Mario Moretti Polegato, l’inventore del marchio Geox, incontra gli studenti

Mentre faceva trekking sulle montagne rocciose, durante una vacanza negli Stati Uniti, ad un certo punto si sentì i piedi in fiamme. Per trovare sollievo pensò di praticarsi dei fori nelle suole delle scarpe, e così nacque l’idea della scarpa che respira. Mario Moretti Polegato, classe 1952, presidente della Geox, marchio di calzature dalla innovativa tecnologia traspirante, recentemente applicata anche ad alcuni capi di abbigliamento, parlerà sicuramente anche di questo episodio agli studenti di Economia che incontrerà martedì 22 maggio alle ore 14.00 presso la Sala Azzurra del Centro Congressi di Monte Sant’Angelo. L’iniziativa, coordinata dal prof. Luigi Cantone nell’ambito del laboratorio di Marketing (struttura didattica del dipartimento di Economia aziendale), si intitola “Creatività, innovazione, brevetti e opportunità di sviluppo delle imprese nel contesto competitivo globale. Il caso Geox”. A salutare il pluripremiato imprenditore (premio miglior imprenditore dell’anno nel mondo del 2003, due lauree honoris causa, cavaliere del lavoro), ci saranno il rettore della Federico II, prof. Guido Trombetti, il preside della Facoltà prof. Achille Basile, il direttore del dipartimento di Economia aziendale, prof. Stefano Ecchia.  Sarà la prima di una serie di testimonianze da parte di attori importanti nel panorama delle imprese e delle organizzazioni che hanno innovato nel business, volte a trasmettere ai ragazzi il valore dell’innovazione e dell’approccio creativo al mercato. “Durante il corso di Marketing cerchiamo di educare gli studenti a questo valore – spiega il prof. Cantone, straordinario di Marketing- attraverso l’assegnazione di lavori in cui devono sviluppare delle idee e farle diventare progetti reali realizzando un business plan. Incontri come quelli che stiamo organizzando, che permettono ai ragazzi di confrontarsi con il vissuto di manager e imprenditori, vogliono essere uno stimolo ulteriore”. Perché Moretti Polegato? “Perché è riuscito a creare innovazione in un settore maturo come quello delle scarpe. Possiede sessanta brevetti a livello internazionale. All’inizio il suo brevetto non lo voleva nessuno, tutti i produttori di calzature a cui lo aveva proposto lo avevano rifiutato. Così, lui che aveva alle spalle un’azienda di famiglia operante in tutt’altro settore, quello del vino, ha deciso di fare da solo”. E ha creato un prodotto fortissimo. E’ stato difficile contattare un uomo di impresa così importante? “E’ una persona molto disponibile e attenta al rapporto con i giovani, ha detto subito di sì al nostro invito”. Cosa intendete dimostrare agli studenti? “Che l’innovazione è una chiave importante del successo imprenditoriale. Successo di prodotto, di processi e di organizzazione manageriale. Si può anche fare quello che fanno gli altri, ma nel medio e nel lungo termine lavorare così non è più una leva per il mercato. Ci vuole qualcosa che ci faccia differenziare dagli altri, e perciò l’innovazione deve accompagnarsi alla creatività”.
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