La valutazione della didattica. Sono on-line, sul sito della Seconda Università, i risultati della valutazione dell’attività didattica da parte degli studenti della Facoltà di Medicina per l’anno accademico 2007-2008.
“Produrre una relazione pubblica sulla valutazione è un primo segnale della volontà dei vertici della Facoltà di essere propositivi nell’utilizzo dei risultati. E’ un messaggio forte che intendiamo lanciare agli studenti”, afferma il prof. Ciro Gallo, Delegato del Preside per la valutazione della didattica. “La valutazione è un’operazione sicuramente necessaria, sia perché la didattica ormai va valutata per rientrare nei criteri con cui il Ministero assegna fondi all’Università, sia per capire cosa può essere ulteriormente migliorato”, concorda il Presidente del Corso di Laurea di Caserta Giuseppe Paolisso.
“Produrre una relazione pubblica sulla valutazione è un primo segnale della volontà dei vertici della Facoltà di essere propositivi nell’utilizzo dei risultati. E’ un messaggio forte che intendiamo lanciare agli studenti”, afferma il prof. Ciro Gallo, Delegato del Preside per la valutazione della didattica. “La valutazione è un’operazione sicuramente necessaria, sia perché la didattica ormai va valutata per rientrare nei criteri con cui il Ministero assegna fondi all’Università, sia per capire cosa può essere ulteriormente migliorato”, concorda il Presidente del Corso di Laurea di Caserta Giuseppe Paolisso.
L’ora dedicata alla valutazione verrà
inserita nel calendario delle lezioni
inserita nel calendario delle lezioni
Gli iscritti hanno giudicato Ateneo, Facoltà e insegnamenti rispondendo a una serie di domande. 14.456 sono stati i questionari raccolti per la Facoltà di Medicina. “Non si tratta di un sondaggio. E’ una rilevazione a tappeto del parere dei frequentanti presenti il giorno in cui sono state somministrate le schede – fa presente il prof. Gallo, che non è pienamente soddisfatto della partecipazione degli studenti – Vorrei che i ragazzi prendessero quest’attività più seriamente. Io stesso ho visto studenti che hanno risposto a tutte le domande in modo pregiudizievolmente positivo. Questo è uno dei limiti del sistema. Spero che ci si renda conto che la valutazione è un dovere dell’Ateneo, perché lo richiede il Ministero ma è innanzitutto un diritto degli studenti”. I giudizi relativi ai singoli docenti non sono stati pubblicati perché, dice il prof. Gallo, “il fine non è stabilire buoni e cattivi, ma riconoscere oggettivamente le difficoltà dei corsi” in modo che i vertici istituzionali e i docenti coinvolti discutano le possibili ragioni delle criticità e, ove possibile, le rimuovano. “Lo scopo non è fare graduatorie. Le classifiche sono sbagliate per definizione perché soggette a variabilità casuale. Inoltre affosserebbero il sistema della valutazione che deve mirare esclusivamente a migliorare la qualità della formazione”. Una delle difficoltà che il professore ha incontrato nella distribuzione del materiale nelle aule del Corso di Medicina di Napoli è la scarsa fiducia dei giovani nel cambiamento da operare sulla base della valutazione: “Nonostante la scheda sia fatta male, questa valutazione ha dato un supporto oggettivo, numerico, quantitativo a cose che si dicevano tra i corridoi, ad un’aneddotica che se rimane tale non porta ad alcun cambiamento. La valutazione permette di intervenire laddove ci sia la volontà politica di farlo”. La scheda presenta alcune domande ambigue o poco comprensibili. La Commissione per la valutazione della didattica ha, in effetti, già lavorato per migliorarla. La nuova scheda terrà distinte le valutazioni del semestre didattico, del singolo insegnamento e di ciascun docente. Il nuovo modello è stato già approvato, ma in tempi non sufficienti per essere utilizzato nel 2008-2009. Così entrerà in vigore dal prossimo anno accademico.
Dall’anno prossimo l’ora dedicata alla valutazione verrà inserita nel calendario delle lezioni per evitare che interferisca con la didattica. “La procedura verrà istituzionalizzata – afferma il Preside Giovanni Delrio – Fisseremo delle date. Per ciascun semestre verrà stabilito un giorno in modo che gli studenti si possano organizzare in anticipo per prendervi parte. I ragazzi devono capire che meglio rispondono al questionario, meglio si può intervenire”. Il prof. Gallo ha anche avanzato alla Commissione l’ipotesi di effettuare la valutazione via internet: “Per adesso la mia proposta è stata rigettata dalle altre Facoltà, perché si teme che la votazione a distanza faccia ridurre notevolmente il numero degli studenti coinvolti”.
Dall’anno prossimo l’ora dedicata alla valutazione verrà inserita nel calendario delle lezioni per evitare che interferisca con la didattica. “La procedura verrà istituzionalizzata – afferma il Preside Giovanni Delrio – Fisseremo delle date. Per ciascun semestre verrà stabilito un giorno in modo che gli studenti si possano organizzare in anticipo per prendervi parte. I ragazzi devono capire che meglio rispondono al questionario, meglio si può intervenire”. Il prof. Gallo ha anche avanzato alla Commissione l’ipotesi di effettuare la valutazione via internet: “Per adesso la mia proposta è stata rigettata dalle altre Facoltà, perché si teme che la votazione a distanza faccia ridurre notevolmente il numero degli studenti coinvolti”.
Gli studenti
bocciano le
infrastrutture
bocciano le
infrastrutture
I risultati. “Sono abbastanza contento della valutazione perché i Corsi di Laurea ne escono bene. I risultati generali positivi devono fungere da stimolo per ottenerne di migliori”, afferma il Preside Delrio. Infatti il 60% dei questionari presenta un giudizio positivo per tutte le domande, tranne che per quelle relative alle infrastrutture. Strutture a parte, più dei due terzi degli studenti della Facoltà risultano soddisfatti dello svolgimento degli insegnamenti. In particolare, il 64% degli studenti di Medicina di Napoli, il 75% di quelli di Caserta e il 78% di quelli di Odontoiatria. “Agli studenti è stato chiesto di valutare sia le strutture sia il modo dei docenti di esporre, di interagire con loro – prosegue il Preside – Il loro giudizio è da tenere in conto dato l’elevato numero di schede. I risultati dei corsi a bassa frequenza, per esempio quelli delle Professioni Sanitarie, invece non sono da prendere in considerazione per il basso numero di frequentanti”.
L’organizzazione degli studi della Facoltà di Medicina appare di gran lunga migliore di quella delle altre Facoltà, mentre valori ben al di sotto della sufficienza fanno registrare aule e laboratori. “Il Corso di Caserta è quello meglio valutato. Ma i risultati non sono il vangelo, sono delle indicazioni sulle quali vanno fatte alcune considerazioni – sostiene il prof. Paolisso – Gli studenti si sono lamentati giustamente della situazione logistica sia a Napoli che a Caserta. Alcune cose le sapevamo già e non miglioreranno nei prossimi mesi, né tanto meno nei prossimi anni”. “La situazione delle infrastrutture è drammatica – ammette il prof. Gallo – La Facoltà di Napoli è penalizzata per la dispersione sul territorio e per la fatiscenza delle aule. Quelle storiche di piazza Miraglia sono scomodissime per prendere appunti. Alcune sono chiuse, per esempio quella di Patologia Generale che ha bisogno di lavori di consolidamento perché è a rischio di crollo”. Il Corso di Napoli è il più numeroso per numero di studenti e docenti. “Quando si è di meno il rapporto docente/discente è più immediato. Inoltre, ogni volta che si lavora su un aggregato di maggiori dimensioni si finisce per trovare sia situazioni di criticità sia eccellenze”. Considerando queste premesse, il giudizio dato a Napoli, secondo il prof. Gallo, è fin troppo positivo. “Significa che c’è un grosso impegno della gran parte dei docenti”.
L’organizzazione degli studi della Facoltà di Medicina appare di gran lunga migliore di quella delle altre Facoltà, mentre valori ben al di sotto della sufficienza fanno registrare aule e laboratori. “Il Corso di Caserta è quello meglio valutato. Ma i risultati non sono il vangelo, sono delle indicazioni sulle quali vanno fatte alcune considerazioni – sostiene il prof. Paolisso – Gli studenti si sono lamentati giustamente della situazione logistica sia a Napoli che a Caserta. Alcune cose le sapevamo già e non miglioreranno nei prossimi mesi, né tanto meno nei prossimi anni”. “La situazione delle infrastrutture è drammatica – ammette il prof. Gallo – La Facoltà di Napoli è penalizzata per la dispersione sul territorio e per la fatiscenza delle aule. Quelle storiche di piazza Miraglia sono scomodissime per prendere appunti. Alcune sono chiuse, per esempio quella di Patologia Generale che ha bisogno di lavori di consolidamento perché è a rischio di crollo”. Il Corso di Napoli è il più numeroso per numero di studenti e docenti. “Quando si è di meno il rapporto docente/discente è più immediato. Inoltre, ogni volta che si lavora su un aggregato di maggiori dimensioni si finisce per trovare sia situazioni di criticità sia eccellenze”. Considerando queste premesse, il giudizio dato a Napoli, secondo il prof. Gallo, è fin troppo positivo. “Significa che c’è un grosso impegno della gran parte dei docenti”.
Didattica,
le criticità
le criticità
I dati negativi relativi all’insegnamento di alcuni Corsi integrati possono derivare da una valutazione data a tutti i docenti, soltanto ad alcuni di loro, o ad aspetti dell’organizzazione del Corso quali, per esempio, le modalità della didattica o la sequenza degli argomenti prospettati. Gli studenti del Corso di Medicina di Napoli hanno giudicato da migliorare le modalità di esame, le attività didattiche integrative e l’organizzazione del Corso nel suo insieme. Le criticità maggiori si sono riscontrate, per entrambi i canali, per i Corsi di Diagnostica per Immagini e Radioprotezione. Metodologia e Semeiotica chirurgica, Medicina di laboratorio, Audiologia e Malattie ORL sono i Corsi con criticità del Canale 1. Biochimica, Medicina del lavoro e Malattie cronico-degenerative di interesse medico-chirurgico quelle del Canale 2. Meno numerose le criticità per il Corso di Laurea di Caserta: riguardano gli esami di Fisica e propedeutica biofisica, Malattie degli organi di senso e Chirurgia maxillo-facciale. Problemi minori sono stati rilevati in Malattie dell’apparato locomotore, Medicina fisica e riabilitativa e in Anatomia patologica. La valutazione è globalmente positiva per i corsi di Odontoiatria, dove l’unica criticità riguarda il corso di Protesi dentaria 6.
“Ho convocato singolarmente i docenti giudicati negativamente per commentare le criticità – racconta il Preside – Ho voluto parlare con loro per capire quali strategie adottare al fine di evitare che il problema si ripeta. Gli studenti hanno compreso che la valutazione ha un suo peso sui provvedimenti da adottare”. Anche il prof. Paolisso sta organizzando riunioni con i professori per capire cosa significano le criticità emerse e come si possa affrontarle. Tuttavia, spiega, “si tratta di un problema di carattere generale. Parlando di una criticità specifica, si finirebbe per mettere sotto accusa una determinata disciplina. Per esempio, a Napoli è emerso un numero maggiore di criticità rispetto a Caserta. Ma il Corso di Napoli agisce su poli sparsi ed ha molti più studenti. A Caserta la situazione è più controllata, gli studenti vivono quasi una situazione analoga a quella del college perché ogni aula ospita l’intero percorso di un anno. Poi è chiaro che c’è il docente che riesce a spiegare con maggior chiarezza”. Il prof. Paolisso porta ad esempio un esame che a Caserta è stato valutato molto bene e a Napoli in maniera pessima: “Poiché il docente è lo stesso, è poco probabile che sia sua la colpa. La differenza, in questo caso, la fa la collocazione dell’esame in un anno differente. A Caserta, dove lo studente lo affronta quando ha una maggiore maturità, viene assimilato e giudicato meglio”. Per Paolisso è probabile che le difficoltà nel seguire alcuni cicli di lezioni siano dovute “alla discrepanza tra i contenuti dei corsi e il tempo in cui questi contenuti vengono affrontati”. Soprattutto a Napoli, può capitare che ci sia un’alternanza eccessiva di docenti per un dato corso visto il numero limitato di ore di ciascun modulo: questo complica la valutazione da parte dello studente. A volte il giudizio può essere falsato dalla troppo frequente sostituzione di un docente da parte dei collaboratori. “Lo dicono gli studenti, non si evince dalle schede. E’ un suggerimento venuto dal riscontro in aula mentre aspettavo che mi restituissero i questionari – afferma il prof. Gallo – Se è vero, il docente in questione si passi una mano sulla coscienza. Ora con i badge per docenti e studenti a Napoli questo fenomeno dovrebbe ridursi”. “A Caserta non mi pare che vi sia questo problema. Se esiste, a mia insaputa, è un fenomeno estremamente limitato e ha scarso peso sul giudizio degli studenti”, ribatte il prof. Paolisso.
Fino ad un diverso parere del Senato Accademico non è possibile rendere pubblici i risultati delle valutazioni dei singoli docenti. Il prof. Gallo ha così proposto di chiedere a ciascun collega se voglia pubblicare le proprie valutazioni. “Io non ho nulla in contrario – sostiene il Preside – Molti professori accetteranno. Coloro che hanno avuto una valutazione negativa forse saranno più restii”.
Manuela Pitterà
“Ho convocato singolarmente i docenti giudicati negativamente per commentare le criticità – racconta il Preside – Ho voluto parlare con loro per capire quali strategie adottare al fine di evitare che il problema si ripeta. Gli studenti hanno compreso che la valutazione ha un suo peso sui provvedimenti da adottare”. Anche il prof. Paolisso sta organizzando riunioni con i professori per capire cosa significano le criticità emerse e come si possa affrontarle. Tuttavia, spiega, “si tratta di un problema di carattere generale. Parlando di una criticità specifica, si finirebbe per mettere sotto accusa una determinata disciplina. Per esempio, a Napoli è emerso un numero maggiore di criticità rispetto a Caserta. Ma il Corso di Napoli agisce su poli sparsi ed ha molti più studenti. A Caserta la situazione è più controllata, gli studenti vivono quasi una situazione analoga a quella del college perché ogni aula ospita l’intero percorso di un anno. Poi è chiaro che c’è il docente che riesce a spiegare con maggior chiarezza”. Il prof. Paolisso porta ad esempio un esame che a Caserta è stato valutato molto bene e a Napoli in maniera pessima: “Poiché il docente è lo stesso, è poco probabile che sia sua la colpa. La differenza, in questo caso, la fa la collocazione dell’esame in un anno differente. A Caserta, dove lo studente lo affronta quando ha una maggiore maturità, viene assimilato e giudicato meglio”. Per Paolisso è probabile che le difficoltà nel seguire alcuni cicli di lezioni siano dovute “alla discrepanza tra i contenuti dei corsi e il tempo in cui questi contenuti vengono affrontati”. Soprattutto a Napoli, può capitare che ci sia un’alternanza eccessiva di docenti per un dato corso visto il numero limitato di ore di ciascun modulo: questo complica la valutazione da parte dello studente. A volte il giudizio può essere falsato dalla troppo frequente sostituzione di un docente da parte dei collaboratori. “Lo dicono gli studenti, non si evince dalle schede. E’ un suggerimento venuto dal riscontro in aula mentre aspettavo che mi restituissero i questionari – afferma il prof. Gallo – Se è vero, il docente in questione si passi una mano sulla coscienza. Ora con i badge per docenti e studenti a Napoli questo fenomeno dovrebbe ridursi”. “A Caserta non mi pare che vi sia questo problema. Se esiste, a mia insaputa, è un fenomeno estremamente limitato e ha scarso peso sul giudizio degli studenti”, ribatte il prof. Paolisso.
Fino ad un diverso parere del Senato Accademico non è possibile rendere pubblici i risultati delle valutazioni dei singoli docenti. Il prof. Gallo ha così proposto di chiedere a ciascun collega se voglia pubblicare le proprie valutazioni. “Io non ho nulla in contrario – sostiene il Preside – Molti professori accetteranno. Coloro che hanno avuto una valutazione negativa forse saranno più restii”.
Manuela Pitterà