Rita Piantadosi nel Consiglio direttivo del CUSI

C’è anche Rita Piantadosi tra le sei donne che comporranno il Consiglio direttivo del CUSI per il quadriennio 2019/2023. Un’ondata rosa che costituisce una novità assoluta per il Centro di via Brofferio, a Roma. 53 anni, da venti consigliera del CUS, la professoressa Piantadosi, docente di Educazione fisica in una scuola media, vivrà il nuovo incarico da pendolare. L’idea di abbandonare via Campegna, infatti, non è tra le possibilità contemplate.
È nel Consiglio direttivo del CUSI. Ci racconti le prime emozioni. “Sicuramente gioia. Ho trovato un ambiente molto amichevole. Mi hanno fatto sentire subito in famiglia”.
È una delle sei donne elette in Consiglio. “Al CUSI è il primo mandato per donne. È un ambiente assolutamente maschile dove le donne rischiano di non essere viste come dirigenti sportivi. Invece non è stato così”.
In che direzione sta andando lo sport universitario? “È molto orientato alla formazione dei giovani sia negli Atenei sia presso le scuole. La sensibilità delle donne può essere di grande aiuto”.
Al CUSI c’è anche un nuovo Presidente, Antonio Dima. Si è già confrontata con lui? “Secondo me sarà un Presidente molto democratico. Lo conosco da un po’, ma non abbiamo ancora parlato degli impegni del CUSI. Sicuramente dalle donne del Consiglio si aspetta tanto. Probabilmente, quando ha parlato di innovazione si riferiva anche a noi”.
Un peso non da poco. “Sicuramente è una situazione adrenalinica. Spaventa come qualsiasi nuova esperienza”.
Il mandato è quadriennale. Come li pensa di vivere? “Con la possibilità di poter dare qualcosa, come successo a Napoli. È per me un ambiente nuovo, ma dopo il primo adattamento spero di dare il mio contributo”.
Cinque i suoi mandati al CUS Napoli. Cosa di quella esperienza si rivelerà prezioso? “Tutto quello che mi è stato possibile realizzare. Abbiamo modificato dei settori che andavano rimodernati e ne abbiamo creati altri. Al CUS Napoli mi è stata data fiducia e ho vissuto esperienze che spero di poter realizzare a Roma”.
Con il nuovo ruolo abbandonerà via Campegna? “Assolutamente no! Quella è casa mia. Sono sempre alla ricerca di attività diverse e all’avanguardia che possano attirare i giovani”.
I settori che più la stuzzicano? “Ho un vecchio amore, la Ginnastica ritmica. Vorrei portarla al CUS”.
Tra i risultati raggiunti in 20 anni a Napoli, ce n’è uno che sente come un figlio suo? “Il settore Pilates”.
Com’è nato? “Quando io e il Segretario generale Pupo abbiamo rivoluzionato il settore Fitness, grazie al Presidente Cosentino che ci ha dato l’ok, abbiamo iniziato a organizzare convention internazionali di Fitness. All’epoca si sentiva vagamente parlare di Pilates. Quasi per gioco dissi: ‘perché non creiamo delle strutture per ospitarlo?’. Così abbiamo deciso di aprire un settore che adesso è autonomo rispetto al Fitness, con una sala attrezzatissima. Teniamo due corsi di pomeriggio e uno la mattina per tre giorni a settimana”.
Quanto può crescere il CUS? “Ancora tanto, ma ci vogliono nuove energie e il contributo di ragazzi con entusiasmo e voglia di fare”.
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