Medicina come seconda laurea

Nel box dell’edificio 20 studia un gruppetto di studenti del II anno già laureati in Biotecnologie Mediche per la Salute. “Non ci conoscevamo, ci siamo incontrati a Medicina. Sono tanti i ragazzi che hanno fatto il nostro stesso percorso”, racconta Ciro Candido. “Sono finalmente stata ammessa a Medicina, dopo tre anni di tentativi – afferma Milena Coppola – Mi si prospettava un futuro lavorativo non troppo positivo e poi diventare medico era la mia aspirazione fin dall’inizio. Forse proseguirò con la Specializzazione in Oncologia per poter continuare nell’ambito della ricerca”. Interrogata sulle differenze riscontrate tra i due Corsi di Laurea, Milena risponde: “Bene o male i professori sono gli stessi. Le aule di Biotecnologie erano più confortevoli, quelle di Medicina sono tristi e hanno arredi vecchi e malandati. Gli esami di Medicina richiedono un maggior impegno, i programmi sono più vasti, c’è tanta roba da imparare a memoria”. Anatomia è per tutti uno spauracchio ma chi viene da Biotecnologie è facilitato per avere già appreso le nozioni di base: “Con tre anni di Università alle spalle sono avvantaggiata non solo dal punto di vista delle conoscenze. Ho imparato a gestire i tempi dello studio, ad applicarmi a casa sulla lezione del giorno”. Ciro, invece, preferisce studiare in Facoltà: “La percentuale di frequentanti a Medicina è maggiore, tanti sono i fuori sede. Qui sei più seguito sia nelle lezioni sia nelle ADI. Rispetto ad altri studenti, io posso contare su una maggiore esperienza. All’inizio hai difficoltà a schematizzare quello che devi imparare, poi ti abitui ad un metodo di studio”. Come Milena, Ciro ha deciso di studiare altri 5 anni invece di optare per il biennio della Specialistica: “E’ la passione che mi spinge, ma contribuiscono anche gli sbocchi occupazionali. Quando sono stato ammesso a Medicina i miei hanno stappato lo spumante!”. Aspira a diventare cardiologo ma sa che la strada sarà lunga e irta di difficoltà: “L’esame di Anatomia mi spaventa ma non quanto quello di Farmacologia. Meno male che è al IV anno, ci penserò poi”.
Francesco Papa si è iscritto al II anno dopo aver conseguito non solo il titolo Triennale ma anche quello Specialistico in Biotecnologie Mediche: “Non esistendo un albo dei biotecnologi diventava difficile partecipare ai concorsi pubblici. Studiare Medicina, d’altronde, è sempre stato un mio desiderio. Dopo avrò maggiori possibilità per continuare nell’ambito della ricerca. Vorrei specializzarmi in Ematologia”. Francesco ha 25 anni, prenderà la Laurea in Medicina a 29 e terminerà la Specializzazione a 34: “Il percorso è lungo ma mi rincuora che almeno la Specializzazione sia retribuita. Quando ho sostenuto il test di accesso nella mia aula eravamo quasi tutti studenti o laureati di Biotecnologie, Biologia, Farmacia”. Per la tesi di Laurea ha lavorato ad un progetto di ricerca in collaborazione con il Pascale per il quale è stato sei mesi a Manchester: “Ho analizzato le cellule staminali tumorali. In Inghilterra c’è piena autonomia nello studio, ti danno carta bianca su come portare avanti un determinato progetto”. Gli piacerebbe un giorno trasferirsi all’estero per dedicarsi alla ricerca: “I laureati italiani nel mondo sono molto apprezzati, hanno una formazione teorica forte. La ricerca in Italia più che supportata è “sopportata”. Qui non la farei mai. Ho fatto un’esperienza di tirocinio al Policlinico e ho avuto modo di vedere che spesso non ci sono neppure i soldi per comprare i guanti”.
Nonostante a Medicina gli abbiano convalidato pochi esami, le conoscenze acquisite gli torneranno utili in futuro: “Di molte patologie studierò l’aspetto clinico, conoscere anche quello molecolare costituirà un vantaggio”.
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