Per Luigi De Caprio, terzo anno di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale, indirizzo Edile, un percorso brillante non è cosa impossibile, ma “si deve studiare man mano per evitare di lasciarsi argomenti arretrati perché è difficile recuperare. Dal momento che quasi tutti gli esami sono basati su dimostrazioni spiegate a lezione, è imprescindibile la frequenza”. Particolarmente degni di lode docenti e strutture: “abbiamo laboratori molto ben attrezzati, diverse aule studio e una biblioteca in ciascuna sede. C’è inoltre disponibilità da parte dei docenti”. A fare da contraltare, una mole di studio definita “decisamente sproporzionata”. Il ruolo di esame-scoglio spetta a Scienze delle Costruzioni: “è molto complesso, fatto di esercitazioni e calcoli da risolvere, per cui fondamentale confrontarsi ripetutamente con il professore”. Discorso diverso per Tecnica delle Costruzioni: “è l’esame che tutti ci lasciamo per ultimo e che vanta il più alto numero di bocciature”. Un’ultima battuta sui progetti internazionali: “c’è una scelta abbastanza ampia per quanto riguarda ERASMUS e stage all’estero. Io partirò a breve per Madrid”. Qualche consiglio arriva anche da Michele Di Luise, terzo anno dello stesso Corso di Laurea e indirizzo: “è molto importante formare dei gruppi di studio. Per il 90% gli esami sono fatti di esercitazioni ed hanno finalità progettuali, ragion per cui è preferibile uno studio collettivo”. Allo studio vengono comunque abbinate una serie attività: “i tirocini sono obbligatori nel piano di studi ed è un aspetto molto positivo. Io l’ho svolto presso un ente comunale, ma il 70% li svolge nello stesso Dipartimento, nei laboratori”. Un piccolo rimprovero: “può capitare, come nel mio caso, di arrivare per sostenere un esame ed essere invitato, più di una volta, a ripresentarsi qualche giorno dopo perché si era in troppi a doverlo sostenere. Tutto ciò può essere stressante, considerando il grado di difficoltà di alcune discipline”. Ad ogni modo, aggiunge Michele, “essendo relativamente pochi, abbiamo un rapporto quasi personale con i docenti e, dalle testimonianze di ex iscritti, risulta che lavorino tutti”. “La didattica e la preparazione dei docenti, oltre che la loro disponibilità, rappresentano il fiore all’occhiello del Dipartimento, insieme ad una struttura funzionale in ogni suo aspetto”, spiega Paolo Dello Margio, al secondo anno del Corso Triennale in Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale. Anche per lui il tasto dolente è la difficoltà degli esami, Tecnica delle Costruzioni in primis: “per superarli non solo studio individuale e frequenza dei corsi, ma anche ricevimento e confronto con i docenti”.