Dopo una fase transitoria, durata all’incirca cinque mesi, periodo di prova per docenti e studenti, la Facoltà di Ingegneria approva il nuovo regolamento per l’attribuzione del punteggio del voto di laurea. “Abbiamo semplicemente uniformato il metodo di calcolo a tutti i Corsi di studio – spiega il Preside prof. Alberto Carotenuto – Se, dunque, fino a qualche mese fa, si poteva riscontrare qualche disparità nei confronti degli allievi, dovuta alla mancanza di una precisa formulazione, non sarà più possibile grazie ai riferimenti concreti inseriti nel nuovo regolamento. In passato, veniva lasciato tutto al giudizio della commissione, e ciò rendeva poco chiaro il calcolo della votazione agli stessi studenti”. Secondo il Preside, il punto focale da tenere presente è relativo al carico di lavoro previsto per la redazione dell’elaborato: “Deve risultare equivalente al numero di crediti nel Manifesto degli studi di ciascun Corso di Laurea, dove ogni credito formativo equivale a venticinque ore di lavoro. Premesso ciò, e facendo qualche calcolo, ne risulta che un lavoro di tesi non può durare più di due mesi (per la Triennale i crediti previsti sono nove, mentre per la Magistrale dodici), comprese quelle sperimentali. Elaborati che richiedono mesi e mesi, talvolta anni, di studio non devono esistere, a meno che non ci troviamo di fronte ad uno studente particolarmente svogliato. Purtroppo, oggi c’è una tendenza ad investire molto tempo sul lavoro finale di tesi, come se, con questo, si potesse recuperare ciò che magari non si è fatto prima, ma non è così e i ragazzi devono capirlo”. A partire da giugno, il voto di base terrà conto della media riportata negli esami di profitto, ponderata in base ai crediti dei relativi insegnamenti, mentre il numero massimo dei voti attribuibili dalla commissione esaminatrice sarà pari ad otto, e terrà conto, oltre che del lavoro finale, dell’intera carriera dello studente. “Tutti coloro che hanno svolto un periodo di studi all’estero, tramite il programma Erasmus, avranno due punti in più – continua Carotenuto – Purtroppo, presso la nostra Facoltà, le richieste per l’Erasmus continuano ad essere poche. Mi rendo conto che si tratta essenzialmente di una problematica economica: sappiamo bene che lo studente che studia in un Paese europeo deve essere sostenuto dalla propria famiglia per l’intero periodo, in quanto i 250 euro mensili della borsa di studio del Ministero servono a ben poco. In ogni caso, laddove risulta possibile, è un’esperienza importante che va fatta: viviamo in un mondo globale, e il lavoro non va cercato solo nella regione di appartenenza”. Coloro che si laureano nei tempi accademici vengono premiati con l’acquisizione di tre punti, che scendono a due ed a uno rispettivamente per chi ritarda di uno e due anni. “Oggi è fondamentale laurearsi presto e nel miglior modo possibile, perché prima si entra nel mondo del lavoro, meglio è – conclude il Preside – Le aziende preferiscono assumere giovani e formarli, quindi chi, per esempio, sceglie di laurearsi con il massimo dei voti impiegandoci dieci anni non è un esempio da seguire. E’ importante coniugare il tempo impiegato e la qualità dello studio”.
Positivi i commenti degli studenti. “Ad Ingegneria civile, – spiega Gianluca Bruno – non c’è alcun cambiamento, piuttosto vengono definite in maniera più precisa le modalità per l’assegnazione dei punti. Per il Corso di Laurea in Telecomunicazioni, invece, cambia qualcosa: viene data molta più importanza alla carriera, tenendo conto, quindi, di quello che è stato il percorso formativo degli studenti, mentre prima la votazione era basata soprattutto sul lavoro di tesi”. Secondo Bruno, i ragazzi che si trovano in questa fase di cambiamento “potrebbero correre il rischio di essere valutati diversamente dai colleghi che hanno conseguito il titolo di laurea fino a maggio, anche se un regolamento che tiene conto della carriera (esperienze di studio all’estero, media di partenza, anni di studio impiegati) non può essere che visto in maniera favorevole”.
Positivi i commenti degli studenti. “Ad Ingegneria civile, – spiega Gianluca Bruno – non c’è alcun cambiamento, piuttosto vengono definite in maniera più precisa le modalità per l’assegnazione dei punti. Per il Corso di Laurea in Telecomunicazioni, invece, cambia qualcosa: viene data molta più importanza alla carriera, tenendo conto, quindi, di quello che è stato il percorso formativo degli studenti, mentre prima la votazione era basata soprattutto sul lavoro di tesi”. Secondo Bruno, i ragazzi che si trovano in questa fase di cambiamento “potrebbero correre il rischio di essere valutati diversamente dai colleghi che hanno conseguito il titolo di laurea fino a maggio, anche se un regolamento che tiene conto della carriera (esperienze di studio all’estero, media di partenza, anni di studio impiegati) non può essere che visto in maniera favorevole”.