Perché studiare Economia

Perchè studio Economia? È il titolo della manifestazione organizzata dal Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche (DISES) in occasione delle celebrazioni per l’anniversario della fondazione dell’Università. A dare il benvenuto nell’Aula A1 di Monte Sant’Angelo, l’ex Rettore Massimo Marrelli, con un breve ma significativo approfondimento sulle motivazioni fondamentali per le quali studiare Economia nella nostra epoca può rappresentare un valore aggiunto. “Si tratta di una questione indipendente dalla giornata istituzionale. Abbiamo un problema molto serio perché le forze economiche in campo stanno sviluppando delle tendenze e stanno prendendo delle direzioni che è estremamente complesso verificare e controllare. Il risultato di una qualunque allocazione economica oggi è il risultato di migliaia, se non di milioni, di azioni individuali che spesso non sono informate e nessuno si rende conto di quale sarà il risultato finale”. Per intervenire sui fattori che determinano ingiustizia sociale e diversa distribuzione del reddito, è necessario che i cittadini siano molto bene informati su quello che succede, altrimenti l’Economia viene governata da gruppi di potere. Pertanto, l’Economia dovrebbe diventare una materia di base, da studiare indipendentemente dall’Università, perché noi siamo Homo Economicus. “Questo è il primo elemento, l’aspetto normativo per cambiare le cose, ma, se pensiamo che il rapporto fra il Prodotto Interno Lordo Mondiale rappresenta un ventesimo dell’ammontare dei Derivati che ci sono nel mondo, vuol dire che le forze in campo sono spaventose”. Cosa si può fare per intervenire? Correggere? Capire? “Credo sia importante che i ragazzi, una volta formati, continuino a lavorare qui, senza andare fuori. Capisco che dal punto di vista individuale si tratti di una scelta più complicata, altrove ci sono maggiori opportunità, all’estero ancora meglio, però questo contraddice il motivo per cui dovrebbero studiare Economia, ovvero per cambiare questo mondo. Andare a lavorare all’estero, o fuori dalla Campania, significa adeguarsi alle forze che, invece, vanno cambiate”. L’altra faccia dell’Università, la sua cosiddetta terza missione oltre la ricerca e la didattica, è la relazione con il territorio e le sue istituzioni affinché si creino le condizioni che consentano di non disperdere il capitale umano di altissimo valore che le università formano. “Il problema è di comunicazione, bisogna far capire agli imprenditori che il valore della produzione è fondamentalmente basato sul valore del capitale umano, se questo è di altissima qualità, allora sei il più competitivo al mondo. L’Economia oggi non è più basata sulle macchine, ma è Economia della Conoscenza e qui si formano ragazzi di livello eccezionale”.
 
Lezioni Magistrali di due nuovi ordinari
 
“Abbiamo deciso di dare visibilità e un riconoscimento ufficiale a due studiosi molto noti del nostro Dipartimento che quest’anno sono diventati Professori Ordinari e insieme premiare gli studenti migliori, che partecipano insieme alle loro famiglie a questa giornata di festa”, dice il Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche (DISES) Tullio Jappelli, tra i promotori della giornata intitolata ‘Perché Studio Economia’. In cattedra, per due lezioni magistrali divulgative, il prof. Antonio Acconcia, coordinatore della Laurea Magistrale in Economia e Commercio, con un intervento sul valore, in termini di Prodotto Interno Lordo, dell’economia sommersa e sulle diseguaglianze, e il prof. Marco Pagnozzi, coordinatore della Laurea Magistrale in Economics and Finance, con una presentazione sui problemi di allocazione delle risorse. “Spero che siamo riusciti a dare un’idea chiara di quello che stiamo facendo in questo Dipartimento con il ricambio generazionale – commenta al termine il prof. Marrelli – C’è un aspetto estetico dell’Economia, la bellezza di scoprire come realizzare un’allocazione realizzando una modellizzazione dei comportamenti che tenga conto di migliaia di variabili e milioni di agenti”.
“Vogliamo ringraziare tutte le componenti del Dipartimento, compresi gli studenti ed il personale amministrativo, perché è importante lavorare tutti insieme per realizzare questa infrastruttura sociale, che può funzionare solo se basata sui buoni rapporti e la fiducia personale”, afferma il prof. Jappelli prima di consegnare i premi ai migliori studenti Triennali e Magistrali selezionati, come spiega il prof. Massimo Aria, sulla base di tempi di conseguimento degli esami, media, lodi e voto di laurea di primo livello per i più grandi. Ciascuno di loro, nel ricevere pergamena e iPad, ha anche dichiarato pubblicamente il proprio ‘Perché Studio Economia’.
 
Gli studenti 
L’Economia fornisce gli strumenti per capire il mondo
 
Fra le motivazioni più ricorrenti, voglia di comprendere la realtà e dotarsi di strumenti validi per affrontare e interpretare il mondo ed i suoi fenomeni. Ecco le motivazioni dei ragazzi. “Penso che l’Economia ci dia gli strumenti per capire il mondo, senza dirci cosa fare, lasciandoci responsabili”: Giovanna Battimelli (Laurea Triennale in Economia e Commercio). “Studio Economia perché è un mondo affascinante, in cui numeri e vita reale si intrecciano in un armonioso divenire”: Armando Borriello (Laurea Triennale in Economia e Commercio). “Studiare Economia significa sfatare il mito che chi studia se ne stia chiuso in una gabbia, isolato dalla realtà. Magari è chiuso in una gabbia, per capire e guardare con occhi critici quella realtà che ci circonda e che un giorno sarà nostra”: Raffaele Cascella (Laurea Triennale in Economia e Commercio). “Quando mi sono iscritto all’Università ho pensato a cosa mi piace veramente ed ho pensato che volevo rendermi conto di ciò che effettivamente mi circonda”: Vincenzo De Biase (Laurea Triennale in Economia e Commercio). “Per me studiare Economia significa acquisire una cassetta degli attrezzi utili per capire tante cose e prendere decisioni con consapevoli”: Veronica De Falco (Laurea Triennale in Economia e Commercio). “Io studio Economia del Turismo perché si tratta di una delle prime industrie al mondo, la prima nel settore dei servizi, ma soprattutto perché il prodotto sono le emozioni e voglio dare il mio contributo perché chi arriva a Napoli si emozioni”: Chiara Giuliano (Laurea Triennale in Scienze del Turismo a Indirizzo Manageriale). “L’Economia del Turismo è un settore ancora molto sottosviluppato da incrementare e far crescere, ecco perché studio”: Alessio Franzese (Laurea Triennale in Scienze del Turismo a Indirizzo Manageriale). “Si studia per dovere e non è sempre facile. Se così non fosse, si tratterebbe di un’attività piatta e quale cosa migliore se non approcciarsi al mondo studiando Economia?”: Guido Ciccarelli (Laurea Magistrale Economia e Commercio). “Studio Economia perché mi ha sempre appassionato e ci permette di comprendere i complessi meccanismi della realtà economica dotandoci di una solida capacità di analisi”: Vito Donvito (Laurea Magistrale in Economia e Commercio). “Il mio obiettivo è cercare di fermare l’incessante fuga di cervelli da questa meravigliosa terra che è l’Italia e io studio Economia con l’obiettivo ambizioso di raggiungere l’ottimizzazione delle risorse per noi tutti”: Chiara Lorito (Laurea Magistrale in Economia e Commercio). “Studio Economia perché, in un momento difficile come quello attuale, spero di riuscire ad acquisire le competenze necessarie per risolvere i problemi”: Valentina Polimeno (Laurea Magistrale in Economia e Commercio). “Per amore della sincerità devo dire che ho iniziato a studiare Economia guardando agli sbocchi lavorativi e mi sono ritrovata appassionata alle materie che studiavo. Ora sono molto felice perché lo sbocco lavorativo non sarebbe possibile senza la passione”: Simona Schiappa (Laurea Magistrale in Economia e Commercio curriculum in inglese). “L’Economia rappresenta un aspetto fondamentale della vita quotidiana e ciascuno dovrebbe avere una base economica per vivere meglio nella società”: Salvatore Vacceri (Laurea Magistrale in Economia e Commercio curriculum in inglese). Fra gli studenti premiati va ricordato anche Paolo Della Cala, premiato nel corso della cerimonia pomeridiana.
Simona Pasquale
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