Parthenope. Scienze Motorie punta ad ampliare il numero chiuso

La VII Commissione della Camera ha approvato lo scorso 23 aprile il testo di abrogazione dell’equipollenza della laurea in Scienze Motorie alla laurea in Fisioterapia. Sono state contestualmente dettate disposizioni relative al conseguimento della laurea in Fisioterapia da parte di studenti e laureati in Scienze Motorie. Abbiamo chiesto un commento al prof. Giuseppe Vito, preside della Facoltà di Scienze Motorie. Punto numero uno: l’abrogazione del famoso art.1 septies del decreto legge 5 dicembre 2005, n.250, che stabiliva l’equipollenza tra le due lauree. “E’ una cosa curiosa – dice il Preside- Siamo di fronte all’abrogazione di qualcosa che non era operativo e che avrebbe stentato ad esserlo ancora per molto tempo”. Il professore si riferisce alla necessità di individuare, ai fini dell’equipollenza, le modalità di svolgimento del tirocinio su paziente da parte dei laureati in Scienze Motorie. Tirocinio che oggi si ribadisce necessario non più per l’equipollenza, bensì per il conseguimento della laurea in Fisioterapia. Il secondo comma del testo approvato il 23 aprile recita infatti: “Con decreto del Ministro dell’università e ricerca, adottato entro 6 mesi dall’entrata in vigore della presente legge, sentito il Ministro della salute, acquisito il parere del CUN, è definita per i laureati e gli studenti iscritti ai corsi di laurea in scienze motorie la disciplina del riconoscimento dei crediti formativi nonché delle modalità di espletamento del periodo di formazione e tirocinio sul paziente ai fini del conseguimento della laurea in fisioterapia”. Il prof. Vito sottolinea: “si lascia aperta la strada all’attivazione di un corso che è essenzialmente quello di cui si parlava prima, solo che non è più presupposto dell’equipollenza. Viene espresso un principio più restrittivo, però chi vuole laurearsi in Fisioterapia deve comunque fare un corso. Questo provvedimento è un passo avanti perché mette ordine, ma al contempo lascia dei nodi irrisolti”. 
Quello del preside Vito è un commento di attesa, perché secondo lui il governo è per certi versi sfuggente, non affronta mai il cuore del problema. “Quanti saranno i fisioterapisti domani? Il numero dei posti disponibili aumenterà o resterà sempre lo stesso? E se sarà sempre lo stesso, ci sarà una parte riservata a studenti e laureati in Scienze Motorie oppure no? E’ il numero chiuso il cuore del problema, ma di questo non si parla. Perciò non ci resta che aspettare”. 
Intanto, alla Parthenope si lavora per ampliare il numero programmato di Scienze Motorie a partire dall’anno prossimo. “La domanda di immatricolazioni è sempre molto superiore all’offerta e stiamo pensando di aumentare di parecchio i posti disponibili, secondo l’orientamento del Ministro Mussi. Non ci sono problemi di requisiti minimi perché, tra i docenti che già abbiamo e i concorsi che si stanno espletando, i requisiti sono senz’altro soddisfatti per una ulteriore contingenza di studenti”. 
(Sa.Pe.)
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