Meglio tornare “alla dignità di pubblicazione”

Tommaso Oliviero, allievo del MEF (Master di 2° livello in Economia e Finanza) e dal prossimo anno Dottorando in Scienze economiche, ha ricevuto la menzione speciale della Commissione tre anni fa, al conseguimento della laurea triennale in Economia delle imprese e dei mercati. “Feci una tesi in Storia economica con il prof. Dandolo e mi laureai con 110 e lode e menzione. Tuttavia, capii subito che era una cosa fine a se stessa, una soddisfazione del momento. Personalmente non la cito nemmeno nel curriculum”. 
Tommaso, 24 anni e una brillante carriera accademica alle spalle, proviene dal liceo scientifico e, dopo aver conseguito il diploma con il massimo dei voti, ha scelto Economia perché “tra le scienze sociali sembrava quella con un maggiore approccio scientifico”. Sin dall’inizio, ha trovato molto utile seguire assiduamente tutti i corsi e ha vissuto l’università non solo come luogo di studio, ma come “una vera opportunità di crescita e di socializzazione, un po’ come viene intesa all’estero”. Al terzo anno della triennale è stato 9 mesi in Irlanda, a Cork, per l’Erasmus: “è stata un’esperienza molto formativa, che ha pesato nel curriculum accademico e forse anche ai fini della menzione”. 
Il fascino delle discipline economiche, secondo Tommaso, è il forte collegamento con la realtà, perché ciò che si studia sui libri è quasi sempre attuale e ti aiuta a capire cosa ti succede intorno. Indubbiamente, una buona base scolastica e lo studio costante lo hanno portato ad eccellenti risultati in campo universitario, così, anche dopo la laurea specialistica, Tommaso ha deciso di proseguire gli studi con un Master e il dottorato, ma è certo che la menzione non abbia avuto alcun peso nella valutazione dei titoli. “Il prof. Lucarelli, in qualità di Presidente di Commissione, mi consegnò l’attestato, ma io non l’ho mai presentato né allegato a nessun curriculum. È un riconoscimento che ho apprezzato al momento, ma ne ho capito subito la reale valenza. Secondo me, ad Economia, è fin troppo inflazionato, non ha senso darlo così spesso: o si ritorna alla dignità di pubblicazione (ma quando una tesi lo merita davvero) o è perfettamente inutile”.
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