Presidio di Qualità, un sostegno per Corsi di Studio e Dipartimenti in attesa della visita dell’Anvur

Qualità’ come modello di funzionamento e non solo mero adempimento burocratico: è questo il messaggio che il Presidio di Qualità (PQA) della Federico II intende far passare e trasmettere alla comunità dell’Ateneo, in vista della visita dell’Anvur (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e
della Ricerca) prevista per dicembre. “Il Presidio non è un organo di Ateneo ma una Commissione composta da docenti di tutte le aree culturali. Ha come compito quello di coadiuvare i colleghi, cioè di tradurre le leggi e le indicazioni del Rettore e deglialtri organi di Governo in linee guida, in indicazioni da dare a tutti gli attori dei processi di Qualità, ovvero i Coordinatori di Corso di studio, i Direttori di Dipartimento e i referenti per la Terza Missione. Quindi, il Presidio controlla che tutto ciò che attiene allaQualità, in particolare la gestione dei processi, la didattica, la ricerca e la terza missione, vada per il meglio, sempre secondo le indicazioni politiche e strategiche degli organi di governo”, spiega il prof. Marco D’Ischia, Presidente del Presidio. Quella del PQA è, dunque, un’attività di coordinamento e di supporto, in un quadro in cui gli adempimenti burocratici a carico dei docenti, in particolare quelli relativi alla valutazione dei corsi, sono onerosi, con risvolti pratici e interventi mirati. Tra le tante attività, ad esempio, c’è quella di verificare che i documenti ufficiali attinenti a ricerca, didattica e terza missione dei Corsi di studio e dei Dipartimenti siano in linea con la legge, in particolare col decreto 987, noto come AVA2.0, Sistema di Autovalutazione, Valutazione e Accreditamento. A questo scopo sul sito web del Presidio, nella sezione news, sono riportati tutti documenti utili che “molto spesso usano lo strumento del template, cioè un fac-simile di schede con tutte le indicazioni nella compilazione. Dunque, una
guida puntuale alla compilazione in maniera consapevole e corretta di tutti i documenti che poi verranno esaminati”. Dalle schede SUA-Cds alle indicazioni sui contenuti dei siti web dei singoli Dipartimenti, dal glossario dei termini AVA alle schede per insegnamento: l’obiettivo è unico “vogliamo che cresca la cultura della qualità, che tutti coloro che sono ‘costretti’ a questi adempimenti arrivino a soddisfare le pratiche in maniera più consapevole e gratificante, consci del fatto che tutto ciò può tradursi in effettive azioni di miglioramento. È un qualcosa di molto difficile, ma il nostro compito è proprio motivare le
persone in questo senso”. Tra le varie iniziative promosse dal Presidio, anche una serie di incontri (il 3, 5 e 10 aprile a Cappella Cangiani, nel Centro Storico e al Polo di Ingegneria) con Direttori dei Dipartimenti, Presidenti di Corso di Laurea, Commissioni Paritetiche e rappresentanze studentesche. “Tutti hanno partecipato, ascoltato le indicazioni del Presidio e, soprattutto, palesato eventuali difficoltà. Sono stati incontri che hanno testimoniato la crescente
attenzione che c’è in Ateneo per i processi di Qualità. La strategia che abbiamo adottato, infatti, è stata quella di fornire in anticipo delle indicazioni, piuttosto che verificare ex post se i processi vanno bene: questo chiaramente è impegnativo, ma noi vogliamo indirizzare in vista delle date di scadenza della compilazione dei documenti”. Un altro obiettivo del Presidio: ridurre i difetti di comunicazione tra organi centrali e periferia. “È inevitabile – spiega D’Ischia – che un Ateneo complesso come il nostro soffra di queste difficoltà fisiologiche. Ad esempio, a volte può non esserci sufficiente pubblicizzazione, così alcune delibere del Senato o del CdiA possono non essere ben comprese, così come certe politiche concordate negli organi di governo, e recepite fino all’ultimo attore dei processi di qualità”. Le criticità sono di sistema – tiene a sottolineare il docente – e non attribuibili ai singoli individui. “Quindi, il compito di incontri come quelli di aprile è di abbattere le barriere formali e instaurare un rapporto diretto con le persone che in noi possono trovare un aiuto concreto. Abbiamo, in questo, il pieno supporto degli uffici, del Centro di Qualità e un ottimo dialogo con gli organi di Governo”. Un’attenzione particolare è, poi, rivolta anche al territorio e alla Terza missione, “che è uno degli aspetti che distinguono il ruolo dell’Ateneo e considerato dal MIUR come punto di
attenzione anche nella valutazione”. Sempre fianco a fianco dei Dipartimenti, dunque. Il grosso dell’impegno si dipanerà, però, da settembre, con l’approssimarsi della visita periodica per l’accreditamento dell’ANVUR. “Uno sforzo ulteriore si dovrà fare negli ultimi mesi del 2017, quando saranno note le strutture che saranno oggetto della visita. A quel punto, ci porremo a loro fianco per offrire tutto il supporto di cui necessitano, con uno stretto tutoraggio  per la formulazione di tutta la documentazione che verrà presentata e azioni mirate per risolvere criticità specifiche”, conclude il prof. D’Ischia.
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