Un benvenuto sotto la pioggia, nella città del sole, per gli studenti Erasmus attratti dalle nostre Università. L’International Erasmus Student Network (ESN), in collaborazione con il Ceicc (Cooperazione decentrata Legalità e Pace) del Comune di Napoli e tutti gli Atenei campani, ha organizzato il 12 ottobre un Welcome day nella sala Compagna di Castel dell’Ovo. L’occasione ha permesso di festeggiare anche il venticinquesimo anniversario del programma Erasmus in Italia. L’acquazzone non ha scoraggiato i ragazzi che si sono presentati in molti, in maggioranza inglesi che non si lasciano intimorire facilmente dalla pioggia. “Questa è la fine di una generazione Erasmus. Ci sarà una riprogrammazione del progetto dal 2014 al 2020”, afferma Michelangelo Messina, Presidente e rappresentante locale di ESN Napoli.
Numerose le personalità del mondo accademico e politico che hanno accolto gli studenti fornendo loro dei consigli su come affrontare la città e l’esperienza unica che li aspetta. “I momenti di condivisione e d’integrazione sono importanti per la nostra città. Invito i ragazzi che sono qui a visitare i 65 musei presenti a Napoli. Offriamo: arte, cultura, musica e informazione. Ci sono diversi info-point a cui rivolgersi in caso di necessità, dislocati sul territorio. È importante acquisire la cittadinanza culturale una volta che si è qui”, ha detto l’Assessore comunale alla Cultura e al Turismo Antonella Di Nocera. Tre milioni di studenti in 25 anni, 34 Paesi coinvolti: i numeri di Erasmus. Li ha snocciolati la dott.ssa Alessia Ricci, responsabile dell’Agenzia LLP Ufficio Erasmus, dalla quale arriva anche l’invito ai candidati italiani di “non indirizzarsi sempre verso le solite destinazioni, ma guardare anche ai paesi dell’Est, che offrono diverse opportunità di crescita”. Spingere gli studenti a sentirsi cittadini d’Europa è l’obiettivo del progetto per la prof.ssa Laura Fucci, delegata Erasmus alla Federico II: “Si è formata una nuova famiglia di amici provenienti da paesi diversi. In più si sono aperti nuovi spazi lavorativi per chi ha deciso di tornare nella nazione ospitante, finito il ciclo di studi in Italia. Noi della vecchia generazione possiamo solo invidiare un’opportunità del genere”.
Numerose le personalità del mondo accademico e politico che hanno accolto gli studenti fornendo loro dei consigli su come affrontare la città e l’esperienza unica che li aspetta. “I momenti di condivisione e d’integrazione sono importanti per la nostra città. Invito i ragazzi che sono qui a visitare i 65 musei presenti a Napoli. Offriamo: arte, cultura, musica e informazione. Ci sono diversi info-point a cui rivolgersi in caso di necessità, dislocati sul territorio. È importante acquisire la cittadinanza culturale una volta che si è qui”, ha detto l’Assessore comunale alla Cultura e al Turismo Antonella Di Nocera. Tre milioni di studenti in 25 anni, 34 Paesi coinvolti: i numeri di Erasmus. Li ha snocciolati la dott.ssa Alessia Ricci, responsabile dell’Agenzia LLP Ufficio Erasmus, dalla quale arriva anche l’invito ai candidati italiani di “non indirizzarsi sempre verso le solite destinazioni, ma guardare anche ai paesi dell’Est, che offrono diverse opportunità di crescita”. Spingere gli studenti a sentirsi cittadini d’Europa è l’obiettivo del progetto per la prof.ssa Laura Fucci, delegata Erasmus alla Federico II: “Si è formata una nuova famiglia di amici provenienti da paesi diversi. In più si sono aperti nuovi spazi lavorativi per chi ha deciso di tornare nella nazione ospitante, finito il ciclo di studi in Italia. Noi della vecchia generazione possiamo solo invidiare un’opportunità del genere”.
Carenza di fondi,
borse a rischio?
borse a rischio?
Diverse iniziative hanno coinvolto, presso i singoli Atenei, i nuovi arrivati. Il Suor Orsola organizza visite alla cittadella storica sede dell’Ateneo e al Museo delle bambole da poco aperto, anticipa la prof.ssa Josiane Podeur. Anche l’Accademia di Belle Arti, informa la Direttrice Giovanna Cassese, ha aperto le sue porte per visite alla Biblioteca, con un concerto e una festa finale. La Federico II ha promosso visite guidate ai suoi Musei e all’Orto Botanico. Senza contare le attività dell’ESN Napoli: viaggi ed escursioni a Pompei, al carnevale di Venezia e in molti altri luoghi, unite a corsi di fotografia, cineforum e feste, iniziative culturali e ludiche che non possono mai mancare.
“Vivo la sindrome post-Erasmus, che colpisce chiunque abbia vissuto questa esperienza. Al ritorno la parola straniero non esiste più e t’identifichi come cittadino europeo, non più italiano o del tuo paese d’origine. Questa è una grande opportunità di cambiare il tuo punto di vista”, racconta Emanuele Scamardella, Presidente di ESN Italia. A tanti commenti di segno positivo, fanno da contraltare, però, segnali di allarme lanciati da più parti: la carenza di fondi prospetterebbe un ridimensionamento del programma di mobilità. Risponde sulla questione la referente Europe Direct del Ceicc, Rosa Giordano: “Il Comune di Napoli appoggia da anni queste iniziative di accoglienza, garantendo visite guidate e mostre. Sappiamo che il nuovo programma Erasmus prevede una crescita delle borse, non una diminuzione, quindi questo sarebbe in contrasto con quanto annunciato”. Meno ottimista il Capo Ufficio Relazioni Internazionali della Federico II Fernanda Nicotera: “Non abbiamo alcuna informazione certa a riguardo, ma il problema esiste. L’Unione Europea non ha versato l’intera quota pattuita e ci sono stati dei ritardi nell’erogazione delle borse. Non sappiamo però se per l’anno prossimo c’è qualche rischio. L’Agenzia Nazionale competente in materia si riunirà a dicembre per discutere dell’argomento”. Gli studenti Erasmus alla Federico II nel frattempo continuano ad aumentare: “Quest’anno sono circa 200 in entrata. Al primo posto ci sono gli spagnoli, al secondo i turchi, il cui paese è in grande crescita”.
Allegra Taglialatela
“Vivo la sindrome post-Erasmus, che colpisce chiunque abbia vissuto questa esperienza. Al ritorno la parola straniero non esiste più e t’identifichi come cittadino europeo, non più italiano o del tuo paese d’origine. Questa è una grande opportunità di cambiare il tuo punto di vista”, racconta Emanuele Scamardella, Presidente di ESN Italia. A tanti commenti di segno positivo, fanno da contraltare, però, segnali di allarme lanciati da più parti: la carenza di fondi prospetterebbe un ridimensionamento del programma di mobilità. Risponde sulla questione la referente Europe Direct del Ceicc, Rosa Giordano: “Il Comune di Napoli appoggia da anni queste iniziative di accoglienza, garantendo visite guidate e mostre. Sappiamo che il nuovo programma Erasmus prevede una crescita delle borse, non una diminuzione, quindi questo sarebbe in contrasto con quanto annunciato”. Meno ottimista il Capo Ufficio Relazioni Internazionali della Federico II Fernanda Nicotera: “Non abbiamo alcuna informazione certa a riguardo, ma il problema esiste. L’Unione Europea non ha versato l’intera quota pattuita e ci sono stati dei ritardi nell’erogazione delle borse. Non sappiamo però se per l’anno prossimo c’è qualche rischio. L’Agenzia Nazionale competente in materia si riunirà a dicembre per discutere dell’argomento”. Gli studenti Erasmus alla Federico II nel frattempo continuano ad aumentare: “Quest’anno sono circa 200 in entrata. Al primo posto ci sono gli spagnoli, al secondo i turchi, il cui paese è in grande crescita”.
Allegra Taglialatela