Paesi europei ed extraeuropei: studio e tirocinio all’estero per gli studenti

Occhi puntati all’orizzonte e che i pregiudizi e le paure restino a casa: la Vanvitelli ha pubblicato il bando Erasmus+ per studio e Traineeship e per la Mobilità Internazionale. 740 le borse di Studio messe a disposizione degli studenti: 600 per studiare presso un’università europea, 100 per il Traineeship e 40 per la Mobilità Internazionale presso le università in territorio extra-europeo. C’è tempo per presentare la domanda di partecipazione fino al 20 marzo. Le borse per studio sono state divise tra i dieci Dipartimenti. In top three: Medicina e Chirurgia con 134 borse, Giurisprudenza con 100 ed Economia con 65.
Ricca la scelta per la Mobilità Internazionale. Argentina, Brasile, Marocco, Madagascar, Canada, Tunisia, Israele, Cile, Russia, Australia sono le mete. Anche in questo caso le borse sono state divise tra i Dipartimenti. In testa ci sono Architettura con 12, Medicina e Chirurgia con 7 e Giurisprudenza con 4.
Marocco e Israele, due mete da scoprire
Bussola alla mano, è tempo di lasciare casa propria. Superati i confini europei, che si vada verso Sud o verso Est, che si scelga un paese molto caldo o dalla lingua incomprensibile, la Mobilità Internazionale offre delle ricche occasioni di approfondimento culturale e professionale.
Ecco alcune delle mete internazionali, raccontate dai docenti promotori degli accordi. Una collaborazione di ricerca tra docenti è sfociata nell’accordo internazionale con la University of Fez in Marocco che, da quest’anno, si prepara a ricevere studenti di Data Analytics, Matematica, Ingegneria, Economia e Medicina. “Fez è una città moderna, una delle quattro più importanti del Marocco – spiega la prof.ssa Rosanna Verde – Quanto all’università, la sua organizzazione ricorda un po’ il modello francese, impiega gli strumenti della teledidattica e offre agli studenti la possibilità di effettuare attività di laboratorio ed esercitazioni”. Partire sì per arricchirsi culturalmente e “vivere un’esperienza nuova e stimolante in un contesto che è molto all’avanguardia, ha ottime strutture e servizi e molti studenti stranieri”. Una meta lontana, il Nord Africa, forse può intimorire. “Ed è un errore – precisa la docente – Il Marocco ha vissuto un grande sviluppo e presta molta attenzione alla formazione universitaria valorizzando il settore dell’istruzione”. La differenza culturale si sente, ma in senso positivo: “Si percepisce una grande apertura e un grande desiderio di stringere accordi internazionali. Il Marocco, che per tradizione ha sempre avuto rapporti con Spagna e Francia, è molto interessato all’Italia. Guardano in maniera positiva la formazione italiana che reputano di alto livello e sono interessati a creare scambi con noi”. Sempre nell’ambito della Mobilità Internazionale, tre studenti del Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria possono muoversi alla volta della Hebrew University di Gerusalemme in Israele. Lì faranno la pratica, “il trainingship – precisa la prof.ssa Letizia Perillo, Presidente del Corso – in uno dei settori dell’Odontoiatria”. Il contatto internazionale con l’Università di Israele è Stella Chaushu, Capo del Dipartimento di Ortodonzia. L’esperienza che lo studente vanvitelliano vivrà alla Hebrew University sarà all’insegna dell’approfondimento: “I ragazzi saranno in reparto, prenderanno parte alla vita clinica, al trattamento dei pazienti. Questa può essere anche l’occasione di venire a contatto con tecniche diverse dalle nostre, il che consentirà un ampliamento degli orizzonti professionali e delle loro potenzialità e conoscenze”. La Hebrew University “è un’ottima università, molto all’avanguardia nel settore odontoiatrico. È la prima localmente, tra le prime cento nel mondo”. Per gli studenti viaggiatori l’atterraggio è previsto a Tel-Aviv, “una città bellissima e moderna, giovane e vivace, dove ci si può divertire. Gerusalemme è ad un’ora da lì, è una città antica, la cui parte storica si vive a piedi”. Vivere un’esperienza innovativa e fortemente professionalizzante permette di “crescere, arricchirsi sul piano scientifico, ma anche culturale e umano. Quando rientri è tutto cambiato”. Tra gli accordi promossi, uno con la Virginia Commonwealth University, nel 2017, e un altro interdipartimentale con l’Università di Sarajevo per lo scambio di studenti in contesto sia clinico che di ricerca. Tra le mete Erasmus, in più, si è aggiunta quest’anno la Croazia. L’internazionalizzazione è uno dei punti fondamentali del programma della docente e, all’interno del Corso di Laurea, c’è una commissione “che ha il compito di motivare adeguatamente e sostenere gli studenti nel loro percorso Erasmus e di internazionalizzazione dall’inizio alla fine”.
Carol Simeoli
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