Il 12 febbraio 1809 nasceva Charles Darwin, il padre della teoria dell’evoluzione della specie. Dopo la sua morte si diffuse in Inghilterra l’abitudine di celebrare lo scienziato nel giorno del suo compleanno. Quando la moglie di Darwin era ancora in vita, le cerimonie si svolgevano nella casa dell’autore de L’Origine della Specie. Nel febbraio 1909, ad un secolo dalla nascita ed a 50 anni dalla pubblicazione dello studio fondamentale di Darwin, le celebrazioni assunsero un carattere internazionale e strutturato. Da allora, in varie parti del mondo, febbraio è il mese per ricordare l’opera ed il pensiero del naturalista inglese. Nel 1990 fu istituita una società per coordinare le iniziative promosse. In Italia l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti organizza ormai da tempo il Darwin Day in varie città italiane e, più recentemente, iniziative tese a ribadire il valore del darwinismo nella storia del pensiero scientifico sono state promosse da numerosi Atenei. Uno dei primi è stato quello di Ferrara. La Federico II, in anni piuttosto recenti, ha a sua volta organizzato giornate di studio e di dibattito sull’opera del naturalista. Quest’anno l’Ateneo napoletano partecipa alle celebrazioni con un progetto più ampio, che coinvolge vari Dipartimenti ed al quale partecipano anche Città della Scienza e la Stazione Zoologica Anton Dohrn. Il programma è fitto ed interessante: conferenze, documentari, laboratori di manualità dedicati ai bambini, visite nei musei. Il primo appuntamento si è tenuto il 9 febbraio nel Real Museo Mineralogico di via Mezzocannone: Anna Digilio, dell’istituto di Genetica e Biofisica del CNR di Napoli, ha spiegato come e perché l’osservazione del moscerino della frutta – la Drosophila – sia stata importante nella formazione del naturalista.
“Il ciclo su Darwin – dice il prof. Luciano Gaudio, genetista, che è l’organizzatore dell’iniziativa, insieme al prof. Stefano Mazzoleni, docente ad Agraria di Ecologia Applicata – nasce con la volontà di proseguire un progetto che viene da lontano, quello di mettere l’Ateneo federiciano al centro della vita culturale della città. Sono incontri dal taglio divulgativo, destinati quindi anche ai non specialisti, e gratuiti. F2 Cultura, la struttura dell’Ateneo che ha appunto il compito di architettare iniziative ed eventi aperti alla città, ha dunque invitato i Dipartimenti che fossero interessati ad avanzare proposte ed idee per raccontare chi fosse Darwin e per quale motivo è tuttora così importante nella storia del pensiero scientifico. Ha inoltre coinvolto Città della Scienza, una realtà che fa della divulgazione la sua ragion d’essere, e la Stazione Zoologica. Struttura, quest’ultima, il fondatore della quale, Dohrn, era in stretti rapporti con Darwin. Si scrivevano, si scambiavano idee ed impressioni, si confrontavano”.
Sono venti gli incontri in calendario. Dopo l’inaugurazione, appuntamento venerdì 13 (ore 12.30) al cinema Astra con Mario Tozzi. Geologo, giornalista, divulgatore scientifico, parlerà del darwinismo con la lente d’ingrandimento di uno studioso della Terra. Alle 13, a Città della Scienza, l’ornitologo Rosario Balestrieri spiegherà come gli uccelli raccontino l’evoluzione. Ecco poi alcuni tra gli altri eventi in programma. Il 19, presso il Dipartimento di Scienze Sociali, in vico Monte della Pietà, è previsto un incontro con Gianfranco Pecchinenda, Sergio Brancato e Stefano Bori. Tema: i racconti dell’evoluzione tra Scienze sociali e Scienze naturali. Ad Agraria, il 20, il naturalista Francesco Petretti invita a capire Darwin attraverso l’osservazione dei pipistrelli. Il ciclo termina il 24 febbraio con tre appuntamenti, tutti in mattinata, nel Real Museo Mineralogico, in via Mezzocannone 8: alle 10, Rosaria Scudiero (Università Federico II) spiega quanto sia difficile e su quali meccanismi si basi l’impresa degli uomini di adattarsi agli ambienti estremi; alle 10.45, incontro con Maria Rosaria Coscia, dell’Istituto di Biochimica delle Proteine del CNR di Napoli, argomento affascinante quello del suo intervento, perché condurrà chi la ascolta a scoprire i segreti dell’evoluzione biologica nel continente di ghiaccio, dai batteri fino ai pesci; alle 11.30, proiezione del documentario Antartide.
“Parlare oggi di Darwin – sottolinea il prof. Mazzoleni – è importante perché il suo metodo di lavoro, la sua curiosità, la sua capacità di osservare sono la testimonianza di un metodo scientifico ben riuscito”. Aggiunge Gaudio: “Naturalmente, a distanza di quasi due secoli, le teorie darwiniane sono state in parte riviste, aggiornate e perfino superate. Resta la validità di fondo del suo impianto e quella non può essere messa in discussione”. C’è chi lo fa, perché ormai da tempo, specialmente negli Stati Uniti, gli antievoluzionisti attaccano il darwinismo e chiedono a gran voce che le teorie dell’autore de L’Origine della specie siano bandite dai libri di testo scolastici. La Terra, la vita e l’uomo – sostengono – sono state create in una sola volta da un fattore divino e la natura non ha subito, da quel primo momento, evoluzione alcuna. Sostengono pertanto che non dovrebbe essere insegnato agli studenti il darwinismo. “Sono posizioni – commenta Gaudio – che ormai non sostiene più neanche la chiesa cattolica ufficiale. Ammette, quest’ultima, che la vita nelle sue forme primitive, nata dalla scintilla creatrice di Dio, possa poi essersi evoluta. In ogni caso, dico io, fede e scienza restano due ambiti separati e dotati di reciproca autonomia. Nelle scuole ed ai giovani non si può non raccontare la straordinaria avventura del pensiero del padre dell’evoluzione”.
“Il ciclo su Darwin – dice il prof. Luciano Gaudio, genetista, che è l’organizzatore dell’iniziativa, insieme al prof. Stefano Mazzoleni, docente ad Agraria di Ecologia Applicata – nasce con la volontà di proseguire un progetto che viene da lontano, quello di mettere l’Ateneo federiciano al centro della vita culturale della città. Sono incontri dal taglio divulgativo, destinati quindi anche ai non specialisti, e gratuiti. F2 Cultura, la struttura dell’Ateneo che ha appunto il compito di architettare iniziative ed eventi aperti alla città, ha dunque invitato i Dipartimenti che fossero interessati ad avanzare proposte ed idee per raccontare chi fosse Darwin e per quale motivo è tuttora così importante nella storia del pensiero scientifico. Ha inoltre coinvolto Città della Scienza, una realtà che fa della divulgazione la sua ragion d’essere, e la Stazione Zoologica. Struttura, quest’ultima, il fondatore della quale, Dohrn, era in stretti rapporti con Darwin. Si scrivevano, si scambiavano idee ed impressioni, si confrontavano”.
Sono venti gli incontri in calendario. Dopo l’inaugurazione, appuntamento venerdì 13 (ore 12.30) al cinema Astra con Mario Tozzi. Geologo, giornalista, divulgatore scientifico, parlerà del darwinismo con la lente d’ingrandimento di uno studioso della Terra. Alle 13, a Città della Scienza, l’ornitologo Rosario Balestrieri spiegherà come gli uccelli raccontino l’evoluzione. Ecco poi alcuni tra gli altri eventi in programma. Il 19, presso il Dipartimento di Scienze Sociali, in vico Monte della Pietà, è previsto un incontro con Gianfranco Pecchinenda, Sergio Brancato e Stefano Bori. Tema: i racconti dell’evoluzione tra Scienze sociali e Scienze naturali. Ad Agraria, il 20, il naturalista Francesco Petretti invita a capire Darwin attraverso l’osservazione dei pipistrelli. Il ciclo termina il 24 febbraio con tre appuntamenti, tutti in mattinata, nel Real Museo Mineralogico, in via Mezzocannone 8: alle 10, Rosaria Scudiero (Università Federico II) spiega quanto sia difficile e su quali meccanismi si basi l’impresa degli uomini di adattarsi agli ambienti estremi; alle 10.45, incontro con Maria Rosaria Coscia, dell’Istituto di Biochimica delle Proteine del CNR di Napoli, argomento affascinante quello del suo intervento, perché condurrà chi la ascolta a scoprire i segreti dell’evoluzione biologica nel continente di ghiaccio, dai batteri fino ai pesci; alle 11.30, proiezione del documentario Antartide.
“Parlare oggi di Darwin – sottolinea il prof. Mazzoleni – è importante perché il suo metodo di lavoro, la sua curiosità, la sua capacità di osservare sono la testimonianza di un metodo scientifico ben riuscito”. Aggiunge Gaudio: “Naturalmente, a distanza di quasi due secoli, le teorie darwiniane sono state in parte riviste, aggiornate e perfino superate. Resta la validità di fondo del suo impianto e quella non può essere messa in discussione”. C’è chi lo fa, perché ormai da tempo, specialmente negli Stati Uniti, gli antievoluzionisti attaccano il darwinismo e chiedono a gran voce che le teorie dell’autore de L’Origine della specie siano bandite dai libri di testo scolastici. La Terra, la vita e l’uomo – sostengono – sono state create in una sola volta da un fattore divino e la natura non ha subito, da quel primo momento, evoluzione alcuna. Sostengono pertanto che non dovrebbe essere insegnato agli studenti il darwinismo. “Sono posizioni – commenta Gaudio – che ormai non sostiene più neanche la chiesa cattolica ufficiale. Ammette, quest’ultima, che la vita nelle sue forme primitive, nata dalla scintilla creatrice di Dio, possa poi essersi evoluta. In ogni caso, dico io, fede e scienza restano due ambiti separati e dotati di reciproca autonomia. Nelle scuole ed ai giovani non si può non raccontare la straordinaria avventura del pensiero del padre dell’evoluzione”.
Fa. Ge.