Che valutazione date alla lettera inviata dal Rettore Trombetti ai docenti, con la quale ufficializza la sua ricandidatura al rettorato dell’Università Federico II per il prossimo quadriennio? Avete istanze di facoltà, consigli programmatici o riflessioni di politica accademica da indicare per l’agenda del futuro Rettore? Ateneapoli lo ha chiesto ad una quindicina di Presidi di facoltà e docenti del Federico II.
Prof. ALESSANDRO SANTINI, Preside di Agraria – “La facoltà voterà compatta per Trombetti. Ha ben operato, è stato il rettore del dialogo con tutte le facoltà, anche molto concreto. Gli umori della facoltà sono a lui favorevoli”.
Prof. PAOLO MASI, ex vice Presidente del Polo della Vita: “Trombetti ha operato così bene che la riconferma, almeno da noi, – ma sono certo anche altrove – avverrà a gonfie vele”. E fra i risultati cita: “la governance dell’ateneo è stato uno dei suoi punti di forza, ed anche i risultati, eccellenti per il Federico II, della ricerca CIVR, stanno lì a dimostrarlo. Poi, per Agraria, si apre finalmente una soluzione definitiva agli annosi problemi della sede, con le ex officine Fiore, vicino alla sede del Criai, che sarà consegnata entro 18-24 mesi, chiavi in mano nella stessa logica utilizzata per Ingegneria di Agnano; e poi il centro per l’innovazione alimentare attivato già da tempo”.
Prof. ALESSANDRO SANTINI, Preside di Agraria – “La facoltà voterà compatta per Trombetti. Ha ben operato, è stato il rettore del dialogo con tutte le facoltà, anche molto concreto. Gli umori della facoltà sono a lui favorevoli”.
Prof. PAOLO MASI, ex vice Presidente del Polo della Vita: “Trombetti ha operato così bene che la riconferma, almeno da noi, – ma sono certo anche altrove – avverrà a gonfie vele”. E fra i risultati cita: “la governance dell’ateneo è stato uno dei suoi punti di forza, ed anche i risultati, eccellenti per il Federico II, della ricerca CIVR, stanno lì a dimostrarlo. Poi, per Agraria, si apre finalmente una soluzione definitiva agli annosi problemi della sede, con le ex officine Fiore, vicino alla sede del Criai, che sarà consegnata entro 18-24 mesi, chiavi in mano nella stessa logica utilizzata per Ingegneria di Agnano; e poi il centro per l’innovazione alimentare attivato già da tempo”.
Cosenza: priorità
“Napoli Est”
“Napoli Est”
Prof. EDOARDO COSENZA (Preside di Ingegneria) – “È una lettera che ha il pregio della sintesi. Ho molto apprezzato il tema dell’internazionalizzazione che richiederà uno sforzo molto grande, anche del sistema città”. Istanze da segnalare dalla prestigiosa facoltà di Ingegneria? “Non per Ingegneria, ma per rinforzare un sistema universitario che regga ai tempi attuali un po’ duri economicamente e che in prospettiva guardi al futuro: l’attenzione alla didattica, alla ricerca, all’innovazione. L’internazionalizzazione va in quest’ottica”.
Napoli Est. “Occorre continuare a dare grande attenzione allo sviluppo di Napoli Est, – dove ci sono anche i finanziamenti per l’attuazione, n.d.r. – coscienti che come istituzione-facoltà e ateneo dobbiamo confermare il ruolo che abbiamo nello sviluppo della città, come lo abbiamo avuto con Ingegneria a Fuorigrotta e come ateneo a Monte S.Angelo”.
Altre istanze, per l’agenda del Rettore? “In questi giorni, per il convegno sulla storia dell’ingegneria, abbiamo avuto ospiti da tutta Italia che hanno apprezzato la pulizia della facoltà. Ma dietro c’è un lavoro quotidiano, anche di controllo. Poi, certo, esigenze da soddisfare come facoltà ne abbiamo anche noi. Siamo orgogliosi dei tanti studenti iscritti ad Ingegneria, ma dobbiamo garantire loro le condizioni per studiare adeguatamente. Ma prima di tutto viene l’interesse generale dell’ateneo: Ingegneria ha sempre avuto senso dell’istituzione e visione unitaria”.
Prof. GIOVANNI PERSICO, Preside di Medicina. “Il Rettorato si è mosso in un’ottica di forte modernizzazione dell’Ateneo. Il Rettore ha saputo costruire un clima nuovo, di forte collaborazione e continuo dialogo tra centro e periferia, di forte apertura agli studenti e ai ricercatori. Insomma è cresciuto il senso dell’Ateneo come comunità e questo è molto bello. Inoltre è stata svolta un’azione incisiva sulla città, che oggi è consapevole del ruolo fondamentale dell’Università. Vi è stato un massiccio intervento nell’informatica e nell’edilizia. In particolare la Facoltà di Medicina dispone di una rete all’avanguardia in Italia. Pure questa spinta all’internazionalizzazione che il Rettore ha sottolineato nella sua lettera di ricandidatura mi sembra fondamentale. Un Ateneo grande come il nostro dovrà necessariamente muoversi in un orizzonte internazionale per mantenere alti livelli di qualità”.
Prof. RICCARDO MERCURIO (Economia, già Presidente di Corso di Laurea e già Direttore del Dipartimento di Economia Aziendale). “Mi sembra che la lettera di Guido Trombetti sia condivisibile e apprezzabile per le numerose cose che sono state realizzate. Certamente le attuali difficoltà del mondo universitario stretto tra le risorse limitate e la disattenzione verso la ricerca richiedono continuità d’azione e capacità di fornire un quadro chiaro dei problemi e delle distorsioni, specialmente per le grandi Università localizzate nel Sud. Così come appare importante il richiamo al confronto internazionale garante della qualità sia per la didattica, sia per la ricerca. Un punto che forse andrebbe maggiormente stressato è l’esigenza di un ulteriore miglioramento in termini di efficacia dell’intera macchina amministrativa dell’Università, anche in considerazione del notevole peso economico del personale non docente che deve sempre più rappresentare un fattore di sviluppo e di opportunità per vincere le future sfide e per consentire un adeguamento del nostro Ateneo agli standard delle Università più prestigiose”.
Napoli Est. “Occorre continuare a dare grande attenzione allo sviluppo di Napoli Est, – dove ci sono anche i finanziamenti per l’attuazione, n.d.r. – coscienti che come istituzione-facoltà e ateneo dobbiamo confermare il ruolo che abbiamo nello sviluppo della città, come lo abbiamo avuto con Ingegneria a Fuorigrotta e come ateneo a Monte S.Angelo”.
Altre istanze, per l’agenda del Rettore? “In questi giorni, per il convegno sulla storia dell’ingegneria, abbiamo avuto ospiti da tutta Italia che hanno apprezzato la pulizia della facoltà. Ma dietro c’è un lavoro quotidiano, anche di controllo. Poi, certo, esigenze da soddisfare come facoltà ne abbiamo anche noi. Siamo orgogliosi dei tanti studenti iscritti ad Ingegneria, ma dobbiamo garantire loro le condizioni per studiare adeguatamente. Ma prima di tutto viene l’interesse generale dell’ateneo: Ingegneria ha sempre avuto senso dell’istituzione e visione unitaria”.
Prof. GIOVANNI PERSICO, Preside di Medicina. “Il Rettorato si è mosso in un’ottica di forte modernizzazione dell’Ateneo. Il Rettore ha saputo costruire un clima nuovo, di forte collaborazione e continuo dialogo tra centro e periferia, di forte apertura agli studenti e ai ricercatori. Insomma è cresciuto il senso dell’Ateneo come comunità e questo è molto bello. Inoltre è stata svolta un’azione incisiva sulla città, che oggi è consapevole del ruolo fondamentale dell’Università. Vi è stato un massiccio intervento nell’informatica e nell’edilizia. In particolare la Facoltà di Medicina dispone di una rete all’avanguardia in Italia. Pure questa spinta all’internazionalizzazione che il Rettore ha sottolineato nella sua lettera di ricandidatura mi sembra fondamentale. Un Ateneo grande come il nostro dovrà necessariamente muoversi in un orizzonte internazionale per mantenere alti livelli di qualità”.
Prof. RICCARDO MERCURIO (Economia, già Presidente di Corso di Laurea e già Direttore del Dipartimento di Economia Aziendale). “Mi sembra che la lettera di Guido Trombetti sia condivisibile e apprezzabile per le numerose cose che sono state realizzate. Certamente le attuali difficoltà del mondo universitario stretto tra le risorse limitate e la disattenzione verso la ricerca richiedono continuità d’azione e capacità di fornire un quadro chiaro dei problemi e delle distorsioni, specialmente per le grandi Università localizzate nel Sud. Così come appare importante il richiamo al confronto internazionale garante della qualità sia per la didattica, sia per la ricerca. Un punto che forse andrebbe maggiormente stressato è l’esigenza di un ulteriore miglioramento in termini di efficacia dell’intera macchina amministrativa dell’Università, anche in considerazione del notevole peso economico del personale non docente che deve sempre più rappresentare un fattore di sviluppo e di opportunità per vincere le future sfide e per consentire un adeguamento del nostro Ateneo agli standard delle Università più prestigiose”.
Di Donato: “il Rettore
deve promuovere una nuova classe dirigente”
deve promuovere una nuova classe dirigente”
Prof. ALBERTO DI DONATO, (Preside di Scienze) – “Il Rettore Trombetti ha segnato un discrimine nel modo di governare l’ateneo. Ha avuto l’intelligenza e la capacità di interpretare il ruolo del rettore in modo più congeniale alle esigenze attuali dell’Università. Non che le precedenti modalità fossero sbagliate, erano semplicemente diverse, per tempi e modalità”, finezza del politico, meglio evitare polemiche con i predecessori. “Sono perciò molto contento che faccia il Rettore per altri 4 anni. È anche importante che alla luce di questa esigenza diversa, il Rettore crei anche, o promuova, la nascita di una nuova classe dirigente dell’ateneo; creando le occasioni e le palestre per tale scopo”. “Non che sia nei compiti del rettore, ma certamente lui potrebbe incentivarla”.
Il programma. “La lettera indica delle priorità ed una strada. Come previsto dallo Statuto, presenterà successivamente un programma. L’internazionalizzazione credo sia un tema centrale. L’internazionalizzazione non più, però, come fatto vissuto o come accordi vuoti, sottoscritti ma rimasti nel cassetto – precisa -. Il Federico II dovrà diventare, nei prossimi anni, attrattivo per studenti e laureati di altri atenei stranieri. Se raggiungerà questo obiettivo, Trombetti avrà vinto questa scommessa”. “Certo, in parte questo sta già accadendo per i nostri Corsi di Dottorato, grazie alle linee approvate in Senato Accademico. Trovo, però, questo impegno del Rettore emblematico di uno sforzo di aprirsi verso l’esterno. Quello che mi sento di dire a Trombetti è che questa apertura dovrà essere poi valutata dai risultati”. Insomma, siamo entrambi di Scienze, ma carta bianca a nessuno.
Scienze. Come facoltà con il 25% del corpo docente, 10 corsi di laurea, 14.000 studenti, ci sono istanze particolari da segnalare? “Non penso ci debbano essere peculiarità di Facoltà. Certo, ci sono delle specificità, ad esempio la sede per Veterinaria, ma, in generale, credo che le facoltà non debbano privilegiare le proprie particolarità”. Pausa, poi aggiunge: “se proprio volete strapparmene una: l’espansione verso Napoli Est potrebbe ospitare anche priorità di settori della facoltà di Scienze, che per sfere di competenze intersecano con Ingegneria, o hanno per tema attinenze con le tematiche di Napoli Est”. Il mare, forse?
Prof. MICHELE SCUDIERO (Preside di Giurisprudenza) – “Una lettera concreta, che sta sui contenuti, nelle cose fatte e su quelle realizzabili per il futuro. Con una prospettiva seria, praticabile, come è nello stile della sua persona. Senza promettere l’impossibile, ma con indicazioni e prospettive ragionevoli e dunque realizzabili concretamente. Del resto il Rettore non nasconde le difficoltà economiche in cui si imbatte l’ateneo”. Giurisprudenza con i suoi 26.000 studenti, oltre un quarto dell’ateneo, ha istanze da segnalare all’agenda del Rettore? “Abbiamo due tipi di problemi: gli spazi e le risorse, anche di personale tecnico ed informatico. E poi gli ordinamenti didattici in continua evoluzione, – ora con il 1+4 – che alla nostra facoltà stanno creando seri disagi: agli studenti, ai docenti, agli spazi, al carico di lavoro, alla struttura della facoltà nel suo insieme”. “Abbiamo questo corso di laurea nuovo, con l’Ungheria, – Gius Civile dell’Europa Comune, – che pure ha bisogno di risorse”. “Quindi c’è Napoli Est, quando si realizzerà. Dove pure è prevista la nostra presenza. Ma è cosa di là da venire”.
Erasmus. “Abbiamo un ricco scambio, anche con Cina ed America Latina. Anche qui occorrerebbero maggiori investimenti”. Alla luce della sua vasta esperienza accademica e di consulenza istituzionale (all’ex Presidente del Senato Nicola Mancino, nel CdiA Rai), che consiglio darebbe a Trombetti? “Di continuare a fare quello che ha fatto. Così come l’ha fatto finora. Null’altro”. Ecumenico, come sempre.
Prof. SERGIO SCIARELLI (Facoltà di Economia, già Presidente del Corso di Laurea in Scienze del Turismo) – “Trombetti è giovane, ha fatto molto bene, è pratico, ha voglia di fare. Molte qualità tutte insieme. In questo momento è l’uomo giusto”.
Prof. LUIGI VEROLINO (Ing.) – “cinque anni fa ho votato contro il Rettore Trombetti, facendo una pubblica dichiarazione a favore di Labruna. Mi sono dovuto ricredere seccamente: ero nemico eppure mi è stato dato spazio – sono delegato del progetto Prof e delegato d’ateneo alla radioprotezione – voglio dire che Trombetti si è servito di persone di tutte le aree dell’ateneo. Gli auguro di non restare tutti e quattro gli anni da Rettore, ma di diventare Presidente della CRUI” (la Conferenza Nazionale dei Rettori). Di lui apprezza: “capacità di lavoro e di essere presente su tutte le questioni; velocità: che io credevo fosse solo degli ingegneri, ed invece lui è un matematico”. Bella battuta.
Prof. GIUSEPPE GENTILE (Presidente ADISU Napoli) – “Sono d’accordo sulle priorità date dal Rettore nella sua lettera e che hanno contraddistinto il suo primo mandato. L’internazionalizzazione e su Napoli come centro del Mediterraneo, i passaggi che mi hanno colpito di più. Ma questi due temi significano anche dotarsi di servizi, non solo per i nostri studenti ma anche per gli studenti ospiti, potenziando le capacità di accoglienza. Ma è l’internazionalizzazione la grande scommessa per il futuro”.
Prof. MASSIMO D’APUZZO (Presidente del Polo delle Scienze e delle Tecnologie) – “Il Rettore ha ben evidenziato nella sua lettera gli elementi caratterizzanti il suo rettorato: l’inserimento dell’ateneo al centro delle tematiche della città – che va a suo totale merito – grazie anche ai risultati di un grande impegno di comunicazione; l’attenzione centrale agli studenti. E poi l’internazionalizzazione, l’altro suo grande tema, su cui concordo. Anche se lo vedrei più spostato sul Mediterraneo, pure a livello didattico. Pensiamo a cosa potrebbe significare se a Napoli si potessero formare le nuove classi dirigenti, anche scientifiche, dei paesi che si stanno affacciando sul Mediterraneo; è un grande investimento sul futuro”. “E poi il dialogo con tutti: Trombetti non si è mai chiuso a specificità di facoltà, di Polo o secondo come i docenti si erano espressi cinque anni fa – per le elezioni del rettore, n.d.r. – ha dialogato con tutti, indifferentemente. Ascolto che costa tanta fatica, lo so io che appena da quattro mesi sono Presidente di Polo”.
Sulla gestione del quotidiano. “Certo, si vorrebbe sempre soddisfare le esigenze di tutti. Ma non è possibile. A volte ci sono degli ostacoli di carattere economico, soprattutto a livello di manutenzione, – che successivamente pagheremo 10 volte di più -, ma al momento non possiamo fare altro”. “Nonostante questo rettorato ha avuto una mai così forte difficoltà economica, l’ateneo è comunque cresciuto. E questo va a merito di Trombetti”. “Ci sono stati tagli su tutto, ma non sul reclutamento dei giovani migliori. E su questo trend di attenzione ai giovani si sta continuando ad investire”. “Trombetti sta sviluppando una forte visione ed identificazione dell’ateneo con la città e la Regione, facendo capire quanto l’Università è centrale in un processo di sviluppo e per la ricerca scientifica”. Immagine e fitte relazioni, “a cui hanno contribuito anche i concerti del S. Carlo, gli incontri di divulgazione scientifica della ‘Corte di Federico’, Gigi Proietti, etc”.
Infine la lettera di Trombetti. “Non è un programma, ma linee di sviluppo e tracce per il futuro. Il programma ci ha invitato a farlo tutti insieme”.
Il programma. “La lettera indica delle priorità ed una strada. Come previsto dallo Statuto, presenterà successivamente un programma. L’internazionalizzazione credo sia un tema centrale. L’internazionalizzazione non più, però, come fatto vissuto o come accordi vuoti, sottoscritti ma rimasti nel cassetto – precisa -. Il Federico II dovrà diventare, nei prossimi anni, attrattivo per studenti e laureati di altri atenei stranieri. Se raggiungerà questo obiettivo, Trombetti avrà vinto questa scommessa”. “Certo, in parte questo sta già accadendo per i nostri Corsi di Dottorato, grazie alle linee approvate in Senato Accademico. Trovo, però, questo impegno del Rettore emblematico di uno sforzo di aprirsi verso l’esterno. Quello che mi sento di dire a Trombetti è che questa apertura dovrà essere poi valutata dai risultati”. Insomma, siamo entrambi di Scienze, ma carta bianca a nessuno.
Scienze. Come facoltà con il 25% del corpo docente, 10 corsi di laurea, 14.000 studenti, ci sono istanze particolari da segnalare? “Non penso ci debbano essere peculiarità di Facoltà. Certo, ci sono delle specificità, ad esempio la sede per Veterinaria, ma, in generale, credo che le facoltà non debbano privilegiare le proprie particolarità”. Pausa, poi aggiunge: “se proprio volete strapparmene una: l’espansione verso Napoli Est potrebbe ospitare anche priorità di settori della facoltà di Scienze, che per sfere di competenze intersecano con Ingegneria, o hanno per tema attinenze con le tematiche di Napoli Est”. Il mare, forse?
Prof. MICHELE SCUDIERO (Preside di Giurisprudenza) – “Una lettera concreta, che sta sui contenuti, nelle cose fatte e su quelle realizzabili per il futuro. Con una prospettiva seria, praticabile, come è nello stile della sua persona. Senza promettere l’impossibile, ma con indicazioni e prospettive ragionevoli e dunque realizzabili concretamente. Del resto il Rettore non nasconde le difficoltà economiche in cui si imbatte l’ateneo”. Giurisprudenza con i suoi 26.000 studenti, oltre un quarto dell’ateneo, ha istanze da segnalare all’agenda del Rettore? “Abbiamo due tipi di problemi: gli spazi e le risorse, anche di personale tecnico ed informatico. E poi gli ordinamenti didattici in continua evoluzione, – ora con il 1+4 – che alla nostra facoltà stanno creando seri disagi: agli studenti, ai docenti, agli spazi, al carico di lavoro, alla struttura della facoltà nel suo insieme”. “Abbiamo questo corso di laurea nuovo, con l’Ungheria, – Gius Civile dell’Europa Comune, – che pure ha bisogno di risorse”. “Quindi c’è Napoli Est, quando si realizzerà. Dove pure è prevista la nostra presenza. Ma è cosa di là da venire”.
Erasmus. “Abbiamo un ricco scambio, anche con Cina ed America Latina. Anche qui occorrerebbero maggiori investimenti”. Alla luce della sua vasta esperienza accademica e di consulenza istituzionale (all’ex Presidente del Senato Nicola Mancino, nel CdiA Rai), che consiglio darebbe a Trombetti? “Di continuare a fare quello che ha fatto. Così come l’ha fatto finora. Null’altro”. Ecumenico, come sempre.
Prof. SERGIO SCIARELLI (Facoltà di Economia, già Presidente del Corso di Laurea in Scienze del Turismo) – “Trombetti è giovane, ha fatto molto bene, è pratico, ha voglia di fare. Molte qualità tutte insieme. In questo momento è l’uomo giusto”.
Prof. LUIGI VEROLINO (Ing.) – “cinque anni fa ho votato contro il Rettore Trombetti, facendo una pubblica dichiarazione a favore di Labruna. Mi sono dovuto ricredere seccamente: ero nemico eppure mi è stato dato spazio – sono delegato del progetto Prof e delegato d’ateneo alla radioprotezione – voglio dire che Trombetti si è servito di persone di tutte le aree dell’ateneo. Gli auguro di non restare tutti e quattro gli anni da Rettore, ma di diventare Presidente della CRUI” (la Conferenza Nazionale dei Rettori). Di lui apprezza: “capacità di lavoro e di essere presente su tutte le questioni; velocità: che io credevo fosse solo degli ingegneri, ed invece lui è un matematico”. Bella battuta.
Prof. GIUSEPPE GENTILE (Presidente ADISU Napoli) – “Sono d’accordo sulle priorità date dal Rettore nella sua lettera e che hanno contraddistinto il suo primo mandato. L’internazionalizzazione e su Napoli come centro del Mediterraneo, i passaggi che mi hanno colpito di più. Ma questi due temi significano anche dotarsi di servizi, non solo per i nostri studenti ma anche per gli studenti ospiti, potenziando le capacità di accoglienza. Ma è l’internazionalizzazione la grande scommessa per il futuro”.
Prof. MASSIMO D’APUZZO (Presidente del Polo delle Scienze e delle Tecnologie) – “Il Rettore ha ben evidenziato nella sua lettera gli elementi caratterizzanti il suo rettorato: l’inserimento dell’ateneo al centro delle tematiche della città – che va a suo totale merito – grazie anche ai risultati di un grande impegno di comunicazione; l’attenzione centrale agli studenti. E poi l’internazionalizzazione, l’altro suo grande tema, su cui concordo. Anche se lo vedrei più spostato sul Mediterraneo, pure a livello didattico. Pensiamo a cosa potrebbe significare se a Napoli si potessero formare le nuove classi dirigenti, anche scientifiche, dei paesi che si stanno affacciando sul Mediterraneo; è un grande investimento sul futuro”. “E poi il dialogo con tutti: Trombetti non si è mai chiuso a specificità di facoltà, di Polo o secondo come i docenti si erano espressi cinque anni fa – per le elezioni del rettore, n.d.r. – ha dialogato con tutti, indifferentemente. Ascolto che costa tanta fatica, lo so io che appena da quattro mesi sono Presidente di Polo”.
Sulla gestione del quotidiano. “Certo, si vorrebbe sempre soddisfare le esigenze di tutti. Ma non è possibile. A volte ci sono degli ostacoli di carattere economico, soprattutto a livello di manutenzione, – che successivamente pagheremo 10 volte di più -, ma al momento non possiamo fare altro”. “Nonostante questo rettorato ha avuto una mai così forte difficoltà economica, l’ateneo è comunque cresciuto. E questo va a merito di Trombetti”. “Ci sono stati tagli su tutto, ma non sul reclutamento dei giovani migliori. E su questo trend di attenzione ai giovani si sta continuando ad investire”. “Trombetti sta sviluppando una forte visione ed identificazione dell’ateneo con la città e la Regione, facendo capire quanto l’Università è centrale in un processo di sviluppo e per la ricerca scientifica”. Immagine e fitte relazioni, “a cui hanno contribuito anche i concerti del S. Carlo, gli incontri di divulgazione scientifica della ‘Corte di Federico’, Gigi Proietti, etc”.
Infine la lettera di Trombetti. “Non è un programma, ma linee di sviluppo e tracce per il futuro. Il programma ci ha invitato a farlo tutti insieme”.
I favorevoli
al ricambio
al ricambio
Prof. GUIDO BARONE (docente di Scienze, studioso amato e di lungo corso, fra le coscienze critiche della facoltà) – “In generale sono per il ricambio nelle cariche istituzionali. Ma per ciò che Trombetti ha realizzato in questi cinque anni, per le modalità utilizzate e per quello che si presume possa continuare a fare, sono d’accordo sulla sua ricandidatura”.
Prof. LUCIANO DE MENNA (docente di Ingegneria, Presidente di Softel, politico accademico di lungo corso) – “È notorio che sono per il ricambio delle cariche accademiche. Ma in questo momento, per tutto quello che ha fatto Trombetti in cinque anni, economicamente ed istituzionalmente così difficili, guai a chi ce lo tocca”.
Paolo Iannotti
Prof. LUCIANO DE MENNA (docente di Ingegneria, Presidente di Softel, politico accademico di lungo corso) – “È notorio che sono per il ricambio delle cariche accademiche. Ma in questo momento, per tutto quello che ha fatto Trombetti in cinque anni, economicamente ed istituzionalmente così difficili, guai a chi ce lo tocca”.
Paolo Iannotti