Grande successo per il cineforum in lingua del CLA dedicato agli studenti delle superiori

Quest’anno, per la prima volta, il Centro Linguistico di Ateneo della Federico II (CLA) ha dedicato un cineforum agli studenti delle scuole superiori. Con notevole successo. “Non solo – dice la dott.ssa Fabrizia Venuta, che lavora al Centro ed è la curatrice dell’iniziativa insieme alla direttrice del CLA, la prof.ssa Annamaria Lamarra – sono soddisfatta perché ogni proiezione in lingua originale all’Astra, con sottotitoli in italiano, ha avuto circa 400 spettatori. Il fatto positivo, che mi ha stupito, è che ragazze e ragazzi hanno seguito lo spettacolo in silenzio, con interesse e senza distrarsi. Insomma, abbiamo avuto un pubblico perfetto”. Hanno partecipato gli studenti del Vittorini, del Nitti e del Vico. Il 16 dicembre ragazze e ragazzi hanno visto Mr. Peabody & Sherman di Rob Minkoff (2014); il 20 gennaio era in calendario Monuments men di George Clooney (2014); il 27 gennaio è stato proiettato The Book Thief di Brian Percival. Stesso film il 3 febbraio, appuntamento conclusivo della rassegna dedicata agli alunni delle scuole. “Anche alla luce del successo di questa esperienza pilota – afferma la dott.ssa Venuta – qui al Cla ci stiamo già organizzando per ripetere l’iniziativa anche il prossimo anno accademico”. 
Prosegue, intanto, la rassegna dei film in lingua originale destinata agli universitari (docenti, studenti, amministrativi) ed a chiunque sia interessato. Le proiezioni, sempre al cinema Astra, si svolgono il martedì pomeriggio. Ingresso gratuito. Prossimo appuntamento il 24 febbraio. Il film è La jaula de oro, del regista Diego Quemada Diez. La rassegna si concluderà il 26 maggio, con la proiezione di Jerse Boys di Clint Eastwood. “Se il cineforum per le scuole è la novità, questo per gli universitari è ormai una realtà consolidata – sottolinea la dott.ssa Venuta – Seguono le proiezioni, mediamente, tra i 150 ed i 200 spettatori. Ho persone che, il martedì pomeriggio, vengono appositamente da Ischia per seguire i film. Un bel segnale, perché da un lato ci dice che la formula funziona, dall’altro testimonia che c’è ancora tanta passione nei confronti del cinema di qualità. Per me che sono una cinefila è davvero una bella notizia”. Lo è anche per la città, perché testimonia che la scelta dell’Ateneo di rilevare il cinema Astra, evitando che diventasse l’ennesimo supermercato o, peggio, una sala bingo, è stata vincente. Storicamente, la sala di via Mezzocannone, d’altronde, ha sempre avuto un fortissimo legame con la comunità degli universitari. La frequentavano gli studenti, specialmente il mercoledì, quando fruivano degli sconti, ed offriva una programmazione di qualità. “Io stessa”, racconta la dott.ssa Venuta, “ero un’appassionata spettatrice. Quando si prospettò l’ipotesi che la sala chiudesse i battenti e diventasse altro, fummo in molti, qui in Ateneo, a rammaricarci. A distanza di anni dalla decisione della Federico II di subentrare ai vecchi gestori, piace constatare che per una volta sentimento e ragione non sono contrapposti. È stata una iniziativa dettata dal cuore, certo, ma presa col cervello. Oggi l’Astra è ancora un punto di riferimento per i cinefili napoletani ed ospita anche tante altre iniziative di qualità promosse dall’Università Federico II”. Non si è spezzato un legame, in sostanza. La prova? Il proiezionista oggi all’opera nel cinema è il figlio del proiezionista storico della sala.
Fa. Ge.
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