Mazzarella: “meglio un mandato unico di 5-6 anni”

“Ho ricevuto anch’io la lettera ai colleghi con cui il Rettore Trombetti annuncia la sua intenzione di ricandidarsi, cosa che invero era attesa anche alla luce della variazione di Statuto che ha riammesso la possibilità di un secondo mandato di rettore. Per chiarezza, vorrei dire che personalmente sono per una governance dell’ateneo raggiunta tramite mandati unici, anche se è vero che un solo mandato triennale è troppo breve per gestire situazioni ormai molto complesse, quali sono facoltà, poli, ateneo, e spesso anche singoli dipartimenti. Si fa appena in tempo ad imparare il “mestiere”, ad entrare nelle cose, che di nuovo si è posti di fronte alla scelta di lasciare o di riproporsi.
Penso che in generale la soluzione migliore per un bilanciamento tra efficienza e continuità della gestione e auspicabile rotazione degli incarichi di governo dell’ateneo potrebbe essere meglio raggiunta con mandati unici più lunghi; in sostanza per presidi o rettore con un mandato unico di 5, magari 6 anni, senza l’evenienza elettorale intermedia che spesso più che una verifica di medio termine dell’attività svolta si risolve in una fibrillazione elettorale che non giova molto agli obiettivi programmatici di gestione. Insomma il classico 3+3 aggiornato, almeno a questi livelli, potrebbe andar bene. Detto questo, capisco anche che in una fase di forte instabilità dell’istituzione universitaria nel suo complesso, e di enormi difficoltà normative ed economiche, abbia fatto aggio nella prospettiva dell’ateneo l’esigenza di puntare maggiormente sulla continuità di gestione. Sull’architettura istituzionale si potrà poi ragionare in momenti meno confusi dell’attuale. Vedo quindi con favore la ricandidatura di Guido Trombetti, che avendo deciso di appoggiare un altro candidato degnissimo, Labruna, non avevo sostenuto 5 anni fa, pur apprezzandone le qualità e l’equilibrio, che in questi anni hanno trovato una significativa conferma nell’attenzione che ha saputo prestare anche all’area umanistica ed alla mia facoltà. Spero che in sede di programma questi segnali di attenzione possano venire confermati e enfatizzati, giacché continua ad esserci nella ripartizione delle risorse tra macroaree degli atenei – dagli spazi ai finanziamenti, ordinari e straordinari – un trend storico che penalizza le nostre aree. Questo incide negativamente soprattutto in un momento finanziario molto pesante come l’attuale, che da un lato chiede un sforzo collettivo ed unitario di gestione, dall’altro un chiaro e coraggioso indirizzo di bilancio per gli anni a venire”.
Prof. Eugenio Mazzarella 
(Preside Facoltà di Lettere e Filosofia)
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