La parola alla dott.ssa Carannante, assegnista di ricerca presso il DISES, che sta accompagnando i ragazzi in questo percorso di recupero.
Quali sono le difficoltà più comuni incontrate dagli studenti nello studio della Macroeconomia? Principalmente tre. Le lacune di base: “soprattutto in matematica, che rendono complessa la risoluzione anche di una semplice operazione come una derivata”. La frequenza non assidua del corso: “Quest’anno abbiamo cercato di incentivare la presenza con tre o quattro raccolte di firme occasionali: lo studente che avesse firmato più di due volte avrebbe avuto diritto ad un piccolo bonus all’esame”. Il mancato superamento dell’esame di Microeconomia: “Molti iniziano a seguire Macroeconomia senza aver prima sostenuto Microeconomia, un po’ più difficile nella comprensione dei concetti, ma che darebbe loro la giusta impostazione nel ragionamento”.
Quali argomenti sono comunemente considerati i più difficili e più richiesti durante le lezioni di tutorato? “Curva di Philips, modello di scelta intertemporale, modello di Solow. Sono argomenti più complessi perché richiedono un approccio analitico e grafico preciso e ben strutturato, che spesso gli studenti non hanno”.
Una volta fallito l’esame, come ci si rimette in carreggiata? “Seguendo nuovamente Macroeconomia e dando l’esame subito dopo. Attenzione: le lezioni che teniamo non sostituiscono il corso. Abbiamo pochi incontri in cui affrontiamo una serie di argomenti tutti insieme. Per ripassare va bene, ma bisogna avere comunque già una buona base di partenza”.
Allora qual è la ricetta giusta per ottenere una buona performance al primo colpo? “È contenuta nel corso. Ogni settimana diamo delle esercitazioni che poi vengono svolte lunedì e martedì. Mercoledì, giovedì e venerdì il docente spiega. Il sabato e la domenica i ragazzi hanno la possibilità di fissare i concetti, guardare le esercitazioni e confrontarsi con il docente lunedì e martedì successivi. Questo dà la possibilità di una piena preparazione”.
C’è un metodo di studio giusto per approcciarsi alla Macroeconomia? “La Macroeconomia non è una questione di memoria, ma di ragionamento e intuizione. Applicando un ragionamento economico logico bisogna intuire i collegamenti e le relazioni di base tra le diverse variabili per poi capirne gli effetti”.
Quali sono le difficoltà più comuni incontrate dagli studenti nello studio della Macroeconomia? Principalmente tre. Le lacune di base: “soprattutto in matematica, che rendono complessa la risoluzione anche di una semplice operazione come una derivata”. La frequenza non assidua del corso: “Quest’anno abbiamo cercato di incentivare la presenza con tre o quattro raccolte di firme occasionali: lo studente che avesse firmato più di due volte avrebbe avuto diritto ad un piccolo bonus all’esame”. Il mancato superamento dell’esame di Microeconomia: “Molti iniziano a seguire Macroeconomia senza aver prima sostenuto Microeconomia, un po’ più difficile nella comprensione dei concetti, ma che darebbe loro la giusta impostazione nel ragionamento”.
Quali argomenti sono comunemente considerati i più difficili e più richiesti durante le lezioni di tutorato? “Curva di Philips, modello di scelta intertemporale, modello di Solow. Sono argomenti più complessi perché richiedono un approccio analitico e grafico preciso e ben strutturato, che spesso gli studenti non hanno”.
Una volta fallito l’esame, come ci si rimette in carreggiata? “Seguendo nuovamente Macroeconomia e dando l’esame subito dopo. Attenzione: le lezioni che teniamo non sostituiscono il corso. Abbiamo pochi incontri in cui affrontiamo una serie di argomenti tutti insieme. Per ripassare va bene, ma bisogna avere comunque già una buona base di partenza”.
Allora qual è la ricetta giusta per ottenere una buona performance al primo colpo? “È contenuta nel corso. Ogni settimana diamo delle esercitazioni che poi vengono svolte lunedì e martedì. Mercoledì, giovedì e venerdì il docente spiega. Il sabato e la domenica i ragazzi hanno la possibilità di fissare i concetti, guardare le esercitazioni e confrontarsi con il docente lunedì e martedì successivi. Questo dà la possibilità di una piena preparazione”.
C’è un metodo di studio giusto per approcciarsi alla Macroeconomia? “La Macroeconomia non è una questione di memoria, ma di ragionamento e intuizione. Applicando un ragionamento economico logico bisogna intuire i collegamenti e le relazioni di base tra le diverse variabili per poi capirne gli effetti”.