Ripartono i corsi e le immancabili coincidenze di orario

Sovrapposizioni tra più corsi alla partenza del secondo semestre. Gli studenti del primo anno sono adirati. “Stamattina, 2 marzo, primo giorno di lezione e già sono partite le lunghissime file al Polo didattico per far presente i disagi. Io davvero non capisco perché si debba aspettare che siano gli studenti a fare le proprie segnalazioni. Anche in questo semestre, mi ritrovo in una situazione a dir poco indecente perché mi sarà impossibile seguire una lezione di Lingua dal momento che si accavalla con altre tre lezioni distinte. Nello specifico, Archeologia e Storia dell’Arte Giapponese coincide nell’orario del lunedì con Lingua Inglese e con i lettorati di inglese e giapponese. Voglio capire un caso isolato, ma per quattro lezioni che si tengono in contemporanea si sfocia nell’assurdo”, commenta Francesco Romolo, iscritto a Lingue, Lettere e Culture Comparate. “Abbiamo ancora una volta spacchi di ore e ore tra le lezioni: se alcune giornate prevedono solo due corsi a distanza di sei ore l’uno dall’altro, altre volte abbiamo solo due ore da seguire. Non capisco perché non sia possibile stendere un calendario pressappoco omogeneo”, lamenta il collega Giuseppe Piccolo. Anche le matricole di Mediazione Linguistica e Culturale esprimono lo stesso inconveniente: “è assurda la sfasatura tra gli orari. Accettiamo di seguire cinque giorni consecutivi a settimana, ma non di doversi alzare all’alba per seguire una sola lezione quando, invece, in altri giorni ci sono spacchi enormi tra un corso e l’altro e, nella maggioranza dei casi, i due corsi si svolgono in concomitanza”, afferma la studentessa Marinella Contestabile. E prosegue: “stiamo cercando di sollecitare questa realtà angosciosa ai singoli docenti e autonomamente di organizzare un minimo movimento di protesta al Polo per non restare con le mani in mano. È un nostro diritto quello di non selezionare le lezioni per essere messi nelle condizioni di poter ricevere una formazione completa”.
Gli studenti del terzo anno, habitué delle coincidenze di orario, suggeriscono di alternare la frequenza: “capisco il terribile impatto delle matricole, per questo consiglio di seguire un po’ tutto dandosi il cambio alle lezioni, ma il problema degli orari si riproporrà sempre, perché è dovuto all’ampia scelta dei corsi e alla carenza delle aule, non a caso L’Orientale è costretta a fittarne alcune, come quella a via dei Fiorentini o altre distribuite a via Mezzocannone. E qui viene fuori un altro problema, che è quello degli spostamenti: alcuni professori dicono di concedere il quarto d’ora accademico, ma il tempo aumenta quando bisogna spostarsi, ad esempio, dalla sede di via Duomo a via dei Fiorentini. Ma, giustamente, se non si preoccupano delle corrispondenze dei corsi, che sarà mai seguire dalle 8:30 alle 18:30 in sedi diverse?!”, sostiene Laura Barbato, iscritta a Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe. “Io sinceramente non comprendo più la giustificazione della variegata scelta dei corsi, perché questo discorso viene meno nel momento in cui non si hanno i mezzi a disposizione per gestire la situazione e non si propone agli studenti un calendario quantomeno ‘umano’. Ci hanno consigliato di dare la precedenza ai corsi di Lingua e ai vari lettorati e di scegliere un programma da non frequentanti per le materie teoriche. Questo ragionamento sta in piedi fino a che si accavalla una lezione di Storia con una di Lingua, ma io sono al secondo anno e per me è impensabile saltare una lezione di Traduttologia generale o di Estetica che, per quanto materie non esplicitamente linguistiche, non sono cosa facile da autodidatta”, racconta  Lisa Vitello, studentessa di Mediazione Linguistica e Culturale.
“Devo ammettere che le prime impressioni sui corsi non sono del tutto negative, o meglio avere un posto a sedere è già un grande traguardo. Se da una parte l’affollamento nelle aule si è ridimensionato, il problema delle convergenze delle lezioni non sarà mai risolto. La scelta è troppo vasta e neanche sarebbe giusto, a mio avviso, stilare orari funzionali solo per gli accoppiamenti più gettonati lasciando da parte le esigenze delle minoranze, come nel mio caso. Io ho scelto Lingua Russa e Lingua Cinese ed entrambe le lezioni mi coincidevano anche nel primo semestre. Credo di aver visto la docente di russo un paio di volte in tutto. A partire dal 15 maggio, potremo nuovamente modificare il piano di studi e, se la situazione persiste, sto seriamente pensando di cambiare lingua”, spiega Chiara, studentessa di Lingue e Culture Comparate.
 
“Lettorati o letterature?
 
A sovrapporsi sono anche lettorati e letterature relative alla stessa lingua studiata. “Anche a me coincidono diversi corsi, tra cui le due letterature di spagnolo e tedesco che si tengono nello stesso orario del lettorato di spagnolo, disagio peraltro condiviso anche dagli studenti di arabo, per i quali il corso di Letteratura Spagnola coincide sia con il lettorato che con Letteratura araba. Lettorati o letterature? Questo è il dilemma”, commenta con ironia una studentessa del primo anno di Mediazione Linguistica e Culturale. E aggiunge: “ne abbiamo parlato con la professoressa di Letteratura Spagnola e ci ha fatto capire che il Polo didattico organizza le lezioni come meglio può, che siamo troppi, ci sono troppi corsi e per non farli coincidere dovrebbero impiegare veramente giorni interi per programmare le lezioni. Inoltre, credo che non sia facile neanche per i docenti combinare gli orari tenendo conto del fatto che molti non sono di Napoli o hanno altri impegni durante la giornata e devono far combaciare il tutto”.
“Il lettorato di inglese coincide non solo con il corso di Lingua Inglese, ma anche con il lettorato di francese, che sono in linea di massima le lingue più scelte”, sottolinea la collega Olimpia Branno. “Se prendiamo, ad esempio, i corsi di Letteratura Tedesca I, notiamo che questi sono divisi in base alla lettera del cognome. Ci sono due professori e due gruppi diversi che hanno gli stessi orari ma in aule diverse. Quindi, se uno studente ha un corso che coincide con questa Letteratura, non può nemmeno cambiare gruppo, perché gli orari sono praticamente gli stessi. Sembra quasi una presa in giro la possibilità di non poter fare scambio, perché assegnare a due gruppi di un solo corso lo stesso orario è un menefreghismo assoluto”, dice  Monica Tarantino di Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe.
“Ho il Laboratorio di italiano scritto che si accavalla sia con il lettorato di tedesco che con Letteratura, per cui ho deciso di cambiare proprio lettore, perché non posso frequentare il Laboratorio se non nei giorni ai quali corrisponde la mia matricola e la cosa non mi fa troppo piacere dal momento che mi sono iscritto a quest’Università, principalmente se non esclusivamente, per imparare le lingue e non per seguire un corso di dubbia utilità”, reclama la matricola Assia Caiazzo.
 
I professori prendono iniziative autonomamente
 
Molti sono i docenti che cercano di venire incontro ai frequentanti per una soluzione condivisa proponendo ulteriori modifiche di orario. “Ad alcuni Letteratura Italiana, che è un corso obbligatorio al primo anno di Mediazione Linguistica e Culturale, coincideva con Letteratura Russa, anche questo un corso molto frequentato, quindi un paio di studenti hanno chiesto alla docente di Russo una variazione di orario. La professoressa ha così spostato la lezione del lunedì al venerdì. Ovviamente, il cambiamento ha presentato più problemi di prima e la cosa più saggia è diventata quella di ripristinare l’orario precedente, dal momento che non combaciava con nessuna Lingua. A questo punto, meglio perdere una lezione di Letteratura Italiana a settimana che scombussolare ancor di più un orario di per sé inammissibile”, chiarisce Marinella.
“Purtroppo, trovare un orario che vada bene per tutti compreso il Polo, che tiene conto della disponibilità di aule, è un’utopia. Tutti seguiamo diversi corsi e dobbiamo anche accontentarci ogni tanto senza pretendere che gli uffici possano assecondare ogni minimo capriccio. E parlo da pendolare che torna tre giorni a settimana intorno alle 20 a casa”, continua Laura.
“Anche alla Magistrale subentrano queste noie: Lingua Spagnola si accavalla con Letterature Comparate, così abbiamo fatto richiesta di un nuovo orario per evitare sovrapposizioni, ma ad aspettare un intervento del Polo passerebbe troppo tempo e allora abbiamo adottato una soluzione inter nos con entrambi i docenti”, precisa Carmen, al primo anno di Letterature e Culture Comparate.
 
Sospese per un mese le esercitazioni linguistiche di Inglese
 
Le esercitazioni linguistiche di Lingua Inglese saranno sospese per un mese, dal 12 marzo fino al 7 aprile. “Francamente, mi sembra assurdo toglierci un mese di lettorato dopo la sessione invernale con un esame da sostenere a giugno, anche se dopo tre anni ormai non mi stupisco più di nulla”, dice Emilia, al terzo anno di Mediazione Linguistica e Culturale.
“Una lettrice ci ha spiegato che le lezioni con i madrelingua si interrompono per un po’ perché alcuni docenti hanno avuto problemi con i propri contratti; il loro mandato è finito e devono necessariamente rifare il concorso. È una vergogna che dopo un mese dall’inizio della didattica, oltre ai nostri abituali problemi di orario, dobbiamo far fronte anche al fatto che i lettori siano inabilitati a tenere lezione per l’intero mese di marzo a causa di contratti che verranno rinnovati in ritardo. In questo modo, si rischia soprattutto di vanificare l’utilità dei corsi di recupero del primo semestre”, sostiene Olimpia.
“Non so se essere felice o meno di questa notizia, perché nel mio caso il lettorato di inglese coincide con quello di tedesco il giovedì e almeno per un mese non avrò questo problema. Molti studenti sono infuriati, perché paghiamo le tasse e il lettorato è un servizio in più che l’Università ci offre, ma in molti devono sacrificarlo per seguire un corso più difficile. Non tutti hanno la possibilità di andare in Inghilterra o in qualsiasi altro paese della lingua studiata per esercitarsi, quindi è importante avere un confronto con un madrelingua e non è giusto che, se alcuni non riescono a trovare una soluzione, debbano privarsi di quest’opportunità”, conclude Monica.
Sabrina Sabatino
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