Saluta il prof. Quintano, si insedia il nuovo Rettore Carotenuto

Una bella festa nella splendida sede di Villa Doria D’Angri con vista mozzafiato sul golfo di Napoli. Così il Parthenope ha voluto celebrare, il 3 novembre, il passaggio di testimone alla guida dell’Ateneo tra Claudio Quintano e Alberto Carotenuto. I doni – una targa dai suoi allievi curata dalla prof.ssa Anna Papa e dalla dott.ssa Tullia Carnevale, un’altra dal Cral, il sigillo dell’oro dell’Università -, un rinfresco e molte belle parole per salutare il Rettore Quintano a fine mandato (incarico ricoperto dal 2010). In primis, quelle affettuose della prof.ssa Rosalia Castellano: “è stato uno studioso e professore che ha trasmesso la conoscenza ai suoi allievi. Ha fondato una grande Scuola di statistica economica”. Settantadue anni, docente di lungo corso al Parthenope, “vi sono arrivato da Ordinario nel 1986 e spero di non essere considerato retorico nel momento in cui dico di non sapermi immaginare avulso da questo status, da questo sentirmi tale, da questo mio essere tale. Sono davvero molti gli studenti ai quali ho insegnato la Statistica economica, i colleghi, anche di altri Paesi, con i quali mi sono confrontato e relazionato sul piano scientifico, i giovani studiosi per i quali spero di aver rappresentato una utile guida”, Professore Emerito da due anni, ruolo che “mi dà il senso della continuità tra questo mio passato e quello che spero sarà umanamente e professionalmente il mio futuro prossimo”, Quintano ha ricordato le diverse cariche ricoperte – è stato prima Direttore di Istituto, poi Preside della Facoltà di Economia – attraverso le quali “da angoli visuali e con responsabilità crescenti, in questi anni, ho visto e contribuito alla crescita dell’Ateneo che da Istituto
Universitario Navale, che esprimeva i Corsi di Laurea in Economia Marittima e Scienze Nautiche, si è trasformato in ‘Universitas studiorium’, fino a ieri con cinque Facoltà, oggi con sette Dipartimenti”. Gestire le tante ‘rivoluzioni’ che hanno interessato il Parthenope e l’università italiana in generale, il tratto caratterizzante del Rettorato. Cambiamenti, certo. Anche nell’offerta formativa. Senza, però, sottolinea, “perdere l’identità e l’orizzonte della nostra mission!”. Un bilancio di quanto realizzato: “il riavvio della programmazione del personale docente e non
docente, le misure di sostegno alla ricerca, le borse di studio per gli studenti e le nuove fasce di reddito per la determinazione delle tasse”. Per dare risposta alle sollecitazioni occorrono: entusiasmo, convinzione e creatività – “intesa come capacità di rivoluzionare qualche schema, di intuire nuovi possibili assetti formativi, non limitandosi a guardare ciò che fanno gli ‘altri’, ma concentrandosi sul contesto di riferimento che è sia locale che globale”. Il passaggio di consegne a Carotenuto (“l’ho avuto al mio fianco negli ultimi anni come mio Prorettore, ne ho apprezzato le capacità e il senso di appartenenza all’Ateneo”) a cui “lascio un Ateneo solido, non solo dal punto di vista finanziario, in sintonia con il territorio e con gli altri Atenei”. Raccoglie la staffetta Carotenuto che si dice “molto coinvolto emotivamente” e poi racconta: “tra me e Claudio non correva buon sangue quando, nel 2013, mi nominò Prorettore. Infatti tutti pensavano ad una mossa opportunistica per smorzare l’opposizione interna. Quando comprendemmo, però, che eravamo noi due soli su una unica barca, iniziammo a collaborare. Così è nato
un rapporto di amicizia. In questi anni abbiamo sottratto molto tempo alle nostre famiglie, siamo stati una stampella reciproca. Ora mi ritrovo da solo. Interloquire con lui è difficile, frequentandolo, però, ho imparato molto, soprattutto ad essere paziente. È una persona assolutamente onesta. Mi ha stupito la fittissima rete di conoscenze che ha fuori dall’Ateneo, testimonianza di affetto e stima nei suoi confronti”. Conclude: “Quintano ha dedicato 30 anni al Parthenope, una vita. Dobbiamo esserne grati, è stato un Maestro ed ha fatto tanto per questa Università”.
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