a crescere in ambito lavorativo: “Lo stage mi ha fornito gli strumenti per capire che la strada che sto percorrendo è quella giusta. Le esperienze pratiche sono le migliori, ti mostrano la realtà lavorativa. Quella che ho incontrato mi è piaciuta e credo che il prossimo anno, seppur laureato, parteciperò nuovamente all’organizzazione”. Un impegno che ha richiesto tempo e precisione: “È un mese che lavoriamo alla realizzazione del progetto. Noi ragazzi lo facciamo con passione e non ci pesa”. Però, conclude lo studente: “Credo che 6 crediti formativi (attribuiti ai partecipanti) siano pochini per un lavoro di questo tipo. Occorrerebbe valorizzare maggiormente ciò che si cela dietro questi eventi”.
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