Una Facoltà molto vivace e in continuo fermento. Così descrive la Facoltà di Lettere della Seconda Università di Napoli la sua preside, la prof.ssa Stefania Gigli Quilici, che dichiara: “Stiamo vivendo una notevole fase d’espansione, caratterizzata da una serie di iniziative, alcune già realizzate, altre in corso d’opera”.
Per cominciare, la famiglia di Lettere sta crescendo, e lo fa attraverso le chiamate di nuovi docenti. “Da un lato abbiamo voluto rafforzare le discipline di base come la Geografia e l’Italiano, dall’altro ci siamo aperti a nuovi settori, come quello relativo ai beni archivistici e librari – afferma la Preside – Tra qualche giorno, infatti, entrerà a far parte del nostro organico la prof.ssa Paola Zito”. “L’aspetto positivo di questo sviluppo – prosegue – sta nel fatto che ci proponiamo di curare tutti gli ambiti didattici, vecchi e nuovi che siano, con la stessa, identica attenzione”.
Per il prossimo anno accademico, comunque, l’offerta didattica resta invariata: due Corsi di Laurea triennali, l’uno in Scienze del turismo per i beni culturali, l’altro in Conservazione dei beni culturali. “La novità – sostiene la docente – è che ogni anno registriamo incrementi nelle iscrizioni”. Annuncia, poi, la Quilici: “A giugno avremo i primi laureati specialistici in Conservazione dei beni culturali, forse i primi in Italia”. E con un pizzico di orgoglio, aggiunge: “Si tratta di studenti in gamba, perché hanno concluso il loro percorso di studio quinquennale con largo anticipo”.
Sul versante della ricerca, a luglio approda on line l’atlante informativo dei beni culturali-storici-artistici-archeologici in Terra di Lavoro, un vero e proprio archivio elettronico corredato da un’ampia documentazione fotografica. “L’atlante – spiega la Preside – è frutto di una ricerca durata cinque anni cui hanno collaborato attivamente anche studenti tirocinanti. Ed è stato proprio grazie al loro impegno diffuso sul territorio che abbiamo potuto inserire informazioni così capillari”. “Quest’opera – sottolinea – è la dimostrazione di quanto la Facoltà stia concretamente lavorando in questa zona, un po’ abbandonata negli ultimi anni”.
E a proposito di stage, è da poco attiva una convenzione con l’Alpitur per il CdL in Scienze del turismo per i beni culturali. “Quanto agli altri accordi – riferisce la prof.ssa Quilici – abbiamo sempre fatto in modo che gli studenti partecipassero alle ricerche del nostro dipartimento. Abbiamo scavi aperti in Libia, a Benevento, a Norba, senza dimenticare i cantieri di restauro. D’altra parte, lo stesso atlante informativo è il risultato del lavoro pratico svolto sul campo dagli studenti nel corso dei loro tirocini”.
A settembre, infine, come da tradizione è in programma “Facoltà porte aperte”, “manifestazione che intende offrire alle future matricole l’occasione per visitare la nostra Facoltà e chiedere informazioni al corpo docente che, quel giorno, sarà per loro al gran completo”.
(P.M.)
Per cominciare, la famiglia di Lettere sta crescendo, e lo fa attraverso le chiamate di nuovi docenti. “Da un lato abbiamo voluto rafforzare le discipline di base come la Geografia e l’Italiano, dall’altro ci siamo aperti a nuovi settori, come quello relativo ai beni archivistici e librari – afferma la Preside – Tra qualche giorno, infatti, entrerà a far parte del nostro organico la prof.ssa Paola Zito”. “L’aspetto positivo di questo sviluppo – prosegue – sta nel fatto che ci proponiamo di curare tutti gli ambiti didattici, vecchi e nuovi che siano, con la stessa, identica attenzione”.
Per il prossimo anno accademico, comunque, l’offerta didattica resta invariata: due Corsi di Laurea triennali, l’uno in Scienze del turismo per i beni culturali, l’altro in Conservazione dei beni culturali. “La novità – sostiene la docente – è che ogni anno registriamo incrementi nelle iscrizioni”. Annuncia, poi, la Quilici: “A giugno avremo i primi laureati specialistici in Conservazione dei beni culturali, forse i primi in Italia”. E con un pizzico di orgoglio, aggiunge: “Si tratta di studenti in gamba, perché hanno concluso il loro percorso di studio quinquennale con largo anticipo”.
Sul versante della ricerca, a luglio approda on line l’atlante informativo dei beni culturali-storici-artistici-archeologici in Terra di Lavoro, un vero e proprio archivio elettronico corredato da un’ampia documentazione fotografica. “L’atlante – spiega la Preside – è frutto di una ricerca durata cinque anni cui hanno collaborato attivamente anche studenti tirocinanti. Ed è stato proprio grazie al loro impegno diffuso sul territorio che abbiamo potuto inserire informazioni così capillari”. “Quest’opera – sottolinea – è la dimostrazione di quanto la Facoltà stia concretamente lavorando in questa zona, un po’ abbandonata negli ultimi anni”.
E a proposito di stage, è da poco attiva una convenzione con l’Alpitur per il CdL in Scienze del turismo per i beni culturali. “Quanto agli altri accordi – riferisce la prof.ssa Quilici – abbiamo sempre fatto in modo che gli studenti partecipassero alle ricerche del nostro dipartimento. Abbiamo scavi aperti in Libia, a Benevento, a Norba, senza dimenticare i cantieri di restauro. D’altra parte, lo stesso atlante informativo è il risultato del lavoro pratico svolto sul campo dagli studenti nel corso dei loro tirocini”.
A settembre, infine, come da tradizione è in programma “Facoltà porte aperte”, “manifestazione che intende offrire alle future matricole l’occasione per visitare la nostra Facoltà e chiedere informazioni al corpo docente che, quel giorno, sarà per loro al gran completo”.
(P.M.)