Piove in aula a Psicologia, crolla controsoffitto

Piove anche in aula e purtroppo non è la scena di un film. Il 28 maggio, nell’aula E2 della Facoltà di Psicologia, in seguito ad un violento nubifragio che ha colpito la città di Caserta, il controsoffitto ha ceduto, scaricando calcinacci ed acqua piovana su un incredulo e allarmato gruppo di una quindicina di studenti che attendeva l’inizio della lezione. Risultato? Nessun ferito fortunatamente, ma tanto spavento e una serie di riprese dell’incidente che impazzano sul web. “Sono caduti veri e propri pezzi di soffitto e l’aula è stata immediatamente chiusa”, racconta Chiara, studentessa al primo anno della Specialistica. Parole amare da Serena Mastrogiacomo, rappresentante degli studenti: “quello che sorprende è che l’incidente sia avvenuto in un padiglione costruito solo cinque anni fa. Uno dei ragazzi ha iniziato ad avvertire acqua sulle spalle e subito dopo sono venuti giù dei pezzi di soffitto; l’aula si è allagata totalmente e il controsoffitto era pieno d’acqua. Mi chiedo: potrebbe anche crollarci il tetto addosso? E in un momento in cui molte zone d’Italia sono colpite da sismi violenti, cosa succederebbe qui se con un po’ di pioggia è crollato il controsoffitto?”. L’amarezza cresce anche per come si è intervenuti: “non sono stati chiamati i pompieri, ma solo l’Ufficio Tecnico dell’Università. Inoltre, ci sono infiltrazioni anche in altre aule, il tutto nei giorni in cui gli studenti stanno pagando le tasse”. Con le elezioni studentesche in corso, impossibile anche intervenire in Consiglio di Facoltà, per cui ci si è limitati a denunciare l’accaduto alla stampa. Salvatore, secondo anno, non era presente il giorno dei fatti, ma, come molti, è stato prontamente informato dal web: “le Istituzioni non si sono impegnate come avrebbero dovuto e noi studenti non abbiamo potuto fare altro che divulgare la notizia”. Valentina e Carla, secondo anno, seguono molte lezioni in quell’aula: “quel giorno c’erano i ragazzi del primo anno di Psicologia applicata ai contesti costituzionali. Ci sarebbe bisogno di fare più controlli, anche nelle altre sedi a dir la verità”. Gli studenti sono concordi sulla necessità di attuare qualche forma di protesta, anche se ne eviterebbero di troppo drastiche: “non pagare le tasse potrebbe addirittura peggiorare le cose”, afferma la loro compagna Annalisa.
- Advertisement -




Articoli Correlati