27 mila studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori si sono ritrovati il 26 e 27 settembre nel complesso di Monte S. Angelo per la terza edizione del Salone dello Studente campano, la manifestazione di orientamento universitario regionale promossa da Ateneapoli e da SOFTel (Centro di Ateneo per l’Orientamento, la Formazione e la Teledidattica della Federico II), con la partecipazione degli altri Atenei campani, dell’Ufficio Scolastico Regionale, media partner Il Mattino, emittente ufficiale RUNRadio del Suor Orsola. Un’area di 5.000 metri quadri è stata allestita per fornire ai giovani indicazioni sulle strade percorribili dopo la maturità. Un centinaio di docenti e orientatori hanno aiutato gli studenti a raccogliere informazioni e confrontare l’offerta didattica dei vari Atenei. Oltre ad avere una panoramica dei Corsi e dei servizi offerti dalle Università presso gli stand espositivi, gli studenti hanno potuto approfondire, ogni giorno, le aree disciplinari di loro interesse alla presenza dei referenti per l’orientamento dei vari Atenei.
A dare il benvenuto agli studenti durante l’inaugurazione del 26 sono il direttore di Ateneapoli Gennaro Varriale e il direttore del SOFTel Luigi Verolino. La sala Ciliberto è strapiena di ragazzi. La maggior parte di loro non ha trovato posto a sedere e attende l’inizio dei lavori nelle altre aule. E’ Varriale a rompere il ghiaccio ricordando che “ci troviamo in un momento in cui fare orientamento è particolarmente importante per l’imminente scomparsa delle Facoltà. Le storiche strutture di riferimento per la scelta del percorso universitario, con l’applicazione della Riforma, saranno sostituite dai nuovi Dipartimenti universitari”. Verolino rassicura gli studenti che le trasformazioni in atto non avranno conseguenze sul loro percorso di studi: “La comunità del sistema universitario campano è pronta ad accogliervi. A voi tocca il compito di cominciare a raccogliere informazioni su come funziona questo sistema. E’ il primo passo per capire cosa volete fare del vostro futuro”.
I suggerimenti per effettuare una scelta universitaria indovinata sono al centro delle parole dei docenti. Il Pro-Rettore de L’Orientale Elda Morlicchio raccomanda ai ragazzi: “Non lasciatevi condizionare da amici e genitori. Pensate a cosa risponda meglio ai vostri e desideri e alle vostre inclinazioni”. “Il punto di partenza per tracciare la rotta del vostro futuro è comprendere chi siete, come vi immaginate tra 10-20 anni e poi decidere di investire su di voi”, concorda il Rettore del Suor Orsola Benincasa Lucio D’Alessandro. “Per la prima volta vi trovate di fronte ad una scelta importante – afferma Verolino – Fatevi guidare dal cuore ma, mi raccomando, che questo sia seguito dalla ragione”. “Se si sbaglia corso di studi e ce ne si rende conto tardi diventa difficile tornare indietro – sostiene il Vice-Preside della Facoltà di Ingegneria della Parthenope Vito Pascazio – Per cercare di scongiurare questo errore, provate a consultarvi con chi ha già compiuto questa scelta prima di voi”. Anche il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Diego Bouchè consiglia agli studenti di guardare in se stessi per individuare le proprie aspirazioni e poi aggiunge: “Lavorate sodo per l’esame di maturità. E’ un momento che vi rimarrà a vita nel ricordo. Il mio augurio è che continuiate a studiare in Campania, che facciate delle esperienze all’estero ma che poi ritorniate qui per dare il vostro contributo alla nostra regione”. Il fenomeno della fuga dei cervelli è quanto mai attuale. “La Federico II laurea circa 7.200 ragazzi all’anno – afferma il Rettore Massimo Marrelli – 1.450 di loro, in media, ogni anno vanno via dall’Italia. Sono quelli più bravi. E’ una cosa gravissima. Investiamo risorse pubbliche per produrre frutto all’estero. Il nostro è un Paese di vecchi che non lasciano spazio ai giovani. E’ ora di cambiare”.
Le prospettive occupazionali possono diventare un fattore determinante nella scelta universitaria in un periodo di crisi. Alcuni docenti, tuttavia, raccomandano di non farsi condizionare da quanto oggi sembra più promettente dal punto di vista lavorativo. “E’ giusto informarsi sugli sbocchi professionali di un determinato Corso di Laurea ma non bisogna dimenticare che è difficilissimo prevedere cosa accadrà domani nel mondo del mercato perché è in rapidissimo cambiamento”, sostiene D’Alessandro e la Morlicchio aggiunge: “Non è facile individuare gli sbocchi professionali dei Corsi di Laurea umanistici. Sono molteplici ma non è semplice anticipare l’andamento del mercato del lavoro. Nei prossimi tre anni concentratevi ad acquisire delle abilità, a stabilire un contatto quotidiano con studenti e docenti, a vivere a pieno l’università”.
Partecipare alla vita universitaria non significa soltanto frequentare le lezioni e confrontarsi con i colleghi sui programmi di studio ma prendere contatto con le associazioni studentesche, fare un’esperienza Erasmus, vivere il campus anche per i momenti di svago e di relax. Lo suggerisce il Rettore Marrelli: “Studiate ma divertitevi pure perché gli anni trascorsi all’università sono i più belli della vita”. “L’università non è fatta di solo studio ma dà la possibilità di partecipare ad attività, iniziative, fare sport – asserisce Varriale – Un esempio ne è il concorso letterario Inchiostro digitale che Ateneapoli ha organizzato assieme al COINOR, il Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa della Federico II”.
A dare il benvenuto agli studenti durante l’inaugurazione del 26 sono il direttore di Ateneapoli Gennaro Varriale e il direttore del SOFTel Luigi Verolino. La sala Ciliberto è strapiena di ragazzi. La maggior parte di loro non ha trovato posto a sedere e attende l’inizio dei lavori nelle altre aule. E’ Varriale a rompere il ghiaccio ricordando che “ci troviamo in un momento in cui fare orientamento è particolarmente importante per l’imminente scomparsa delle Facoltà. Le storiche strutture di riferimento per la scelta del percorso universitario, con l’applicazione della Riforma, saranno sostituite dai nuovi Dipartimenti universitari”. Verolino rassicura gli studenti che le trasformazioni in atto non avranno conseguenze sul loro percorso di studi: “La comunità del sistema universitario campano è pronta ad accogliervi. A voi tocca il compito di cominciare a raccogliere informazioni su come funziona questo sistema. E’ il primo passo per capire cosa volete fare del vostro futuro”.
I suggerimenti per effettuare una scelta universitaria indovinata sono al centro delle parole dei docenti. Il Pro-Rettore de L’Orientale Elda Morlicchio raccomanda ai ragazzi: “Non lasciatevi condizionare da amici e genitori. Pensate a cosa risponda meglio ai vostri e desideri e alle vostre inclinazioni”. “Il punto di partenza per tracciare la rotta del vostro futuro è comprendere chi siete, come vi immaginate tra 10-20 anni e poi decidere di investire su di voi”, concorda il Rettore del Suor Orsola Benincasa Lucio D’Alessandro. “Per la prima volta vi trovate di fronte ad una scelta importante – afferma Verolino – Fatevi guidare dal cuore ma, mi raccomando, che questo sia seguito dalla ragione”. “Se si sbaglia corso di studi e ce ne si rende conto tardi diventa difficile tornare indietro – sostiene il Vice-Preside della Facoltà di Ingegneria della Parthenope Vito Pascazio – Per cercare di scongiurare questo errore, provate a consultarvi con chi ha già compiuto questa scelta prima di voi”. Anche il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Diego Bouchè consiglia agli studenti di guardare in se stessi per individuare le proprie aspirazioni e poi aggiunge: “Lavorate sodo per l’esame di maturità. E’ un momento che vi rimarrà a vita nel ricordo. Il mio augurio è che continuiate a studiare in Campania, che facciate delle esperienze all’estero ma che poi ritorniate qui per dare il vostro contributo alla nostra regione”. Il fenomeno della fuga dei cervelli è quanto mai attuale. “La Federico II laurea circa 7.200 ragazzi all’anno – afferma il Rettore Massimo Marrelli – 1.450 di loro, in media, ogni anno vanno via dall’Italia. Sono quelli più bravi. E’ una cosa gravissima. Investiamo risorse pubbliche per produrre frutto all’estero. Il nostro è un Paese di vecchi che non lasciano spazio ai giovani. E’ ora di cambiare”.
Le prospettive occupazionali possono diventare un fattore determinante nella scelta universitaria in un periodo di crisi. Alcuni docenti, tuttavia, raccomandano di non farsi condizionare da quanto oggi sembra più promettente dal punto di vista lavorativo. “E’ giusto informarsi sugli sbocchi professionali di un determinato Corso di Laurea ma non bisogna dimenticare che è difficilissimo prevedere cosa accadrà domani nel mondo del mercato perché è in rapidissimo cambiamento”, sostiene D’Alessandro e la Morlicchio aggiunge: “Non è facile individuare gli sbocchi professionali dei Corsi di Laurea umanistici. Sono molteplici ma non è semplice anticipare l’andamento del mercato del lavoro. Nei prossimi tre anni concentratevi ad acquisire delle abilità, a stabilire un contatto quotidiano con studenti e docenti, a vivere a pieno l’università”.
Partecipare alla vita universitaria non significa soltanto frequentare le lezioni e confrontarsi con i colleghi sui programmi di studio ma prendere contatto con le associazioni studentesche, fare un’esperienza Erasmus, vivere il campus anche per i momenti di svago e di relax. Lo suggerisce il Rettore Marrelli: “Studiate ma divertitevi pure perché gli anni trascorsi all’università sono i più belli della vita”. “L’università non è fatta di solo studio ma dà la possibilità di partecipare ad attività, iniziative, fare sport – asserisce Varriale – Un esempio ne è il concorso letterario Inchiostro digitale che Ateneapoli ha organizzato assieme al COINOR, il Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa della Federico II”.
Inchiostro Digitale,
i vincitori
i vincitori
La prima edizione della competizione ha visto la partecipazione di 70 opere di studenti, docenti e personale amministrativo dell’Ateneo federiciano che sono state votate on-line da oltre 2.000 universitari. Le prime 10 opere sono poi state sottoposte alla valutazione di una giuria tecnica che ha decretato i cinque vincitori. Maurizio de Giovanni, Luciano De Menna, Arturo De Vivo, Andrea Mazzucchi e Antonello Perillo si sono dichiarati soddisfatti della qualità dei lavori selezionati che verranno pubblicati in formato e-book dall’editore Ateneapoli. “Il lavoro della giuria non è stato semplice. Le opere premiate sono meritevoli. Abbiamo scoperto degli scrittori in erba”, ha sottolineato il prof. De Menna. Questi i nomi dei premiati: al primo posto si è classificata Claudia del Prete con Sfumature ingannevoli, al secondo Guido Sannino con Allgood Manor, al terzo Nunzia Garofalo con Le mie SaniFavole, al quarto Francesca Taranto con I delitti di Windsor e al quinto Leonilda Bilo con Tra le pieghe e le righe. Premio speciale a Annamaria Piscopo per La neve sulla luna e Pasquale Aversano per Cercasi lavoro disperatamente.
A consegnare i premi speciali un ospite d’eccezione: Luca Abete, l’inviato di Striscia la Notizia. Il giornalista di Avellino ha raccontato agli studenti la propria singolare vicenda universitaria: dopo 30 esami di Architettura ha rinunciato alla laurea: “Mi è capitato di iniziare un’attività parallela. Facevo l’animatore e il clown nei centri commerciali. E’ lì che ho capito quanto era bello poter comunicare con le persone grazie ad una maschera sul viso. Così ho rallentato gli esami finché non sono arrivato a Striscia e sono riuscito a far diventare una passione il mio lavoro”. Abete si ritiene fortunatissimo per la sua carriera televisiva: “Ho coltivato un sogno e sono arrivato dove nessuno accanto a me pensava potessi arrivare. Sono l’esempio vivente che con le sole proprie forze si può puntare molto in alto. E se ce l’ho fatta io, ce la può fare chiunque… Basta non farsi intimorire da nessuno”. Poi si accomiata a modo suo dagli studenti, consegnando loro una simbolica “pigna di in bocca al lupo” con la seguente motivazione: “perché con impegno si supera ogni muro. Forza! Coraggio! Voi siete il futuro!”.
A consegnare i premi speciali un ospite d’eccezione: Luca Abete, l’inviato di Striscia la Notizia. Il giornalista di Avellino ha raccontato agli studenti la propria singolare vicenda universitaria: dopo 30 esami di Architettura ha rinunciato alla laurea: “Mi è capitato di iniziare un’attività parallela. Facevo l’animatore e il clown nei centri commerciali. E’ lì che ho capito quanto era bello poter comunicare con le persone grazie ad una maschera sul viso. Così ho rallentato gli esami finché non sono arrivato a Striscia e sono riuscito a far diventare una passione il mio lavoro”. Abete si ritiene fortunatissimo per la sua carriera televisiva: “Ho coltivato un sogno e sono arrivato dove nessuno accanto a me pensava potessi arrivare. Sono l’esempio vivente che con le sole proprie forze si può puntare molto in alto. E se ce l’ho fatta io, ce la può fare chiunque… Basta non farsi intimorire da nessuno”. Poi si accomiata a modo suo dagli studenti, consegnando loro una simbolica “pigna di in bocca al lupo” con la seguente motivazione: “perché con impegno si supera ogni muro. Forza! Coraggio! Voi siete il futuro!”.