Scienze e Tecnologie si rinnova nella tradizione

Sentir pronunciare alla radio il nome dell’Istituto Universitario Navale dalla voce del colonnello Bernacca, primo grande weatherman italiano, fu molto emozionante per il giovane studente Raffaele Santamaria. Al colonnello era stato chiesto quali studi si dovessero fare per occuparsi di previsioni del tempo e lui rispose che in Italia l’unica cattedra civile di Meteorologia era presente al Navale. Anche oggi che è Preside di quella che un tempo era la Facoltà di Scienze Nautiche, e che oggi si chiama Facoltà di Scienze e Tecnologie, il prof. Raffaele Santamaria ricorda con piacere quell’episodio. “Provai un certo orgoglio, in me fu esaltato il senso di appartenenza ad un centro di studi unico”. Al fascino delle discipline studiate, “di grande appeal fin dalla denominazione, basti pensare all’astronomia e all’oceanografia”, si aggiungeva il riconoscimento mediatico ma autorevolissimo di Bernacca. Da alcuni anni l’Istituto Universitario Navale si è trasformato nell’Università degli Studi Parthenope e le Scienze Nautiche si studiano nella Facoltà di Scienze e Tecnologie, ma nulla dell’antica tradizione è andato perduto. “Ci muoviamo sempre nella tradizione, rinnovandoci – dice il prof. Santamaria – la continuità è qualcosa di proprio della tradizione: essa rappresenta il progresso di ieri e il progresso è la tradizione di domani”. Rinnovarsi per la Facoltà di Scienze e Tecnologie ha significato sperimentare nuove strade didattico-scientifiche, attraverso un ampliamento dell’offerta formativa che si è realizzata nel segno dell’integrazione con le altre possibilità offerte dal territorio campano. “I nostri Corsi non nascono mai dalla clonazione di altri già esistenti ma hanno sempre le loro specificità e singolarità”. Ce ne offre un esempio la principale novità dell’anno accademico 2006/07, il Corso di Laurea in Biotecnologie Industriali ed Alimentari, che si aggiunge a quelli in Scienze Nautiche, Informatica e Scienze Ambientali. Il corso in Biotecnologie si caratterizza per l’attenzione puntata sulle applicazioni industriali anziché sulle materie biomolecolari. Particolarmente approfondite saranno le tematiche legate all’utilizzo di tecnologie biologiche per ridurre l’impatto ambientale di prodotti e processi e alla trasformazione delle biomasse di scarto in prodotti utili. Un approccio dunque molto diverso da quello adottato in corsi analoghi presenti presso altri atenei. “Il comparto delle biotecnologie diventerà col tempo sempre più importante – dice il Preside – il collegamento con il settore alimentare si giustifica in considerazione della vocazione del nostro territorio, ricco di piccole e medie imprese agroalimentari. La nostra scommessa è di formare degli specialisti in grado di interagire completamente con questo settore produttivo”. Sono infatti molti gli sbocchi previsti per i laureati in Biotecnologie Industriali ed Alimentari: ricerca, applicazione di metodologie per l’innovazione e il controllo degli alimenti, gestione dei prodotti e del packaging. 
Accanto alla grande novità ce n’è anche una più piccola, non perché meno importante, ma per il fatto di essere una rivisitazione di qualcosa che a Scienze e Tecnologie esisteva già. Si tratta del nuovo indirizzo in Gestione e Sicurezza del volo che da quest’anno sarà attivo nell’ambito del Corso di Laurea in Scienze Nautiche. “Da noi sono sempre state trattate discipline miranti a fornire conoscenze nel settore della navigazione aerea, quindi di fatto questo percorso era presente da tempo, ma abbiamo voluto renderlo più visibile, istituzionalizzandolo e indirizzandolo al raggiungimento di specifici obbiettivi”, spiega il prof. Santamaria. “In vista della crescita dell’industria del trasporto aereo, infatti, assume sempre maggiore importanza il tema della gestione e della sicurezza, sia a livello progettuale e costruttivo delle  macchine, sia a livello delle capacita’ tecniche del personale di terra e di aria delle compagnie aeree e degli aeroporti”. Il nuovo indirizzo intende fornire un contributo in questa direzione, formando un laureato dotato di conoscenze di base di tipo legislativo e normativo, tecnico ed ambientale in campo aeronautico. Il percorso didattico prevede, rispetto a quello di base di Scienze Nautiche, integrazioni ed  approfondimenti di discipline già presenti e l’inserimento di materie dedicate (Regole dell’aria e Normativa Aeronautica, Gestione aeroportuale, Avionica e Strumenti, Navigazione aerea e Controllo del traffico aereo, Sicurezza del volo, Analisi dei rischi). La figura professionale formata potrà essere inserita all’interno di Organizzazioni che svolgono  attività nell’ambito dell’aviazione civile e commerciale, come enti governativi, società di gestione aeroportuale, compagnie aeree, industrie del comparto aeronautico. L’indirizzo in Gestione e Sicurezza del volo si affianca a quelli classici in Navigazione, Meteorologia e Oceanografia. Da segnalare, per il primo, la stipula di una convenzione con la Confitarma, Associazione degli Armatori, in forza della quale gli studenti svolgeranno per quattro mesi all’anno un periodo di navigazione su navi civili. Questo consentirà loro di cumulare durante il percorso di studi i dodici mesi necessari a diventare ufficiali di coperta. “Il fine è quello di dare agli allievi l’opportunità sia di stare al comando delle navi, sia di occuparsi di aspetti della gestione delle compagnie di navigazione. Una volta trascorso un periodo di navigazione e assunti dal comparto degli armatori, i nostri laureati potrebbero riconvertire la propria professionalità in ruoli di terra”. 
Presenta aspetti peculiari anche il Corso di Laurea in Informatica, il cui pezzo forte è l’indirizzo in Geomatica, “una scienza che in Italia sta muovendo i primi passi, ma che nel resto del mondo ha già assunto grande rilevanza”. Unico nel panorama universitario italiano, tale iter formativo approfondisce gli aspetti del rilievo, della gestione e dell’elaborazione di dati geografici e gli aspetti teorici e pratici legati all’uso dei sistemi informativi geografici (Gis). Oltre a quello in Geomatica, troviamo anche un indirizzo generale e uno in Tecnologie multimediali. Il primo crea una figura professionale ad ampio spettro e con competenze anche nel campo dell’elaborazione delle immagini, dell’analisi di complessità, del calcolo parallelo e distribuito, mentre il secondo forma informatici capaci di operare nel settore delle metodologie e degli strumenti per il trattamento dei dati multimediali (audio, immagini, video…) e delle applicazioni di realtà virtuale. Il Corso di Laurea in Informatica ha ottenuto la certificazione di qualità denominata “bollino GRIN”, che rappresenta un vero e proprio marchio di qualità per l’organizzazione e i contenuti della formazione informatica a livello universitario in Italia; la certificazione viene emanata dall’Associazione Italiana dei Docenti Universitari di Informatica (GRIN) in collaborazione con l’Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico (AICA), con il patrocinio della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane.
Infine, il Corso di Laurea in Scienze Ambientali, dalla classica impostazione ecologico-scientifica che si sposa con insegnamenti integrativi dell’area giuridico-economica e valutativa, giunge a completarsi quest’anno con l’attivazione della tanto attesa Specialistica, Scienze e Tecnologie per l’ambiente e il territorio, di cui partono il primo e il secondo anno. La laurea in Scienze Ambientali, che qualifica esperti nella tutela dell’ambiente e del patrimonio paesaggistico, consente l’iscrizione agli ordini dei biologi, degli agronomi forestali, dei geologi, degli architetti (sez. paesaggisti).
Come scegliere di fronte ad un’offerta così ricca? Il prof. Santamaria ritiene che oggi come ieri alla Parthenope valga la “regola dell’appeal”. Dove trovare altrove indirizzi disciplinari come quello in Oceanografia o in Geomatica? E’ bene lasciarsi attrarre dalla navigazione, dalle tecnologie multimediali, dalle biotecnologie. Dal fatto che le campagne antartiche nascono e vengono coordinate dall’Università Parthenope. Dal fatto che trent’anni fa il colonnello Bernacca citava la cattedra di Meteorologia napoletana. E’ bene, insomma, seguire un po’ l’istinto. Subito dopo, però, viene la ragione. “La scelta deve essere inizialmente emotiva, ma, immediatamente dopo, oculata e razionale. Il Corso di Laurea comunque deve piacere, non ci si deve mai iscrivere controvoglia, perché solo così si può studiare divertendosi, che è un fattore importante per andare bene. Ci vuole impegno e assiduità, però ci vuole anche la passione che è alla base del gusto di studiare”. 
Sara Pepe
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