Cappelletti lascia la direzione del Dipartimento

Dimissioni improvvise per il prof. Piergiulio Cappelletti, il quale da un anno e mezzo era alla guida del Dipartimento di Scienze della Terra. La motivazione ufficiale è che il docente sia stato indotto a lasciare da problemi di salute. Dal colloquio con l’ex Direttore, però, trapela chiaramente che il Dipartimento non vive giorni tranquilli e che non
tutti i rapporti tra i professori sono sereni. Situazione, peraltro, tutt’altro che nuova, perché anche il predecessore
di Cappelletti, Vincenzo Morra, aveva lasciato l’incarico lasciando intendere a sua volta che a spingerlo a quel passo fossero stati screzi e discussioni con alcuni dei componenti del Dipartimento. Professore Cappelletti, perché va via? “La guida di un Dipartimento oggi è un lavoro che determina uno stress incredibile. Si sommano impegni
amministrativi e didattici, c’è un cumulo di lavoro incredibile. Tra l’altro, mi sono trovato a gestire due questioni particolarmente impegnative: la valutazione della qualità della ricerca, quella che si chiama VQR, ed il trasferimento a Monte Sant’Angelo. Si consideri che, nel frattempo, sono stato eletto anche in Senato Accademico e si comprenderà bene il carico di lavoro che mi sono trovato a gestire. Forse ho preteso un po’ troppo da me stesso e questo ha determinato qualche ripercussione sul mio stato di salute. Per questo preferisco lasciare”. Il bilancio dei suoi 18 mesi? “Devo dire che mi sono spesso sentito un uomo solo al comando. Non mi riferisco agli amministrativi, i quali hanno fatto tutto quello che potevano ed anche più di quanto avrei potuto chiedere loro per darmi una mano. Hanno lavorato al meglio, nonostante le indubbie difficoltà provocate dalle carenze di organico. Sono per questo estremamente grato nei loro confronti, perché hanno dimostrato abnegazione, serietà e rispetto della istituzione universitaria”. È invece venuto meno il sostegno dei suoi colleghi? “Il prof. Morra, del quale sono ottimo amico, mi aveva avvertito, allorquando fui eletto dopo di lui. Ti accorgerai strada facendo, mi disse, della solitudine nella quale ti verrai a trovare. Ecco, con un po’ di rammarico e di amarezza devo riconoscere che aveva perfettamente ragione. Prevale, in troppi docenti del Dipartimento, la tendenza a coltivare il proprio orticello. Non si impegnano minimamente per il buon funzionamento della struttura della quale sono parte e per renderla migliore di quanto sia ora. Questo è un problema serio”. In questo quadro che ha descritto c’è stato un episodio particolare
che l’ha indotta a rassegnare le dimissioni? Insomma, la classica goccia che fa traboccare il vaso? “Certamente. Ho avuto una discussione con un collega – del quale naturalmente non dirò mai il nome – il quale mi ha accusato di fare le cose illegalmente. Ecco, per me quella è stata certamente la scintilla della decisione di andare via. Lavorare duramente, farmi un cuore così senza poter contare sul sostegno e sulla collaborazione dei colleghi per poi essere pure accusato di fare le cose illegalmente mi è sembrato veramente troppo. A quel punto ho deciso di lasciare
l’incarico. Anche perché, per la verità, mi sarei aspettato un po’ più di solidarietà da parte dei vertici accademici”. Quale era il tema della discussione, a cosa si riferivano le accuse del suo collega? “Preferirei sinceramente glissare”. Nel corso dei 18 mesi del mandato quale è stato il risultato migliore che ritiene di avere raggiunto? “Vado via in una situazione nella quale il tanto atteso trasferimento a Monte Sant’Angelo è avviato, almeno sotto il profilo amministrativo. Non è stato facile. Spero che possa procedere nel migliore dei modi, perché indubbiamente nella nuova sede Geologia disporrà di spazi e strutture più adeguati rispetto a quelli del centro storico”. Come ed in che tempi sarà organizzata la nomina del suo successore ai vertici del Dipartimento? “Mentre parlo con lei sono in attesa dell’accettazione ufficiale delle mie dimissioni da parte dell’Ateneo. Superato questo passaggio formale il decano, il prof. Filippo Barattolo, convocherà le nuove elezioni. In questa fase di transizione il Dipartimento sarà affidato al prof. Calcaterra, che è stato il vicedirettore durante il mio mandato”. Un messaggio agli studenti da ex Direttore? “Lo stesso che continuerò a rivolgere loro da docente. La geologia in Italia, come drammaticamente dimostrano gli eventi ai quali stiamo assistendo da mesi, potrebbe e dovrebbe essere una disciplina centrale. Mi auguro sia tenuta in sempre maggiore considerazione, nell’ottica della prevenzione e della mitigazione del rischio. Chi studia e si prepara bene ha le sue carte da giocarsi. Mi piace ricordare, ad esempio, che Titti Postiglione, la
direttrice dell’ufficio Emergenze della Protezione Civile, è una laureata in Geologia alla Federico II”.
Fabrizio Geremicca
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