PSICOLGIA chiede aule e laboratori

Psicologia chiede al Rettore della Seconda Università Antonio Grella di assumere tutte le iniziative necessarie a garantire che la didattica e la ricerca possano svolgersi in condizioni decenti. Il Presidente di Corso di Laurea Maria Sbandi, docente di Psicologia generale, ha incontrato il prof. Grella, esponendogli le esigenze della facoltà. Subito dopo ha compilato una dettagliata relazione scritta, nella quale indica, punto per punto, i nodi critici da affrontare e sciogliere. Nei giorni scorsi la relazione è arrivata sulla scrivania del Rettore, il quale già nel colloquio a quattr’occhi aveva assicurato alla Sbandi il massimo impegno. A Psicologia sperano. Nel frattempo, la Presidente di Corso di Laurea ricorda le questioni sulle quali ha sollecitato il celere intervento di Grella. “Una breve premessa. Anche quest’anno, stando ai dati in mio possesso, le immatricolazioni al Corso di Laurea in Psicologia supereranno quota mille. Tanta attenzione degli studenti nei nostri confronti fa piacere, ma acutizza anche gli irrisolti problemi di spazi, organico, strutture che restano irrisolti, nonostante il trasferimento in via Vivaldi a Caserta abbia sicuramente apportato un beneficio”. Al primo posto, in ordine di urgenza, la Sbandi colloca l’acquisizione di nuove aule. “In facoltà non ne abbiamo nessuna tanto grande da ospitare le lezioni del primo anno. Per questo motivo siamo costretti a fare capo all’Auditorium, che però è piuttosto distante dalla facoltà ed anche dalla stazione ferroviaria. A parte il disagio, capita che lo studente non sempre faccia in tempo a tornare in sede, dall’Auditorium, e perda, in parte o completamente, alcune delle lezioni che si svolgono nell’ora seguente. Questo non è ammissibile, anche perché io per prima non faccio che spronare i miei allievi a seguire le lezioni”. 
Occorrono
almeno
6-8 aule
Servono aule, dunque, e possibilmente non troppo distanti dalla sede di via Vivaldi. Quante? “Almeno tre o quattro grandi e tre o quattro piccole, per i seminari. Piccole per modo di dire, perché stiamo parlando sempre di aule destinate ad accogliere un centinaio di persone alla volta”. Nelle condizioni attuali i seminari, che pure costituiscono parte integrante del progetto didattico di Psicologia, non possono iniziare.
La seconda emergenza è legata ai laboratori. In questo caso, oltre ai ben noti problemi di spazi, ci si è messa la sfortuna, o meglio la non gradita attenzione dei ladri. Il laboratorio multimediale ed il centro di calcolo hanno infatti subito qualche tempo fa la visita dei soliti ignoti, i quali si sono impadroniti di quattordici dei quindici calcolatori che erano stati acquistati dall’ateneo e si sono allontanati indisturbati. “So che a breve saranno sostituiti e non posso che esserne lieta -ricorda la Sbandi-. Il problema è che quindici postazioni audio video sono assolutamente insufficienti a soddisfare le esigenze di oltre tremila studenti”. Non hanno subito furti, ma devono essere potenziati anche i laboratori di Psicologia sperimentale ed Osservazione. 
Il terzo punto evidenziato nella relazione dalla Sbandi è relativo all’organico docenti. “Siamo pochi, lo dicono i numeri. Attualmente abbiamo tre docenti di prima fascia, tre di seconda fascia ed una decina di ricercatori. Dal primo novembre avremo un altro associato e poco dopo, forse, ancora un altro. Resta il fatto che i professori sono pochi, a fronte di 45 insegnamenti attivati, che diventano oltre cinquanta se consideriamo gli sdoppiamenti. Noi facciamo fronte all’emergenza con le supplenze, ma non è la stessa cosa. La presenza stabile di un professore è essenziale, specialmente per i tesisti”. 
Non è meno importante l’adeguamento della segreteria. Gli uffici di via Vivaldi sono insufficienti e nei periodi di maggiore affollamento offrono uno spettacolo piuttosto indecoroso: una lunga fila di studenti che si prolunga fino all’esterno, in strada, esposta alla pioggia oppure al solleone inclemente. “Al Rettore ho fatto presente che almeno dovremmo garantire la possibilità di aspettare il proprio turno al coperto”.
Capitolo mensa. Come ben sanno gli studenti iscritti al Corso di Laurea, in via Vivaldi non è prevista nessuna struttura del genere e l’Ente per il Diritto allo studio di Caserta è stato fino ad oggi assolutamente inadempiente, nel garantire agli studenti dell’ateneo questo servizio. A Psicologia la mancanza di un punto dove consumare a prezzo controllato un pasto decente è particolarmente sentita. E’ infatti l’unico Corso di Laurea del genere tra Roma e Palermo ed in virtù di questa caratteristica attira un’utenza extraprovinciale ed anche extraregionale. Molti studenti sono pendolari. Esercitazioni e laboratori comportano inoltre la necessità di rimanere in facoltà anche di pomeriggio. “Io la mensa l’ho anche chiesta -ricorda la Sbandi-. Capisco che possano esserci problemi legati all’Edisu, ma almeno dobbiamo garantire agli studenti uno spazio all’interno della facoltà nel quale consumare velocemente, ma con un minimo di comfort, un panino. Abbiamo bisogno di aule da destinare agli studenti, che possano utilizzarle per mangiare una colazione al sacco, per scambiare due chiacchiere, per studiare. Di spazi avrebbero bisogno anche i professori per i loro studi. Non dimentichiamo che l’attività di un docente è fatta anche di ricevimento studenti, guida ai tesisti, ricerca”.
Insomma, la carne al fuoco è davvero tanta ed i problemi non mancano. Nonostante tutto, però, la professoressa Sbandi professa un cauto ottimismo. “Sono abbastanza tranquilla, perché so che da parte del Rettore c’è la massima disponibilità ad affrontare queste questioni ed a risolverle. Certo, non possiamo chiedere che tutto si aggiusti in un colpo, ma la volontà di rispondere al nostro appello c’è”.
Per Grella, dunque, una nuova emergenza, dopo quella di Giurisprudenza (la facoltà più numerosa dell’ateneo).
Fabrizio Geremicca
- Advertisement -




Articoli Correlati