Salvatore Capuozzo: un ragazzo d’oro

“È tutta una questione di forza di volontà. Potrei abbandonare lo sport e affrontare l’Università con tutta calma. Invece, per come sono fatto, mi dà soddisfazione poter fare entrambe le cose e ottenere risultati eccellenti”. Ha venti anni Salvatore Capuozzo. L’età è poco più quella di una matricola. Eppure, chi non è a conoscenza della sua carta d’identità crederebbe sia di un veterano la voce che, con pacatezza, parla di obiettivi e convinzione nei propri mezzi. Al dimezzare gli impegni preferisce di gran lunga il raddoppiare gli sforzi. Da due anni Salvatore è uno studente di Ingegneria Informatica. Il curriculum al momento dice: esami in regola e media del 29. Studia da informatico, si allena da judoka. Lo ha conosciuto con il kimono il Cus che, lo scorso aprile, al termine della settantaduesima Assemblea Ordinaria dei soci, ha premiato gli atleti e i soci che si sono particolarmente distinti ai
Campionati Nazionali Universitari 2016, disputatisi a Modena. Non poteva mancare lui, cintura nera primo dan: “a Modena sono arrivato
settimo su circa sessanta partecipanti nella competizione individuale. Nelle gare a squadra, invece, noi di Napoli siamo arrivati primi”. La passione per lo sport è datata: “avevo otto anni quando ho iniziato a praticare Judo. È stato lo sport di mio padre. Mi ha affascinato da subito e fino ad oggi non l’ho mai abbandonato”. L’impegno è notevole: “dedico allo sport tutto il pomeriggio, fino alle dieci di sera, dal lunedì al venerdì e qualche volta pure la domenica mattina. Mi alleno alla Star Judo Club, la palestra di Maddaloni a Scampia. È un’esperienza estenuante quanto gratificante”. Soddisfazione particolare da judoka: “a livello puramente agonistico ho ottenuto diverse vittorie in campionati nazionali. Il risultato più grande, però, è stato riuscire a convogliare
in tutti questi anni sport e studio. Già dai tempi della scuola media non è stato semplice”. La maturità scientifica è arrivata con 100 e lode. L’impatto con l’Università è stato dei migliori. Per non farsi mancare nulla, ha aggiunto un terzo impegno, alla Apple: “da ottobre scorso sto frequentando la iOS Developer Academy. È un’esperienza estremamente gratificante, il massimo al quale potevo aspirare”. Nella sede universitaria di San Giovanni sta imparando “sia linguaggio di programmazione per sviluppo di applicazioni per iPhone, sia concetti di design e project management. Mi stanno trasferendo gli strumenti necessari per avviare una start up o per lavorare in un’azienda”. Prossima tappa è San José, in California: “il 5 giugno si terrà la conferenza mondiale degli sviluppatori, denominata WWDC (World Wide Developers Conference). Per un’intera settimana gli sviluppatori parleranno delle novità del
momento”. I partecipanti sono stati scelti a seguito di un concorso: “bisognava sviluppare un’applicazione da inviare al sito della Apple. Ai selezionati è stato offerto il biglietto d’ingresso, non poco visto che costa 1600 dollari”. Preferisce non parlare del suo progetto “per problemi di licenza
dell’Academy non posso rivelare informazioni. Ci sto lavorando durante il corso”. L’impegno, vista la concomitanza di date, gli impedirà di prendere parte anche ai prossimi CNU, che si terranno a Catania dal 9 al 18 giugno: “avrei voluto partecipare, ma la conferenza è troppo ravvicinata alla manifestazione, quindi non potrò andarci”. Conserverà il buon ricordo dell’esordio: “ho visto la struttura interna del CUS, è molto bella. Inoltre, il Maestro Massimo Parlati è un ottimo allenatore. A Modena ci ha dato la carica necessaria per vincere la competizione”. Obiettivi per il futuro: “uscire dall’Academy con il miglior risultato possibile. Continuare il percorso universitario senza troppi problemi, laureandomi nei tempi. Mantenere la passione per il judo nonostante gli
impegni della giornata”. È tutta una questione di forza di volontà.
- Advertisement -




Articoli Correlati