Passaggio all’1+4: è tutto pronto

Operazione passaggio all’1+4: tutto è pronto. Regolamento didattico, curriculum degli studi, tabella di equipollenza e riconoscimento dei crediti, modulo di domanda. E’ disponibile on line ciò di cui si ha bisogno per valutare se è conveniente davvero migrare dal proprio corso di laurea, triennale o specialistico, verso il nuovo corso quinquennale denominato laurea magistrale. Anzitutto uno schema chiarificatore delle numerose possibilità che a partire da oggi si possono realizzare nell’affollatissima Facoltà di Giurisprudenza. Pacifica la posizione delle aspiranti matricole, che hanno di fronte a sé un’unica opzione: 1+4. Per tutti gli altri, bisogna entrare nel dettaglio delle alternative possibili, a seconda dell’anno di iscrizione. Coloro che si sono iscritti al primo anno per l’anno accademico 2005/06 potranno passare all’1+4 con iscrizione al secondo anno, oppure continuare con il percorso triennale. Idem andando a ritroso nel tempo: chi è attualmente iscritto al secondo anno della triennale potrà iscriversi al terzo dell’1+4 oppure proseguire con il 3+2, per chi è invece al terzo della triennale, il passaggio all’1+4 comporterà l’iscrizione al quarto anno. Vengono iscritti al quarto anno del corso di laurea magistrale anche gli studenti al primo e al secondo anno fuori corso della triennale. Iscrizione direttamente al quinto anno per coloro che frequentano il corso di laurea specialistica. Sulla bontà o meno della scelta di passare al nuovo ordinamento c’è poco da dire. Il Preside della Facoltà, prof. Michele Scudiero, e il Presidente della Commissione Didattica, prof. Mario Rusciano, hanno già dichiarato sui numeri scorsi di Ateneapoli che sconsigliano di cambiare ordinamento a chi è in procinto di conseguire la laurea di primo livello. La presidente del Consiglio degli studenti Alessia Giaccari esprime però la netta tendenza dei suoi colleghi al passaggio quando afferma che potrebbe convenire anche a chi è già laureato, dato che si troverebbe a dover sostenere un minor numero di esami che nella specialistica. La verità, come la stessa Giaccari ha evidenziato, è che ognuno deve, tabelle alla mano, decidere sulla base del proprio caso personale, considerando attentamente se in base al numero di esami già sostenuti, alla media riportata e alla misura di equiparazione dei crediti, conviene permanere nell’ordinamento originario oppure cambiare. Il principio fondamentale cui la tabella di equiparazione si ispira è quello del riconoscimento automatico dei crediti: saranno richieste integrazioni di programma solo se tra gli insegnamenti del vecchio e del nuovo ordinamento esiste un divario superiore a quattro CFU. Unica eccezione Diritto commerciale, che contando nel vecchio ordinamento un diverso numero di crediti a seconda che fosse disciplina del primo o del secondo corso di laurea, ha determinato una disparità in un caso di quattro crediti e nell’altro di cinque. Dunque per parità di trattamento all’interno dello stesso insegnamento tra gli studenti dei due corsi di laurea, anche coloro che appartengono al primo, e che quindi secondo la regola non dovrebbero effettuare integrazioni essendovi uno squilibrio di soli quattro crediti, saranno tenuti a svolgere un’attività seminariale integrativa attestata con riscontro formale. Ma Commerciale val bene una piccola aggiunta di lavoro! Il quadro è completo alla luce della particolareggiata tabella che è possibile visionare sul sito di facoltà. E’ possibile scaricare anche il modello di domanda per il passaggio, che eccezionalmente per quest’anno può essere presentata fino al 31 luglio, mentre dall’anno prossimo il termine ultimo sarà il 10 aprile. 
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