Ricerca, progetti, internazionalizzazione: le parole chiave della relazione sull’attività di ricerca dell’Ateneo

Informazione e gestione dei progetti. Internazionalizzazione curata attraverso progetti in uscita e in entrata, strizzando l’occhio alla Cina. Cifre a più zeri destinate a spin-off e ad assegni di ricerca. Strette di mano con gli stakeholder. È una radiografia del 2018 la “Relazione sull’attività di ricerca, trasferimento tecnologico e finanziamenti ottenuti da soggetti pubblici e privati” pubblicata sul proprio sito dall’Università Luigi Vanvitelli. Tanti i temi affrontati nel documento di circa 60 pagine. In testa, l’attività informativa e formativa sui bandi di finanziamento della ricerca. È stata realizzata grazie all’aggiornamento delle pagine del portale di Ateneo dedicate alla Ricerca, alla personalizzazione del tool “Research Professional” per la ricerca di opportunità di finanziamento in ambito internazionale ed erogazione di corsi di formazione, all’organizzazione di due seminari informativi sul programma Horizon 2020 in collaborazione con APRE. L’attività scientifica è stata inoltre supportata da azioni di consulenza nelle fasi di presentazione, gestione e rendicontazione e dal sistema CRUI-UNIBAS, che consente di effettuare valutazioni automatizzate della produzione scientifica delle aree bibliometriche e non. 
Supporti allo studio: nel 2018 sono stati acquisiti gli abbonamenti relativi a 58 banche dati elettroniche. Contengono oltre 30.000 titoli di periodici disponibili in full text e 60 periodici elettronici; 12.992 gli ebook, 7 le enciclopedie on-line di vari ambiti disciplinari. In quattro anni, a partire dal 2014, le ricerche e i download sono aumentati da 170mila a oltre 800mila. Gli accessi al patrimonio bibliografico sono passati da 231mila a un milione e 278mila. 
In merito alla gestione del patrimonio e alle attività culturali, si evidenziano la crescita del MUSA, il Sistema museale di Ateneo, che dall’area medico-scientifica sta estendendo il proprio ambito a quella umanistica, e la strutturazione della parte storica del fondo Lauria. Completata la catalogazione, è in allestimento il Catalogo delle cinquecentine, seicentine e settecentine, che sarà presentato insieme a una Mostra del Libro antico. 
Capitolo qualitaÌ€ della ricerca. Nel 2017 il programma VALERE (VAnviteLli pEr la RicErca) ha impegnato più di 10 milioni di euro, finanziando oltre 91 nuove posizioni fra ricercatori a tempo determinato di tipo A, assegni di ricerca e PhD. Per conoscere i risultati del lavoro scientifico, il riferimento è il modulo Reportistica del Catalogo della Ricerca – IRIS, che consente di effettuare analisi ed estrazioni dati su tutte le entità della ricerca. Il totale dei prodotti presenti in IRIS, suddivisi per macro-tipologia, sono circa 78mila, suddivisi in contributi su rivista, in volume, in atti di convegno e libri, brevetti, curatele. 
Contributi economici: la Vanvitelli rende noto che, per accedere ai finanziamenti europei, nel corso del 2018 sono state presentate 55 proposte progettuali in ambito H2020 da parte di 41 docenti dell’Ateneo (per entrambi i parametri, quasi il doppio rispetto all’anno precedente). Finanziamenti nazionali: presentati 253 progetti. Tra questi, l’Ateneo figura capofila in 66. Il MIUR ha inoltre approvato e finanziato 5 progetti per una cifra di poco superiore al milione e mezzo. I temi dei progetti finanziati: mobilità sostenibile, fabbrica intelligente, blue growth, salute, design, creatività e made in Italy. Quasi 8 i milioni arrivati da 12 progetti PON e 21 POR/FSE. Internazionalizzazione: 300mila gli euro destinati a 29 incarichi di Visiting Professors. Per ogni mobilità è stato trasferito al Dipartimento sede dell’attività di ricerca e docenza l’ammontare di 10mila e 500 euro. Ai trasferimenti da Caserta verso i paesi esteri è stato destinato un importo di 200mila euro per 40 borse di mobilità. In due anni sono aumentate da 10 a 60 le borse di studio atte a incentivare la mobilità studentesca in uscita per “doppio titolo”. Tra i partner extraeuropei, la Cina ha occupato un posto di rilievo nella politica di internazionalizzazione di Ateneo. Particolare interesse è stato rivolto a moda e design. Docenti sono stati invitati, come visiting professor, all’Università Artistica di Shandong (Jinan). 
L’occhio all’estero non ha offuscato la visuale in casa propria. Intenso il rapporto con l’apparato produttivo e il territorio campano. Stipulate convenzioni con l’Unione Industriali di Napoli, con il Consorzio di Ricerca, Innovazione e Sviluppo tra Aziende della Provincia di Caserta (TecnoCaserta) e con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l’Ateneo, un Accordo quadro con il Consorzio del Polo Energetico Territoriale (PTE) e un Protocollo di Intesa con Confindustria Caserta. Tre i brevetti presentati nel 2018 dall’Università che si è dotata di un proprio Regolamento. Nello stesso periodo, sono stati costituiti 4 Spin-Off Accademici e ne è stato riattivato uno sospeso. Sono: Micronature s.r.l., che si occupa di estrazione di molecole bioattive da bucce di castagna, Neuro Digit s.r.l.s., focalizzata sul digitale al servizio della neurologia, ANSI s.r.l.s., al lavoro sulla stenosi tracheale, MED.HYDRO s.r.l. e ARTEMA s.r.l., impegnate rispettivamente nel campo dell’ingegneria costiera e del design.
“Poco, ma buono” è la filosofia adottata in tema di dottorato, i cui corsi sono stati ridotti da 50 a 16. Sono 4, invece, i Dipartimenti presenti nella  graduatoria ANVUR per il riconoscimento di Eccellenza: Lettere e Beni culturali; Scienze mediche, chirurgiche, neurologiche, metaboliche e dell’invecchiamento; Economia; Matematica e Fisica. È stato il Dipartimento di Lettere, uno dei pochi di ambito umanistico del Meridione, a mettere al petto la medaglia. È risultato, pertanto, assegnatario di oltre 5 milioni di euro  da destinare alla valorizzazione dell’eccellenza della ricerca, attraverso investimenti in capitale umano, infrastrutture e attività didattiche di alta qualificazione. Il progetto finanziato ha come obiettivo generale l’accrescimento degli standard di eccellenza per una maggiore competitività del Dipartimento nel quadro nazionale e internazionale orientandosi verso percorsi di ricerca interdisciplinari. Rientrano tra l’altro negli obiettivi specifici del programma: migliorare la collocazione internazionale favorendo la mobilità di docenti e studenti; potenziare l’attività didattica formando laureati di elevata qualificazione; rafforzare la formazione di III livello con l’attivazione di un dottorato di ricerca di Storia e trasmissione delle eredità culturali;  consolidare la rete di laboratori con ampio spazio allo sviluppo di metodologie didattiche innovative e produzione di ricerche di alta qualità; rafforzare la comunicazione e disseminazione delle idee e risultati della ricerca scientifica nell’ambito delle Public Humanities; formare figure professionali rispondenti alle rinnovate richieste del mondo del lavoro.
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