Platea numerosa alle lezioni in remoto di Diritto Processuale Penale

Ultime settimane di didattica a distanza. A breve l’esperienza delle lezioni on-line, cederà il passo alla sessione di esami. Bilancio più che positivo, quello registrato in questi mesi dalle cattedre dell’insegnamento di Diritto Processuale Penale. “Ho 569 studenti che ogni giorno seguono il corso – afferma la prof.ssa Clelia Iasevoli – In questo numero confluiscono, oltre agli studenti della mia cattedra (la quarta), anche quelli della prima del prof. Dario Grosso. La platea è molto numerosa”. Così ampia che la piattaforma Microsoft Teams non basta perché “non regge il peso di tante presenze, registro quindi le lezioni e poi le rimando sulla piattaforma Microsoft Stream, alla quale gli studenti si collegano e scaricano tutto. La prima lezione ha ottenuto 2000 visualizzazioni, anche chi non è iscritto al corso ha seguito le spiegazioni, forse per curiosità, per capire di cosa si parlasse”. I confronti diretti avvengono tramite la chat di Teams: “per chiarire dubbi a cui si può dare risposta immediata. Di solito il sabato viene dedicato alle ‘Question time’, mi collego con i ragazzi (non più di 60 presenze) ed in parte ripeto le lezioni della settimana, focalizzando l’attenzione su aspetti poco chiari. C’è un’ottima interazione”. È stato preferibile registrare il corso perché gli studenti se ne possono avvalere in qualsiasi momento della giornata: “ho verificato che l’interesse dei ragazzi è riascoltare la lezione del docente. Sulla base della mia esperienza, credo che la videoregistrazione sia l’ausilio didattico più adatto in questo momento. Ognuno può gestire il materiale a seconda delle proprie esigenze, riservando al fine settimana la discussione di gruppo su questioni più complesse”. Il bilancio è più che positivo: “La didattica a distanza è stata decisiva e di gran sostegno. Abbiamo creato una comunità virtuale al cui interno ci sono stati bei momenti di confronto e di supporto psicologico ed umano. Il lockdown ha prodotto uno sbarramento allo sviluppo della socializzazione, gli strumenti informatici hanno permesso alle relazioni di continuare con un supporto continuo”. Gli studenti: “Mi hanno insegnato a fare la pizza, i dolci, passandomi le ricette. Parliamo di musica. Spesso le chat giornaliere si trasformano in momenti di condivisione e di conversazione,  contribuiscono all’avvicinamento fra docente e studente in un momento drammatico”. Di certo non si può sostituire alla socialità in presenza, “eppure la didattica a distanza ha avuto il merito di unirci, ci ha donato la possibilità di sorridere, di superare le barriere del distanziamento sociale”.
Il prof. Alfonso Furgiuele (II cattedra) ha deciso di tenere in diretta le proprie lezioni. “In piattaforma ho 300 iscritti – spiega – La prima parte del corso di due ore è dedicata alle spiegazioni, un’altra mezz’ora la concedo per chiarimenti e domande. I ragazzi possono interfacciarsi con me sempre, in più le lezioni vengono registrate, così hanno la possibilità di ritornare su un argomento poco chiaro e studiare con l’ausilio della registrazione”. Anche per il ricevimento il rapporto è diretto: “Rispondiamo a tutti, il rapporto funziona benissimo. È come se fossimo in aula, per noi non è cambiato nulla”. Per i prossimi esami: “Il discorso si complica perché dobbiamo capire bene il funzionamento a distanza. Cosa che invece per le lezioni non succede. La mia classe è vivace, forse anche più dell’aula. Viene abbattuta ogni forma di timore, il rapporto diventa stretto, i ragazzi scrivono in diretta e si lasciano andare a porre domande più facilmente”. Un consiglio pre-esame: “A lezioni terminate, l’unica cosa che si può fare è quella che si è sempre fatta, studiare. Anche in questo frangente non è cambiato nulla”.
La didattica on-line incrementa la frequenza, nota la prof.ssa Vania Maffeo (III cattedra): “Registro le lezioni e ho molti più iscritti da remoto. Questa opzione fornisce la possibilità di seguire i corsi in libertà, nell’orario che si vuole, andare avanti o indietro con le spiegazioni. Funziona bene ed offre ottimi riscontri. Abito in un luogo dove la linea va e viene, capisco che seguire una lezione disordinata non va bene. Mi immedesimo con chi potrebbe avere problemi di connessione, per questo la videoregistrazione mi è sembrata la scelta più appropriata”. Gli studenti raccolgono le domande e poi le pongono alla docente: “Mi presentano una lista ed io rispondo. Alle difficoltà i ragazzi hanno reagito bene e con entusiasmo, è un piacere essere presenti ed attivi in un simile contesto. In aula hanno maggiori riserve a far presenti i dubbi, on-line tutti si sentono a proprio agio e pienamente soddisfatti. Arrivano più quesiti perché si abbattono le barriere”. Esperienza positiva: “Anche se faticosa, non è semplice registrare per due ore di continuo. In presenza è più semplice ma ci adattiamo ai cambiamenti che il periodo richiede”.
Susy Lubrano
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