Riduzione degli appelli, si monitoreranno le sedute estive

Nel Consiglio di Corso di Laurea del 18 maggio i rappresentanti di Obiettivo Università hanno avanzato la richiesta di monitorare l’andamento degli esami di giugno e luglio in seguito alla discussione avvenuta nel precedente Consiglio di Facoltà sull’opportunità di ridurre gli appelli d’esame ordinari da 9 a 7. La proposta, firmata dai rappresentanti Antimo Menditto e Giovanni Ummaro, è stata appoggiata da alcuni docenti. “Non ci aspettavamo di avere subito il sostegno del prof. Ettore Novellino – affermano ad  Obiettivo Università – Un documento ufficiale che preveda questo periodo di monitoraggio serve anche per tranquillizzare gli studenti. Se c’è un problema reale, allora ne discuteremo su dati certi. Vedremo quali appelli è il caso di modificare”. Sapere in quanti si prenotano, partecipano e superano gli esami consentirà di individuare gli eventuali appelli superflui: “Il cambiamento può agevolare i professori, non gli studenti. Migliorare l’organizzazione non significa sopprimere alcune date d’esame ma posizionarle meglio nel corso dell’anno. E meno male che gli esami di settembre sono slittati da qualche anno alla seconda metà del mese”. I rappresentanti hanno distribuito volantini in cui si spronano gli studenti a prenotarsi solo quando sicuri di avere la preparazione sufficiente per sostenere l’esame in modo da non falsare i risultati del monitoraggio. “Poter studiare è un diritto, superare le prove è un dovere, questo è il nostro slogan. E’ vero che alcuni hanno l’abitudine di prenotarsi ripetutamente, ma non si può fare di tutt’erba un fascio”.
Antonio Angri, consigliere di Corso di Laurea di Confederazione, ricorda che la prima proposta di ridurre gli appelli risale a due mesi fa: “Da allora abbiamo organizzato assemblee, manifestazioni, abbiamo raccolto 2000 firme, abbiamo cercato in mille modi il confronto con gli studenti”. Secondo Angri l’utilità degli appelli non deve essere messa in discussione perché “permette di avere un alto numero di laureati in corso. E’ un’agevolazione che noi studenti pensiamo di meritare”. Il monitoraggio, inoltre, rischia di far emergere risultati non veritieri: “L’opportunità di un maggior numero di sedute è in relazione con il numero di laureati, non di prenotati”.
Santagata
Presidente
del Consiglio
degli studenti
Al Consiglio di Facoltà del 21 maggio il consigliere di Confederazione Nicola Barbato è intervenuto per sottolineare i punti deboli della proposta di monitoraggio. “Poiché in tanti si prenotano ma poi non si presentano agli esami, verrebbe fuori una media sbagliata che andrebbe a nostro discapito. Perciò ho richiesto di sostituire il numero dei prenotati con il numero di coloro che rispondono all’appello. La mia proposta è stata subito accettata senza alcuna esitazione sia dai professori sia dal Preside” afferma Barbato, ricordando che nel Consiglio del 21 si è anche proceduto alla elezione di Arturo Santagata, Presidente del Consiglio degli Studenti, e Marco Basile, Consigliere del Polo.
A Farmacia il problema dell’accavallamento delle date d’esame è reale, il rapporto tra il numero dei prenotati e quello degli esaminati è spesso di 10 a 1 e l’affluenza varia di molto. All’ultima seduta di luglio, per esempio, possono esserci fino a 180-220 persone mentre nella prima di giugno a volte se ne presentano soltanto 10.
“L’idea di ridurre gli appelli è nata da un’ipotesi secondo cui molti studenti usufruiscono di tutte e 4 le date per tentare un singolo esame – afferma il prof. Ettore Novellino – Se questa ipotesi fosse fondata, limitare gli appelli a 3 servirebbe a razionalizzare l’utilizzo delle aule, responsabilizzare lo studente e dargli il tempo di prepararsi adeguatamente. Per adesso questa è una supposizione, non abbiamo dati certi su cui basarci. Ho approvato la proposta del monitoraggio per renderci conto realmente della sussistenza del fenomeno e apportare eventuali correttivi”. 
La notizia che si utilizzeranno le sessioni di giugno e luglio per monitorare le presenze in ciascuno dei 4 appelli è servita a lenire in parte la preoccupazione degli studenti?, chiediamo al professore. “Ogni volta che a uno studente si prospetta la possibilità di ridurre gli appelli, pensa che si stia andando contro i suoi interessi. Non si tratta di prendere una posizione a favore dei docenti o degli studenti. Non esiste alcuna contrapposizione. Nella nostra Facoltà siamo andati sempre d’accordo. Stiamo ragionando assieme e poi, di concerto, decideremo il da farsi”.
Gli iscritti, però, gradirebbero che gli appelli esistenti fossero distribuiti nell’intero anno accademico. “Da quando nel 2000 abbiamo separato il periodo di insegnamento da quello destinato agli esami e eliminato gli appelli durante lo svolgimento dei corsi, gli studenti ne hanno tratto beneficio. I tempi per laurearsi si sono accorciati. E’ un sistema che funziona. Se lo dobbiamo ottimizzare in quanto a numero di esami lo faremo ma sempre per velocizzare il percorso di studi”.
Garantire la reale fruibilità degli appelli è il fine che si è posto per primo il Preside Giuseppe Cirino quando ha richiamato l’attenzione sulla necessità di ovviare all’inconveniente di un numero troppo esiguo di giorni tra una data d’esame e l’altra. Il Preside ha sancito che si monitorerà la percentuale di accesso alle singole sedute ma ci tiene a precisare che “le valutazioni didattiche sono un’altra cosa. E’ una questione di cui avevamo già discusso. In Consiglio di Corso di Laurea hanno pensato di ritornare su cose che aveva già chiarito il Consiglio di Facoltà”, consesso che, infatti, aveva già stabilito che i professori avrebbero controllato il numero di prenotazioni reali per verificare l’effettiva affluenza a ciascun appello, riservandosi in autunno di ritornare sull’argomento. “Queste delibere di solito si emanano verso fine ottobre-inizio novembre, al principio del nuovo anno accademico. In quell’occasione si decide anche l’istituzione della sessione straordinaria di novembre”.
Manuela Pitterà
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