Mazzocca: bilancio di un anno all’Assessorato all’Università

Un anno vissuto intensamente, girando la Campania come una trottola, dalle visite per progetti nelle 7 Università, al tour della Ricerca, comunicando passione, entusiasmo, voglia di fare. E dopo un anno traccia un bilancio. È il resoconto dell’Assessore Regionale all’Università e Ricerca Scientifica prof. Nicola Mazzocca. La prima domanda è d’obbligo: ha ancora l’entusiasmo e la voglia di fare di un anno fa? “L’entusiasmo c’è ancora. È stato però un anno difficile, perché i problemi al contorno, la crisi economica e le notizie cattive, sulla città e la Campania, sono un ostacolo al fare, alle iniziative. Spesso la denuncia vince sulla proposta, da parte della società civile, colpa anche della dimensione mediatica” che indubbiamente ha giocato un ruolo non secondario. “L’anno scorso dissi: spero di vivere questa esperienza con una rete di collaborazioni. Oggi la rete c’è, ma non sempre ci sono i valori della proposta e l’impegno di tutti, anche in termini di moralità”. Critiche anche agli atenei, il mondo da cui proviene: “anche l’Università deve chiedersi se avere un ruolo da solista o un ruolo istituzionale”. “Nella mia azione quotidiana questi dubbi impegnano una parte delle 12-13 ore al giorno che sono in Assessorato, più 5-6 ore mentre dormo. Perché proprio chi viene dalla società civile come me vuole anche sapere se i suoi sacrifici, il suo impegno, vengono recepiti e se è sostenuto; se i frutti di questo lavoro si consolidano anche a livello internazionale, nell’interesse della Campania, se cioè produce più Borse di studio per i ragazzi o se prevale solo la denuncia”.
Il sistema. “C’è poi una complessità del sistema: molti non capiscono – (le Università comprese, n.d.r.) – che i fondi che noi abbiamo sono soprattutto europei, con dei vincoli ben precisi. E questi fondi sono integrativi, non sostitutivi dell’FFO o cose simili. Dunque, quando all’Università chiediamo nuovi ruoli, internazionalizzazione, innovazione tecnologica, in parte anche attività di ricerca, sono attività tipicamente integrative – e così anche il rapporto con gli Ordini Professionali -: non possiamo sostituirci ai settori su cui ci sono tagli dal governo”. E, se questi fondi, a imprese etc, non sono utilizzati o ben indirizzati, “siccome la Campania è la Regione più giovane d’Europa, il danno è forte”. Fin qui le precisazioni e il ragionamento generale.
Le cose fatte
Le cose fatte. “Partiamo dalle azioni rivolte alle Università e al diritto allo studio, con interventi su infrastrutture e Case dello Studente, che però hanno bisogno di tempi tecnici, 1-2 anni per le realizzazioni. A Salerno è stata aperta da poco (282 posti letto) una Casa dello Studente; entro luglio pensiamo di inaugurare quella della Federico II a Pozzuoli, con circa 300 posti – doveva essere disponibile prima ma abbiamo avuto ritardi dovuti a ritrovamenti storici durante i lavori – vicina alla metro che arriva in città; nel 2010 dovremmo realizzare le residenze per la Seconda Università (ad Aversa e S. Maria Capua Vetere) e al Parthenope. Grazie anche alla collaborazione dei Rettori”. 
Federica, lezioni e-learning. “Abbiamo rifinanziato, per 4 anni, con l’Università Federico II, un progetto partito con l’Assessore Armato che ha dato buoni risultati: lezioni universitarie fruibili da casa o dall’ufficio, via computer. Prima, però, era per 25 studenti a gruppo, oggi è un Open up, aperto a tutti, con lezioni a libero accesso, dove c’è anche un farsi valutare, didatticamente (professori e lezioni) da parte dell’utenza”. 
Crescono gli atenei. “È sotto gli occhi di tutti: con o senza il contributo della Regione, il sistema universitario campano in questi 8-9 anni è cresciuto, con grosse innovazioni: la Federico II ha ormai tutti i servizi on-line e L’Orientale sta percorrendo la stessa strada, Salerno è un campus ormai completo, la Seconda Università si è affermata nelle Borse agli studenti e nell’internazionalizzazione, il sistema wi-fi è attivo in diversi atenei, e così la digitalizzazione delle biblioteche di ateneo”. 
“La Campania, grazie ai miei predecessori, gli assessori Armato e Nicolais e poi con me, oggi ci rende primi in Italia anche rispetto all’impegno del governo nazionale: 110 milioni di euro per 2 anni, tra diritto allo studio, strutture e tecnologie (la legge 13 che destina 60 milioni di euro alle Università), e residenze, contro gli 80 milioni del governo”.
“Progetti realizzati, con la corresponsabilità dei Rettori. Dando così la possibilità di programmare il futuro”, mentre a livello nazionale regna un quadro di incertezze per l’Università, sottintende l’Assessore. 
Il Sannio. “È l’unico ateneo che per ora non ha residenze per gli studenti e su cui dovremo attivarci. Anche per ospitare gli studenti Erasmus che vengono da fuori ed i docenti. E perché, con Erasmus, c’è l’obbligo della reciprocità”.
Fondi di ricerca
Poi gli argomenti “di sfida della Campania: le attività di ricerca e il Tour della ricerca. Non solo progettazione, ma anche aggregazione di ricerca pubblica e privata con le imprese. Che significa anche realizzare strutture di ospitalità più accoglienti. Significa creare risposte di qualità in Campania”. Risultato: “121 ATI, fra Università e imprese”.
Fondi per la Ricerca. “abbiamo stanziato 2,5 milioni di euro per la ricerca in Campania, in tutti i settori. Il bando sarà pronto da fine marzo”. Le novità: “premieremo progetti di ricerca proposti da giovani fino a 45 anni. E poi progetti che abbiano partner internazionali”. L’idea, il messaggio: “o ti aggreghi, o sei giovane, o sei internazionale. O tutte e tre le cose in contemporanea”.  
Internazionalizzazione. “È un altro dei temi centrali su cui si è impegnato l’assessorato. Ed abbiamo realizzato 50 accordi di ricerca”. 
I giovani. “Abbiamo aperto in Regione 70 centri, più 78 strutture pubbliche, dove i giovani possono andare a collegarsi ad internet, alle biblioteche digitali, etc”. “In rete anche tutte le Aziende Universitarie”. 
PICO. “Il Palazzo dell’Innovazione e della Conoscenza. Ne andiamo fieri. È una bella iniziativa. Anche questa va verso il diritto allo studio e i servizi ai giovani. Una bella realizzazione nell’ex mensa di Ingegneria, a via Terracina. Un luogo che ci è invidiato”. 
IMAST. Il Distretto tecnologico di Portici. “Tre i nostri livelli di impegno, come in Francia: realizzare il distretto della ricerca, e lo abbiamo fatto a Portici, definito dal ministero uno dei 6 migliori distretti d’Italia; creare dei forti laboratori in Campania che identifichino filoni di ricerca caratteristici, pubblico-privato; realizzare progetti pubblico-privato di ricerca. Lo abbiamo fatto con Imast, con privati e tanti altri e i risultati già ci sono, assunzioni di giovani compreso”. “L’Europa ci destina soldi per superare il gap di ritardo della ricerca in Campania. Perciò dobbiamo ipotizzare e realizzare progetti. E questo vale anche nel campo umanistico”. 
Internazionalizzazione: “vogliamo che le Università possano realizzare grosse reti di eccellenza (Master, Corsi di Studio, specializzazioni) in una grossa rete regionale con in parte reti internazionali. La rete dovrà prevedere anche una parte di internazionalizzazione”. “Nell’ambito di questo nascono i voucher per i ricercatori, ma non solo”, è un’altra novità. 
“Ed entro giugno partirà anche la 3.17. Tra rapporto tra mondo della ricerca e delle biotecnologie (seconda trance circa 16 milioni di euro) e il bando sulle Biotecnologie, che uscirà a breve – le graduatorie a fine aprile – più o meno sono altri 8 milioni di euro”. 
Sono le altre iniziative dell’Assessorato: entusiasmo, concretezza, ma anche voglia che “gli altri attori in campo” facciano la propria parte. “Perciò dico: abbiamo i finanziamenti, abbiamo i progetti, abbiamo le attività, ora partiamo”, senza inutili rallentamenti.
Paolo Iannotti
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