Scienze e Tecnologie, una Facoltà che studia il mare

Nata ieri? Niente affatto. La Facoltà di Scienze e Tecnologie ha pochi anni di vita solo apparentemente. Tutti i suoi Corsi di Laurea sono il frutto di un’esperienza più che decennale, l’espressione di una tradizione consolidata nel campo scientifico, ingegneristico e nautico. La storia che ci racconta il prof. Antonio Pugliano, docente di Geodesia (lo studio della forma della terra) e Preside della Facoltà, potrebbe iniziare benissimo con un ‘C’era una volta…’. C’era una volta l’Istituto Universitario Navale, fondato nel 1922 dall’ammiraglio Pasquale Leonardi Cattolica. Due soltanto erano le sue facoltà, in cui gli studi erano accomunati dall’attenzione per un elemento della natura di grande fascino: il mare. Le Facoltà di Economia Marittima e di Scienze Nautiche erano uniche in Italia. “L’evoluzione dei tempi, del modo di essere dell’Università, la riforma del ’99 hanno determinato un cambiamento anche per il nostro Ateneo”. Scienze Nautiche si è trasformata in Facoltà di Scienze e Tecnologie, nell’ambito della quale sono attivi tre Corsi di Laurea di primo livello: Informatica, Scienze Nautiche e Scienze Ambientali. 
Nella nuova Facoltà la tradizione si sposa con l’innovazione. Il professor Pugliano ci racconta anche questa storia. “Il nome l’ho scelto io – dice- Mi è parsa una buona denominazione, idonea ad esprimere l’ampliamento di prospettiva che volevo per la mia facoltà. Tra l’altro, da noi l’aspetto tecnico e quello scientifico si sono sempre coniugati tra loro”. 
Dei tre Corsi di Laurea attualmente presenti, l’unico che ha caratteristiche di assoluta novità per la tradizione del Parthenope è quello in Informatica, che ha due indirizzi, quello generale e quello in geomatica. “Lo abbiamo attivato perché è di grande interesse per gli studenti”, spiega il Preside. Ma perché preferire Informatica al   Parthenope invece che presso un altro ateneo? “La risposta è semplicissima: perché da noi c’è un minor numero di iscritti ( 232 immatricolati lo scorso anno, ndr) e si può essere seguiti ad uno ad uno come Dio comanda! Ogni allievo ha a sua disposizione gli strumenti adatti per apprendere bene, a Villa Doria D’Angri abbiamo delle aule informatiche all’avanguardia”. Il Corso, inoltre, presenta una peculiarità (“probabilmente solo all’Università di Milano c’è qualcosa di analogo”): l’indirizzo in Geomatica, scienza applicata al rilevamento di cui gli allievi del Parthenope possono divenire tra i pochi esperti in Italia. “Si tratta di un settore dell’attività del topografo e del cartografo, di elevato spessore scientifico – spiega il prof. Pugliano- Il primo corso di geomatica è stato attivato alla Naval University in Canada nel 1980, ben 25 anni fa”. Tecnologie multimediali, la novità del Corso, un nuovo indirizzo che di fatto partirà nell’anno accademico 2006/07, dato che la scelta del percorso  avviene al secondo anno, dopo un primo anno comune. Le materie del primo anno sono: Algebra lineare, Calcolo numerico, Economia aziendale, Fisica, Informatica di base, Lingua inglese, Matematica I, Matematica II, Programmazione I più Laboratorio di programmazione I, Programmazione II più Laboratorio di programmazione II. Alla laurea triennale fa seguito la laurea Specialistica in Informatica applicata, anche se già con il titolo di primo livello non dovrebbe essere difficile trovare un’occupazione. “Gli informatici sono molto richiesti ovunque”, commenta il prof. Pugliano. 
Scienze Nautiche è uno dei fiori all’occhiello dell’Ateneo. Un Corso di Laurea unico in Italia. “Quando era una facoltà, Scienze Nautiche aveva lo scopo di preparare gli insegnanti delle materie professionali negli istituti nautici -racconta il prof. Pugliano- Era una sorta di magistero, con un unico Corso di Laurea”. L’attuale Corso, che l’anno scorso ha avuto 101 immatricolati, prevede tre indirizzi, tra cui scegliere al secondo anno: Navigazione, Meteorologia e Oceanografia. Al primo anno ci sono gli insegnamenti di base: Analisi matematica I ed elementi di algebra, Analisi matematica II, Chimica, Diritto della navigazione, Economia aziendale, Fisica I, Informatica di base, Lingua inglese (colloquio), Navigazione I. Negli anni successivi si studieranno discipline specifiche, professionalizzanti sia nel campo della navigazione marittima (Astronomia nautica, Navigazione, Statica della nave, Architettura navale, Sicurezza della nave, Manovrabilità e governo della nave) che nel campo della navigazione aerea (Meccanica del volo, Navigazione aerea, Assistenza al volo e controllo del traffico aereo, Organizzazione dei servizi per la navigazione). Per rendere effettivi gli sbocchi occupazionali si è combattuto e si combatte ancora. I laureati in Scienze Nautiche insegnano da sempre negli istituti nautici, purtroppo però solitamente in condizioni di precarietà. Recentemente il Preside è finalmente riuscito ad ottenere l’attivazione presso il Parthenope della Sicsi, la Scuola di specializzazione abilitante all’insegnamento, che dovrebbe risolvere il problema per l’avvenire. Sempre che per gli istituti nautici un avvenire ci sia, dato che, come afferma il prof. Pugliano, “sembra davvero che la riforma delle scuole superiori li voglia cancellare”. Altro naturale sbocco dei laureati dovrebbe essere quello di Ufficiale della Navigazione. Tra la laurea e la navigazione però c’è il Ministero dei Trasporti. Fino a pochi mesi fa, paradossalmente, i laureati non potevano accedere alla carriera di ufficiali, a meno che non fossero anche diplomati all’istituto nautico. L’ostacolo è stato superato la scorsa primavera, a seguito di una battaglia condotta dal Preside e da altri docenti nell’arco di quasi dieci anni. Il Ministero ha inserito la laurea di primo livello in Scienze Nautiche tra i criteri di ammissione agli esami per il conseguimento dell’abilitazione professionale di Ufficiale della Navigazione. “Una vittoria soltanto parziale – sottolinea il prof. Pugliano- perché noi avremmo voluto maggiori agevolazioni per i laureati. Per diventare ufficiale bisogna seguire un lungo iter: imbarcarsi per almeno 12 mesi, avendo naturalmente il libretto di navigazione, fare l’esame di patente, seguire corsi particolari come quelli sulle tecniche antincendio e quelli sull’uso dei radar, infine superare l’esame di abilitazione. Prima i nostri laureati non erano ammessi a fare tutto questo, oggi sì. Per come stanno le cose adesso, il ministero equipara sostanzialmente i laureati ai diplomati. Eppure oggi non è più possibile che le navi, anche i semplici traghetti, siano guidati da diplomati. Sono necessarie conoscenze tecniche sofisticatissime”. Il Preside spera molto nella riforma cosiddetta della Y, che si connota per l’esistenza di un ramo professionalizzante del percorso di studi. “Stiamo pensando di dare al ramo professionalizzante un contenuto che consentirebbe ai ragazzi di divenire ufficiali subito dopo la laurea. Abbiamo pensato di stipulare una convenzione con la Confitarma per far sì che gli allievi possano svolgere dei tirocini sulle navi, della durata di quattro mesi all’anno. Dopo tre anni, avrebbero coperto il periodo di 12 mesi di imbarco richiesto dalla legge”. Insomma, a Scienze Nautiche ci si ingegna per superare gli ostacoli che separano la laurea dal mondo del lavoro. Dopo la specialistica in Scienze e tecnologie della navigazione ci si potrà dedicare anche alla ricerca, in particolare nel campo dell’oceanografia e della meteorologia. Inoltre sarà sempre possibile lavorare presso le autorità portuali, in tutte le attività che riguardano il settore marittimo. 
Il Corso di Laurea in Scienze Ambientali punta a formare degli esperti dei problemi dell’ambiente, che possano operare sia nell’ambito delle iniziative di politica ambientale di enti pubblici e privati, sia attraverso l’attività di consulenza sul risanamento e sul controllo dei sistemi ambientali. Al primo anno si affrontano insegnamenti come Analisi matematica, Fisica sperimentale, Chimica, Biologia vegetale, Geografia fisica e geomorfologia, Biologia animale, Economi dell’ambiente, Informatica di base e Lingua inglese. Contenuto il numero degli iscritti (l’anno scorso si sono immatricolate 39 persone) per un Corso che si differenzia da altri omonimi per la particolare attenzione prestata al mare (al terzo anno ad esempio si studia Oceanografia e misure, Cartografia numerica e GIS, mentre tra le discipline a scelta ci sono materie come Geofisica marina e Planctologia). La Specialistica “verrà attivata nell’anno accademico 2006/07. Per fare in modo che gli studenti non perdano tempo, abbiamo previsto un Master di primo livello, da 60 crediti, in Monitoraggio Ambientale che consentirà anche l’iscrizione al secondo anno di Specialistica”. 
Le lezioni dei tre Corsi di Laurea, che si tengono tra la sede di via De Gasperi e quella di via Acton, partiranno il 5 ottobre. Il Preside, che il 1°novembre andrà in pensione, sconsiglia a coloro che provengono dalla ragioneria o da studi artistici di scegliere Scienze e Tecnologie. “I nostri sono corsi scientifici, gli studenti migliori provengono dal liceo scientifico per le basi che dà e dal liceo classico per il modo in cui abitua a studiare. A Scienze Nautiche si iscrivono anche i nautici e a volte sono i peggiori perché si adagiano sugli allori, credono di sapere già tutto. Infine, all’indirizzo di Geomatica del corso di Informatica riescono molto bene i geometri, gli unici che a scuola hanno già studiato le materie del rilievo. Per tutti, comunque, il consiglio è di studiare da subito tutti i giorni, senza dare niente per scontato”.
Sara Pepe
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