È un tema ricorrente quello della sinergia tra università ed imprese. Un piccolo esempio virtuoso viene dal Dipartimento di Ingegneria Industriale della Federico II dove il dottorato di ricerca in Ingegneria dei Sistemi Meccanici fa da tramplino di lancio per giovani ricercatori. La storia di Flavio Farroni è emblematica: oggi assegnista di ricerca alla Federico II, fa la spola tra Napoli e Maranello, sede della Ferrari. “Grazie al dottorato, svolto in collaborazione con Ferrari F1 e Ferrari GT, coordinato dal prof. Russo, ho avuto la possibilità di vivere importanti esperienze in queste aziende – racconta Farroni – Ho stretto una catena di contatti praticamente infinita, mi sono calato nel mondo aziendale e ne ho compreso i bisogni. Opportunità che chi svolge un percorso puramente accademico non ha. Questo mi ha dato quel quid in più che mi ha permesso di raggiungere obiettivi importanti”.
Farroni, che ha concluso il suo dottorato nel 2014, non solo ha ricevuto un assegno di ricerca per poter continuare a lavorare in Ateneo, ma tra i vari riconoscimenti lo scorso febbraio ha ricevuto, a Colonia, lo Young Scientist Prize 2015 nell’ambito del Tire Technology International Awards for Innovation and Excellence 2015, per la sua tesi di dottorato e le attività di ricerca. “Oggi trascorro metà mese a Napoli, lavorando nel gruppo di ricerca di Meccanica applicata, e l’altra metà in Ferrari. Nonostante abbia ricevuto allettanti richieste dal mondo delle imprese, la mia ambizione e il mio cuore sono nella ricerca, e la sinergia nata con la Ferrari e la Ducati è una continua fonte di opportunità. È quello che abbiamo sempre cercato: ci permette di trovare immediati riscontri alle nostre ricerche, dà a loro il giusto contatto con l’innovazione nata in accademia e in più offre anche una ricaduta interessante per gli studenti del Dipartimento”. Grazie al lavoro svolto dal gruppo di ricerca, infatti, negli ultimi quattro anni una quarantina di studenti di Ingegneria Meccanica hanno avuto la possibilità di svolgere tirocini in aziende come la Ferrari, la Ducati, l’Elasis. “Sono le aziende che lo chiedono – afferma Farroni – Anche molte piccole imprese campane bussano alla nostra porta per offrire tirocini. Si tratta di un beneficio reciproco: loro hanno professionalità a costo zero e per i nostri ragazzi è un’opportunità unica di fare esperienza e di lavorare alla loro tesi sul campo. Inoltre, le ricadute occupazionali sono enormi. Proprio il mese prossimo un neo laureato verrà assunto in Ducati. In generale non passa più di qualche mese dalla laurea perché questi ragazzi vengano assunti dove hanno svolto il tirocinio o in aziende a questi legate”.
Prossimo obiettivo per il gruppo di Farroni è quello di dar vita ad uno spin off: “una piccola realtà dipartimentale che ci possa permettere di trasformare i nostri progetti in realtà, qui in Ateneo. È tutto ancora in fase embrionale, perché bisogna prima districarsi tra burocrazia e finanziamenti, ma siamo pronti a realizzare anche questo progetto”.
Farroni, che ha concluso il suo dottorato nel 2014, non solo ha ricevuto un assegno di ricerca per poter continuare a lavorare in Ateneo, ma tra i vari riconoscimenti lo scorso febbraio ha ricevuto, a Colonia, lo Young Scientist Prize 2015 nell’ambito del Tire Technology International Awards for Innovation and Excellence 2015, per la sua tesi di dottorato e le attività di ricerca. “Oggi trascorro metà mese a Napoli, lavorando nel gruppo di ricerca di Meccanica applicata, e l’altra metà in Ferrari. Nonostante abbia ricevuto allettanti richieste dal mondo delle imprese, la mia ambizione e il mio cuore sono nella ricerca, e la sinergia nata con la Ferrari e la Ducati è una continua fonte di opportunità. È quello che abbiamo sempre cercato: ci permette di trovare immediati riscontri alle nostre ricerche, dà a loro il giusto contatto con l’innovazione nata in accademia e in più offre anche una ricaduta interessante per gli studenti del Dipartimento”. Grazie al lavoro svolto dal gruppo di ricerca, infatti, negli ultimi quattro anni una quarantina di studenti di Ingegneria Meccanica hanno avuto la possibilità di svolgere tirocini in aziende come la Ferrari, la Ducati, l’Elasis. “Sono le aziende che lo chiedono – afferma Farroni – Anche molte piccole imprese campane bussano alla nostra porta per offrire tirocini. Si tratta di un beneficio reciproco: loro hanno professionalità a costo zero e per i nostri ragazzi è un’opportunità unica di fare esperienza e di lavorare alla loro tesi sul campo. Inoltre, le ricadute occupazionali sono enormi. Proprio il mese prossimo un neo laureato verrà assunto in Ducati. In generale non passa più di qualche mese dalla laurea perché questi ragazzi vengano assunti dove hanno svolto il tirocinio o in aziende a questi legate”.
Prossimo obiettivo per il gruppo di Farroni è quello di dar vita ad uno spin off: “una piccola realtà dipartimentale che ci possa permettere di trasformare i nostri progetti in realtà, qui in Ateneo. È tutto ancora in fase embrionale, perché bisogna prima districarsi tra burocrazia e finanziamenti, ma siamo pronti a realizzare anche questo progetto”.