Matematica / Razionalizzare la didattica, l’obiettivo del prof. Marco Lapegna

Ha lavorato negli ultimi tre anni come braccio destro del Presidente uscente, il prof. Francesco De Giovanni. Si occupa della risoluzione di problemi matematici con l’ausilio del calcolatore, ha 45 anni e appartiene alla nuova ondata di ‘giovani’ professori con responsabilità gestionali che si sta affacciando alla ribalta. Dal primo novembre Marco Lapegna è il nuovo Presidente del Corso di Laurea in Matematica. “Si tratta in effetti di una decisione in continuità al lavoro condotto in questi anni. Inoltre, credo che sia venuto il momento per i quarantenni di assumersi delle responsabilità di governance all’interno degli organismi collegiali, visto che molti nostri colleghi sono prossimi al pensionamento”. Le priorità sono chiare: attuare i nuovi regolamenti e avviare il ricambio generazionale. “Dobbiamo continuare l’opera di razionalizzazione della didattica intrapresa con la riforma, perché quest’anno siamo partiti solo con i primi anni, sia  triennale che magistrale, e attivarci per sostituire degnamente i tanti colleghi anziani che si apprestano a lasciarci”. Rispetto ad altre realtà, la comunità dei matematici è forte e nutrita. “Abbiamo una lunga tradizione, siamo al servizio di molti Corsi di Laurea e, sostanzialmente, siamo autosufficienti al nostro interno. Non ricorriamo a contratti esterni e facciamo un uso limitato dei ricercatori nella didattica. I provvedimenti del governo sul turn over non ci lasciano scoperti, ma è chiaro che a lungo andare anche noi verremmo danneggiati”. 
Da ragazzo ha scelto Matematica un po’ per pigrizia, un po’ per gusto. “A scuola riuscivo a risolvere i problemi di Matematica con una certa facilità, come se fosse la Settimana Enigmistica. Volevo iscrivermi ad Informatica, ma allora si trovava solo a Salerno ed io abitavo proprio a Via Mezzocannone e a Matematica c’era un indirizzo numerico”. Da allora il gusto per l’informatica e la risoluzione dei problemi è immutato. “La risoluzione dei problemi di Matematica con l’ausilio del calcolatore è uno dei pilastri della scienza, basti pensare alle previsioni del tempo, ai car crash, all’aerodinamica. Per certi versi sono a cavallo tra un matematico ed un informatico. Altrove una figura simile viene valorizzata, qui ognuno pensa che sei dell’altra area”. Si considera una persona fortunata, con una carriera ‘soft’. “Ho avuto una progressione di carriera regolare, senza lunghi periodi di precariato. Pochi mesi dopo la laurea, lavoravo già con un contratto a tempo indeterminato. Il professore con cui ho fatto la tesi mi ha offerto il dottorato, non avevo l’urgenza di realizzarmi e ho accettato. Oggi la prospettiva è diversa”. È il motivo principale per cui, nonostante sia stato negli Stati Uniti, non se n’è mai andato. “Ci pensiamo un po’ tutti ad andar via da Napoli, ma io avevo soddisfatto tutta una serie di aspettative, per questo sono rimasto. Certamente da troppo tempo l’università non immette persone nuove con regolarità, ma a ondate. Il risultato è che ci sono generazioni più fortunate ed altre meno e chi non ha le stesse opportunità è costretto ad andarsene”.   (Si. Pa.)
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